Facciamo un… prologo in terra per SantAmbrogio. Cominciando dalle constatazioni più angosciose,
tipo: Mattarella non viene! Anche Renzi non viene? (avrà mica passato il
suo ingresso a Verdini, hahaha!) Pisapia viene solo perché obbligato (ma
sarà per l’ultima volta, non vede l’ora di defilarsi, così dal 2016 ci dovremo
sorbire… chi: Salaexpo o un grillino? o lo zio di Salvini?) Grasso e Boldrini non-parvenues. Trussardi,
senza patente, poveretto, proverà ad arrivare in monopattino,
fendendo la solita barriera di no-global, ma anche di no-giovanna (pare siano più
incarogniti dei no-global) che accerchierà il gran teatro. Valeria Marini si dichiarerà stupita e delusa per la mancanza del
rogo, Vittorio Sgarbi sentenzierà che
quel pirla di Chailly festeggia il primo SantAmbrogio nel suo sospirato posto
al sole con l’opera più brutta di Verdi. Che invece verrà santificata, su RAI5,
da Michele Dall’Ongaro (o chi per
lui, visto che lui adesso ha un’altra santa cui pensare, una certa… Cecilia). Insomma, c’è di che passare notti insonni, o
imprecare, come faranno gli sfigati che potranno assistere solo all’ultima
delle 8 recite, il 2 gennaio, dove invece di sant’Anna si dovranno sorbire –
allo stesso prezzo! - tale Grimaldi.
Veniamo ora al sodo, per chi voglia fare un po’ di
compiti a casa e non restare sorpreso come la Marini (!) Dato che la Giovanna si rappresenta mediamente con
frequenza… secolare, mi sono permesso di compiere un’operazione banditesca,
scannerizzando (mi scuso in anticipo della pessima qualità) per pubblicarlo
piratescamente, il capitolo che riguarda l’opera nel primo volume del sommo Julian Budden (pronto a rimuoverlo immediatamente dalla rete se
raggiunto da intimazioni dei detentori di qualsivoglia diritto). I verdiani (non verdini, occhio!) più convinti e fedeli l’avranno di sicuro già messo
a portata di mano (magari sul comodino) ma forse c’è qualche sprovveduto,
ops! sprovvisto (del tomo) che
troverà il regalino utile per prepararsi all’avventura del 7/12.
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