La più sconvolgente (!) novità del ROF-36 è
costituita dall’avvicendamento di uno dei suoi interpreti fissi: l’inviato di
Radio3 Giovanni Vitali che – essendo
passato a più importanti incarichi nella sua Firenze e paraggi – ha ceduto il
microfono a Nicola Pedone. Il quale
si è presentato con una classica gaffe,
collocando l’anno di nascita del Festival nel 1985… nemmeno dovesse fare i
complimenti ad una bella donna, ecco. Poi, intervistando Michieletto, dopo qualche battuta sulla Gazza, lo ha portato a parlare del suo recente Tell alla ROH, una scena del quale spettacolo è stata accolta da
una plateale contestazione. Così il regista ha potuto spiegare a tutti come e
perché quella contestazione fosse responsabilità del solito pubblico ignorante,
che non è all’altezza di comprendere le vertiginose intuizioni del regista. Il
quale ha promesso però di meditare sull’accaduto. Bene così.
Sul fronte dei suoni, La
Gazza ladra di Donato
Renzetti - per quanto si possa giudicare dall’ascolto tecnologico – ha
portato alle mie orecchie sensazioni agrodolci, come dire: ha avuto alti e
(parecchi) bassi. Fra i primi includerei proprio la concertazione del navigato
Direttore e le dignitosa prova del Coro bolognese di Faidutti; come pure le onorevoli prestazioni di Alex Esposito (papà Fernando) e Mirko Mimica (Podestà). La protagonista
(Ninetta) Nino Machaidze non si è
smentita rispetto a sue passate prestazioni cui ho potuto assistere dal vivo:
una certa approssimazione e una voce che sugli acuti pieni fa uno sgradevole
effetto carta-vetro. Tutti gli altri accomunati da un’aurea mediocrità.
Di interessante e coinvolgente, manco a
dirlo, c’è stata la strabiliante musica
del genio pesarese, che è in grado di resistere a qualunque agente chimico
cerchi di corromperla.
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12 agosto, 2015
Il ROF-36 alla radio (2)
Riecco dopo 10 anni La Gazzetta, che si fregia
per l’occasione del ritrovato quintetto
dell’atto I, che sembra dare nuovo impulso alla
diffusione di quest’opera considerata immeritatamente fra le minori di Rossini (anche per via di un
libretto proprio scadente) mentre è musicalmente degna di stare a fianco a Barbiere&C nel novero dei migliori
prodotti del genio di Pesaro. E la miriade di auto-imprestiti che Rossini si
concede, praticamente da tutta la sua produzione precedente, non ne intacca
minimamente freschezza ed originalità.
Devo dire che l’ascolto mi
ha piacevolmente sorpreso: Mazzola ha
subito mostrato di che pasta è fatto con una splendida esecuzione della
Sinfonia; poi non ha più perso un colpo. Ma tutto il cast mi è parso
all’altezza, a cominciare dalla Lisetta di Hasmik
Torosyan, vocina sottile ma ben impostata e adatta al ruolo. Nicola Alaimo è stato un convincente
Pomponio, a dispetto di qualche moderata sguaiatezza… partenopea. Anche il
tenorino Maxim Mironov (che debuttò
al ROF come accademico nel 2001) ha
mostrato buone qualità, così come Vito
Priante (Filippo). Ma tutti hanno contribuito ad un risultato che – pur detraendo
tutte le tare legate all’ascolto
artificiale – definirei più che lusinghiero, e nella media superiore a quello
della Gazza di ieri.
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13 agosto, 2015
Il ROF-36 alla radio (3)
L’Inganno felice ha chiuso ieri
le prime del cartellone principale.
Dignitosa prestazione di tutti, fra i quali eleggo Mariangela Sicilia, non foss’altro che per… cavalleria, essendo lei
l’unica femmina fra ben quattro maschi che – per ragioni diverse e magari
opposte – se la contendono (smile!)
Anche il corrispondente di Radio3
(Nicola Pedone) ha chiuso in bellezza con un paio di topiche e con
un’intervista a patron Mariotti che
gli meriterà il premio stregone…
Mie impressioni dal vivo… next week.
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Breaking
news:
Un annuncio di oggi ci informa che
domani 14/8 (ore 11) la recita del Viaggio a Reims
(da anni inserito nel cartellone secondario del ROF, per valorizzarne l’Accademia) verrà irradiata in streaming a questo link. Similmente
accadrà per lo Stabat Mater del 22
agosto (20:30).
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