La stagione
del ventennale de laVerdi si conclude
con le tre repliche del concerto diretto da Jader
Bignamini, delle quali la prima è andata in onda ieri sera, in
un Auditorium abbastanza affollato, anche se non proprio esaurito.
Due le opere
in programma, con l’Imperatore a chiudere il ciclo dei concerti beethoveniani, alla
tastiera Davide Cabassi. Il quale –
lo dico con grande dispiacere, ma senza mezzi termini – mi ha deluso assai. A
parte alcuni evidenti svarioni in cui è incappato, ciò che mi è parso censurabile è un
generale pressapochismo emerso dalla sua prestazione. Ne è sintomo non
secondario la presenza, dentro la cassa dello strumento, dello spartito che il
nostro ha continuato a sfogliare per l’intera durata dell’esecuzione: segnale
preoccupante di insicurezza e, quindi, di inadeguata preparazione. Mentre
dietro di lui Bignamini guidava assai bene l’orchestra a memoria!
Peccato
davvero… speriamo che almeno nelle due recite che rimangono le cose migliorino.
Poi, con il virtuoso bis di Padre Soler Cabassi ha cercato di
recuperare quei consensi non meritati in precedenza.
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Bignamini ha infine
diretto da par suo la Quinta di Ciajkovski, opera che l’orchestra ormai conosce come le proprie
tasche. E forse per questo ho percepito qua e là qualche pecca, magari dovuta
ad eccesso di sicurezza, ma nulla di così grave.
Il Direttore
mi è parso quasi perfetto nei primi tre movimenti, prendendosi poi qualche
piccola (e perdonabile) libertà con le dinamiche nel movimento conclusivo. Ma
in sostanza si è trattato di una prestazione encomiabile da parte di tutti.
E proprio con questa
stessa Quinta si aprirà la prossima
stagione, il 14 settembre alla Scala, sotto la bacchetta di Zhang Xian.
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