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23 settembre, 2011

Orchestraverdi – concerto n 2



Con il secondo concerto della stagione principale de laVerdi inizia l'esplorazione di tutte le (principali) opere di Ciajkovski: Sinfonie e Concerti (ma non solo…)


Contrariamente a quanto annunciato (e stampato sui depliant della stagione) ad interpretare il famosissimo Concerto per Pianoforte non è il vincitore del Premio Ciajkovski 2011 (Daniìl Trìfonov, nella fattispecie) ma il nostro Simone Pedroni, artista residente presso l'Orchestra. L'idea di invitare il futuro vincitore di uno dei maggiori premi internazionali era parsa allo stesso tempo geniale e avventurosa: avventurosa poiché di non facile realizzazione, diciamolo pure. Perché non si poteva certo pensare di aspettare il 30 giugno (data di assegnazione del premio) per invitare il vincitore – evidentemente conteso da ogni parte – a tenere concerti in Auditorium il 22-23-25 settembre! O allora si dovevano mettere in preallarme i 5 potenziali vincitori? Insomma, un azzardo. Peggio, o meglio a seconda dei punti di vista, è andata con il violino: il primo premio non è stato assegnato e i secondi sono due, a pari merito! Vedremo a giugno chi lo interpreterà da queste parti…

Bella e allo stesso tempo preoccupante notizia anche per la Xian. Che solo 19 ore (!?) prima dell'inizio del concerto saliva sul podio del Kennedy Center di Washington per dirigervi musiche e artisti cinesi! Sarebbe arrivata in tempo, visto che i Concorde sono ormai in pensione? E soprattutto: in quali condizioni avrebbe diretto un concerto così impegnativo? Beh, arrivata è arrivata; quanto alla prestazione, non so se è colpa del viaggio e del fuso, ma non mi è parsa delle più brillanti.
 
Nel concerto ha tenuto tempi piuttosto grevi e macchinosi, soprattutto nel primo movimento, ed anche Pedroni non è andato esente da qualche incertezza: un esito complessivamente poco più che discreto, anche se accolto calorosamente.

Nella Quarta ciajkovskiana mi è parso che mancasse un buon impasto fra le sezioni dell'orchestra: troppo spesso nel primo movimento gli ottoni (splendidi peraltro come prestazione) hanno sovrastato il resto degli strumenti e gli archi in particolare. Bravi come sempre i solisti (oboe, flauto, clarinetto, fagotto) e gli archi nel difficile pizzicato ostinato. Poi nel Finale, che però è per sua natura un fracasso quasi continuo e generale, l'orchestra ha trascinato il pubblico all'entusiasmo. Forse è mancato il tempo per qualche prova in più, chissà: rispetto alla precedente esecuzione dello stesso brano (febbraio 2010) mi sento di registrare un gran progresso degli ottoni.

In apertura di concerto (more… Abbado anni '70) una composizione contemporanea: Giga di Francesco Antonioni (presente in sala). Dieci minuti di musica varia (smile!) che al primo ascolto ti lascia piuttosto perplesso: il problema è che il secondo ascolto in questi casi non c'è quasi mai (!)

Il prossimo appuntamento, oltre a Ciajkovski, ci porterà anche qualcosa di Mahler.
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2 commenti:

Moreno ha detto...

È stata resa nota la ragione per cui non è stato invitato il vincitore del premio Ciajkovski?
Dal tuo articolo sembrerebbe che l’assenza sia dovuta alla sovraesposizione del concerto con altri impegni del vincitore. Mi chiedo però se questa sia la ragione ufficiale.
Come mai non hanno sostituito il vincitore con uno degli altri quattro piazzati? Per noi sarebbe stato in ogni caso un’esperienza di ascolto interessante, senza nulla togliere ai meriti di Simone Pedroni.
Speriamo che non sia saltato l’accordo con l’organizzazione del premio Ciajkovski e che ci sia la possibilità di ascoltare i vincitori delle altre sezioni (non solo uno dei due violinisti ma anche il violoncellista per le Variazioni su un tema Rococò op. 33 previste per inizio dicembre).

daland ha detto...

@Moreno
Ah, non ho la più pallida idea dei retroscena... bisognerebbe chiedere a Corbani (o a Jais, o a chi altro gestisce gli ingaggi degli artisti).
Concordo totalmente sulle proposte di ripiegare sui "piazzati", che sono comunque fior di musicisti.
Grazie, a presto.