Nella sua autobiografia, l’apostolo della lotta per i diritti civili, così di attualità proprio oggi - il giorno in cui un nero giura come Presidente degli USA - ci rivela un aspetto forse poco noto della sua sfera privata. Ed ha a che fare con la musica.
“In un freddo pomeriggio domenicale del gennaio 1954, mi misi in viaggio da Atlanta, Georgia, verso Montgomery, Alabama. Era una di quelle chiare giornate invernali quando il sole adorna i cieli con tutta la sua radiante bellezza. Dopo essermi immesso in autostrada, mi capitò di accendere la radio. Fortunatamente, veniva trasmessa dal Metropolitan Opera la rappresentazione di una delle mie opere favorite - Lucia di Lammermoor di Donizetti. E così, con l’accattivante bellezza del paesaggio, l’ispirazione dell’inimitabile musica di Donizetti, e l’impareggiabile splendore dei cieli, la tipica monotonia che accompagna un viaggio relativamente lungo - specialmente quando uno è da solo - fu neutralizzata da interessanti diversivi.”
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Matthew Guerrieri ha potuto risalire anche all’edizione precisa di quella Lucia che accompagnò King nel suo lungo viaggio, il 30 gennaio 1954.
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