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23 gennaio, 2009

Die tote Stadt


Radio3, questa sera, ha irradiato l’opera più famosa di Erich Wolfgang Korngold, che ha inaugurato la Fenice, diretta da Eliahu Inbal.

La città morta del titolo è Brugge (Bruges per i francofoni): fossi un cittadino di quel simpatico (posso testimoniarlo personalmente) paesotto, sporgerei denuncia per diffamazione.

Abbastanza poco eseguita (però quest’anno, oltre alla Fenice, inaugura anche Londra, martedi prossimo) e meno ancora registrata (questo un riferimento in DVD) è un gradevole mantecato (su base wagneriana) di Richard Strauss e Franz Lehar, insaporito da un pizzico di espressionismo alla Alban Berg.

Che la musica descrittiva dei poemi di Liszt e Strauss e quella espressiva di Wagner&proseliti diventasse il riferimento per la grande produzione di musica da film della prima metà del ‘900 oggi appare quasi scontato, un fenomeno inevitabile. Di questo fenomeno Korngold è forse stato l’interprete più illustre e - in senso proprio - ricco.

Per chi fosse interessato ad un’esplorazione più seria del mantecato, c’è sempre il sommo Quirino Principe!
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2 commenti:

Amfortas ha detto...

Io dovevo andarci ieri pomeriggio, ma non ce l'ho fatta e ormai me la perdo.
Peccato.
Amici mi hanno riferito di un buon rendimento complessivo, compresa la regia di Pizzi.
Tutti hanno detto che l'opera (di cui io non so nulla)è molto godibile.
Ciao (che Aida a Trieste...)

daland ha detto...

Leggo solo ora un breve commento del Guardian:

http://www.guardian.co.uk/commentisfree/2009/jan/25/korngold-opera

dove si paragona Die tote Stadt alla Turandot!

Lo humor britannico non ha davvero limiti.