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da stellantis a stallantis

14 marzo, 2008

Zeffirelli è stantìo... meglio le torte di mele!

Nel giustificare anche le messeinscena più bizzarre (per non dire offensive) ci si appoggia normalmente sul concetto secondo cui “il gusto del pubblico cambia con il tempo” e quindi sul giudizio secondo cui un’ambientazione - accettabile 150 o 100 anni fa - oggi apparirebbe ridicola e farebbe totalmente scadere anche il valore poetico-musicale dell’opera.

Premesso che, nell’opera della tradizione “italiana”, libretto e ambientazione sono spesso nulla più di necessari, talvolta fastidiosamente tollerati, eccipienti nei quali mescolare il vero e unico ingrediente che conta (la Musica) si potrebbe anche immaginare che gli autori di tali opere - senza offesa per alcuno - forse sarebbero contenti che la loro musica fosse comunque rappresentata, con qualsivoglia regia e ambientazione, visto che le parole e la messa-in-scena non sono farina del loro sacco, e magari non sono mai piaciute a loro per primi...

Però, che ciò comporti anche di rappresentare l’Aida in un moderna fiera, dove nei festeggiamenti del trionfo si vedono ragazzini costretti ad affondare la testa in crostate alla frutta, dovremmo lasciar dire a tale Giuseppe Verdi da Roncole di Busseto, se sia auspicabile, tollerabile, o da perseguire per legge...

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