Per carità del buon dio... non intendo certo ri-scrivere (come miliardesimo + 1) la trama del Tristan!
All’unico scopo di rendere a qualcuno più semplice e veloce la ricerca, mi permetto di fare qui alcune segnalazioni (di testi in italiano):
qui c’è un sunto in Wikipedia;
qui ancora un bigino in Encarta;
e qui un programma di sala del Regio di Torino.
Ciò che li accomuna è peraltro un certo semplicismo, una vaga superficialità, neanche si stesse trattando di un qualunque melodramma, dove la trama è un puro eccipiente per supportare arie, concertati, cabalette e cori... Wagner ?!?
Ma voglio invece segnalare l’eccellente scritto di Guido Paduano, professore dell’Università di Pisa, che fu inserito nel programma di sala della Fenice, in occasione di alcune rappresentazioni del Tristan, tenute in forma di concerto nell’estate 2002.
Davvero interessante, la trattazione che Paduano fa del dramma wagneriano, con acutissime e profonde osservazioni, che la rendono meritevole di lettura e rilettura.
Se però posso - assai modestamente - fare un appunto a Paduano, questo riguarda lo scenario esistenziale in cui ci viene presentato Tristan, e le motivazioni del suo conflitto interiore. Che vedrebbe scontrarsi la sua attrazione per Isolde con il suo codice d’onore, che pretende da lui fedeltà al suo Re e massimamente distacco e rispetto per la futura Regina...
Insomma, saremmo a Gottfried von Straßburg, e alla morale cavalleresca. Ma ce lo vedete Wagner a comporre un drama su tale soggetto?
Wagner - lo sappiamo bene - fu il Freud ante-litteram, e in questa chiave - credo - dovremmo leggere anche - soprattutto! - il Tristan.
Ci proveremo... next post!
All’unico scopo di rendere a qualcuno più semplice e veloce la ricerca, mi permetto di fare qui alcune segnalazioni (di testi in italiano):
qui c’è un sunto in Wikipedia;
qui ancora un bigino in Encarta;
e qui un programma di sala del Regio di Torino.
Ciò che li accomuna è peraltro un certo semplicismo, una vaga superficialità, neanche si stesse trattando di un qualunque melodramma, dove la trama è un puro eccipiente per supportare arie, concertati, cabalette e cori... Wagner ?!?
Ma voglio invece segnalare l’eccellente scritto di Guido Paduano, professore dell’Università di Pisa, che fu inserito nel programma di sala della Fenice, in occasione di alcune rappresentazioni del Tristan, tenute in forma di concerto nell’estate 2002.
Davvero interessante, la trattazione che Paduano fa del dramma wagneriano, con acutissime e profonde osservazioni, che la rendono meritevole di lettura e rilettura.
Se però posso - assai modestamente - fare un appunto a Paduano, questo riguarda lo scenario esistenziale in cui ci viene presentato Tristan, e le motivazioni del suo conflitto interiore. Che vedrebbe scontrarsi la sua attrazione per Isolde con il suo codice d’onore, che pretende da lui fedeltà al suo Re e massimamente distacco e rispetto per la futura Regina...
Insomma, saremmo a Gottfried von Straßburg, e alla morale cavalleresca. Ma ce lo vedete Wagner a comporre un drama su tale soggetto?
Wagner - lo sappiamo bene - fu il Freud ante-litteram, e in questa chiave - credo - dovremmo leggere anche - soprattutto! - il Tristan.
Ci proveremo... next post!
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