Il 7° concerto di questa prima parte
della stagione 21-22 (la seconda - gennaio-maggio ’22 - verrà annunciata
martedi 16/11) propone, con qualche settimana di anticipo, il... Natale!
Quest’anno non è l’Orchestra della Fondazione ad esibirsi, ma l’Ensemble laBarocca del Direttore Artistico nonchè General Manager de laVerdi, Ruben Jais, con Luca Scaccabarozzi a dirigere il Coro.
Il Messiah è ormai un titolo consueto in Auditorium, ed anche la particolare impaginazione prevista da Jais (due sezioni di 60’ ciascuna: parte 1 integrale e parti 2+3 modicamente tagliate, con un solo intervallo) è diventata uno standard de-factu. (Nell’ormai lontano 2010 avevo proposto un bigino dell’opera, consultabile qui, dove sono anche indicate le parti omesse da Jais - con piccole differenze rispetto a oggi - circa 25’ sui 150’ complessivi.)
A parte Jais, la continuità con recenti
presentazioni dell’opera è garantita dalla presenza del tenore Cyril Auvity (fin dal 2010) e del
baritono Renato Dolcini. Il soprano Amanda Forsythe e il contralto
controtenore Alex Potter completano
il quartetto (SATB) delle voci.
Voci tutte all’altezza: la Forsythe per
il suo timbro penetrante, Potter e Auvity per la nobiltà espressiva e Dolcini
per la voce calda e la precisione nei passaggi più virtuosistici, culminata nel
trascinante The trumpet shall sound, accompagnata
dall’obbligato della tromba barocca
di Simone Amelli, portatosi
appositamente al proscenio per la circostanza. Coro (anzi... cori, 8 femmine e 8
maschi, posti come sempre ai lati della scena) in gran spolvero.
Auditorium (precauzionalmente ancora non al massimo della capienza nominale) assai affollato e pubblico prodigo di applausi per tutti. Non è ovviamente mancato l’ormai tradizionale (in omaggio alla patria del tradizionalismo...) bis dell’Hallelujah!
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