Il maltempo che ha flagellato Milano per due giorni si è ritirato ieri pomeriggio (ma solo per qualche ora, tornando a farsi vivo in tarda serata) per doveroso rispetto verso la chiusura della BeethovenSummer, con la Nona suonata e cantata all’aperto nel primo piazzale del Castello Sforzesco, dove si è tenuta e si conclude oggi l’estate sforzesca 2020.
Certo, quello era l’unico modo per eseguirla di questi tempi, dato che l’impiego del palco dell’Auditorium avrebbe comportato una smaccata quanto negazionista deroga alle più elementari regole di comportamento dettate dalla lotta allo sbifido Covid-19... e così Giove pluvio si è per una volta ammorbidito, evitando di trasformare qualche centinaio di irriducibili seguaci de laVerdi in altrettanti... Fantozzi.
Ciò premesso, non sarà certo il caso di fare analisi profonde su un’esecuzione condizionata da pesanti fattori ambientali (ce la immaginiamo una Nona eseguita, ai tempi di Beethoven, sull’erba del Prater di Vienna?) ma invece si devono fare i complimenti a tutta la squadra per averci regalato un’ora di sano piacere in piena sicurezza, proprio mentre contiamo a migliaia i casi di contagi fra chi ha creduto di... fare-il-furbo.
Il prossimo 20 settembre si torna in un tempio, con il concerto alla Scala.
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