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26 agosto, 2020

laVerdi presenta la parte 20 della stagione 20-21

Questa mattina all’Auditorium di Largo Mahler Ambra Redaelli (Presidente) e Ruben Jais (Direttore Generale ed Artistico) hanno presentato la prima parte della prossima stagione 20-21 de laVerdi. Si tratta di una serie di 13 concerti (fino a fine anno) che seguiranno quello inaugurale fuori abbonamento (alla Scala, come ormai tradizione) già in precedenza annunciato per il 20 settembre prossimo.

Gli Assessori alla Cultura della Regione Lombardia (Stefano Bruno Galli) e del Comune di Milano (Filippo Del Corno) hanno onorato l’avvenimento con la loro presenza, confermando così il sostegno bipartisan (anche economico, cosa quanto mai importante dati i tempi grami) delle Istituzioni pubbliche a questa che è una delle principali realtà culturali di Milano e della Lombardia (ma non solo, è il caso di aggiungere).

Evidentemente l’esperimento della BeethovenSummer (che chiuderà domenica) deve aver superato l’esame, visto che questa prima parte della 20-21 ne mantiene le caratteristiche salienti: da quelle materiali e tecniche (assetto della sala, niente intervalli e bar) a quelle dei programmi proposti (durata contenuta dei concerti e numero limitato di strumenti sul palco).

Per ovviare alla diminuita capienza della sala, 9 dei 13 concerti verranno proposti su quattro date (giovedi-venerdi-sabato-domenica) e i restanti 4 sulle tradizionali tre (è escluso il sabato).

Accanto alla stagione principale non mancano alcuni interessanti cicli collaterali: Crescendo in musica (per i giovani); POPs (omaggi classici alla musica leggera); Musica&Scienza (alla seconda edizione); e la novità 2x1, una serie di tre concerti guidata dal musicologo Fabio Sartorelli, che mette gli estremi a confronto.

Sul fronte di quello che nelle imprese va sotto il titolo di R&S (Ricerca & Sviluppo) Jais ha annunciato che dal prossimo anno Silvia Colasanti succederà a Fabio Vacchi nella posizione di Compositore in residence: è anche questo un segno della continuità di impegno de laVerdi sul piano dell’innovazione.

Insomma, non è un pranzo di gala, ma con i tempi covid che corrono è meglio non fare gli schizzinosi, anzi...

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