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12 agosto, 2018

ROF-XXXIX alla Radio


Radio3 ha meritoriamente tenuto fede alla tradizione che la vede irradiare in diretta le prime delle tre opere del cartellone principale del ROF. Così ieri è stata la volta di Ricciardo&Zoraide, che ha degnamente aperto il 39° Festival.

Impressioni (almeno le mie) complessivamente positive: per l’ottima la prestazione della OSN-RAI, che Giacomo Sagripanti ha guidato con equilibrio; per il Coro del Ventidio Basso di Giovanni Farina, sempre efficace, sia nelle scene più smaccate che in quelle di religioso raccoglimento. Quanto alle voci, Florez non si è ovviamente smentito, anche se non ha cercato di strafare con sovracuti che forse non sono più alla sua portata; benissimo Romanovsky, in questa parte davvero ardua da baritenore; la Yende ha mostrato un po’ la corda sugli acuti, meglio è andata nei centri; una gradevole sorpresa la Yarovaya, davvero autorevole nella sua cavatina del second’atto. Onorevoli le prestazioni degli altri, a partire dal veterano Ulivieri.

Questa sera appuntamento radiofonico con Adina e lunedi con il Barbiere. Più avanti, per quanto mi riguarda, ricognizioni... in loco. 
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Aggiornamento 12 agosto

Per me questa Adina è da ricordare per l’esordio di Lisette Oropesa, che ha sfoggiato una voce di assoluta purezza, senza un minimo di sbavature o incrinature. Se in teatro fa lo stesso effetto che alla radio, c’è davvero da restarne ammirati.

Per il resto, una performance di tutto rispetto: orchestra (complesso e singole parti solistiche) coro e interpreti, tutti all’altezza. Insomma, anche questo Rossini cosiddetto minore non manca di incantare...  
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Aggiornamento 14 agosto

Ha chiuso ieri il primo dei 4 cicli di rappresentazioni un Barbiere che - almeno all’ascolto radiofonico - non mi pare debba passare alla storia sul piano delle voci, se si esclude la prova convincente del protagonista Maxim Mironov. Così-così la Aya Wakizono, una Rosina in tono minore; e senza troppo nerbo anche il Figaro di Davide Luciano (di entrambi avevo un più positivo ricordo dalla Pietra del 2017). Gli ultra-veterani Pertusi, Spagnoli e soprattutto la Elena Zilio (che tornava qui dal lontanissimo 1981, ROF-2) hanno fatto valere il loro antico mestiere. Non particolarmente esaltante la direzione di Yves Abel (anche lui veterano al ROF) che mi è parsa piuttosto opaca. Meglio il coro di Giovanni Farina.

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Radio-bilancio comunque complessivamente positivo, il che mi fa ben sperare per gli ascolti dal vivo, dove ovviamente si aggiungerà anche il giudizio sulla messinscena delle tre opere. A presto! 
   

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