Radio3 ha meritoriamente tenuto fede
alla tradizione che la vede irradiare in diretta le prime delle tre opere del cartellone principale del ROF. Così ieri
è stata la volta di Ricciardo&Zoraide,
che ha degnamente aperto il 39° Festival.
Impressioni (almeno le mie)
complessivamente positive: per l’ottima la prestazione della OSN-RAI, che Giacomo Sagripanti ha guidato con
equilibrio; per il Coro del Ventidio Basso di Giovanni Farina, sempre efficace, sia nelle scene più smaccate che
in quelle di religioso raccoglimento. Quanto alle voci, Florez non si è ovviamente smentito, anche se non ha cercato di
strafare con sovracuti che forse non sono più alla sua portata; benissimo Romanovsky, in questa parte davvero
ardua da baritenore; la Yende ha
mostrato un po’ la corda sugli acuti, meglio è andata nei centri; una gradevole
sorpresa la Yarovaya, davvero
autorevole nella sua cavatina del second’atto. Onorevoli le prestazioni degli
altri, a partire dal veterano Ulivieri.
Questa sera appuntamento radiofonico con
Adina e lunedi con il Barbiere. Più avanti, per quanto mi
riguarda, ricognizioni... in loco.
___
___
Aggiornamento 12 agosto
Per me questa Adina
è da ricordare per l’esordio di Lisette
Oropesa, che ha sfoggiato una voce di assoluta purezza, senza un minimo di
sbavature o incrinature. Se in teatro fa lo stesso effetto che alla radio, c’è
davvero da restarne ammirati.
Per il resto, una performance di tutto
rispetto: orchestra (complesso e singole parti solistiche) coro e interpreti,
tutti all’altezza. Insomma, anche questo Rossini cosiddetto minore non manca di incantare...
___
Aggiornamento 14 agosto
Ha chiuso ieri il primo dei 4 cicli di
rappresentazioni un Barbiere
che - almeno all’ascolto radiofonico - non mi pare debba passare alla storia sul
piano delle voci, se si esclude la prova convincente del protagonista Maxim Mironov. Così-così la Aya Wakizono, una Rosina in tono minore;
e senza troppo nerbo anche il Figaro di Davide
Luciano (di entrambi avevo un più positivo ricordo dalla Pietra del 2017). Gli
ultra-veterani Pertusi, Spagnoli e soprattutto la Elena Zilio (che tornava qui dal
lontanissimo 1981, ROF-2) hanno fatto valere il loro antico mestiere. Non particolarmente
esaltante la direzione di Yves Abel (anche
lui veterano al ROF) che mi è parsa piuttosto opaca. Meglio il coro di Giovanni Farina.
___
Radio-bilancio comunque complessivamente
positivo, il che mi fa ben sperare per gli ascolti dal vivo, dove ovviamente si
aggiungerà anche il giudizio sulla messinscena delle tre opere. A presto!
Nessun commento:
Posta un commento