Dopo un paio di concerti dal
taglio ultra-tradizionale, eccone uno invero fuori dagli schemi. È anch’esso,
come il precedente, focalizzato su un singolo autore russo, Shostakovich, di cui presenta
opere piuttosto desuete, dirette per di più da un solista di viola che da non
molto si sta dedicando anche alle cure del podio, il 38enne Maxim Rysanov: un ragazzone dal fisico
di attore, che dirige con... i pugni (sempre meglio che con i piedi, stra-smile!)
Programma che, già
abbastanza smilzo in origine, si è poi ulteriormente rattrappito con la
scomparsa (non dal libricino di sala) della Jazz-Suite-1.
La prima parte del concerto
è occupata dalla Suite dalle musiche
dal film del 1955 The Gadfly (Il tafano)
approntata (in 12 numeri) dall’amico
del compositore Levon Atovmian. Il
film, che presenta la storia di un irredentista-carbonaro italiano dell’800, fu
tratto da un romanzo di pari titolo della scrittrice irlandese Ethel Lilian Voynich. Costei era figlia
di un matematico-filosofo che senza saperlo è diventato responsabile nientemeno
che del fantastico sviluppo dell’informatica, grazie al quale oggi possiamo con
internet goderci anche la musica di Shostakovich (qui la ascoltiamo diretta da Fedoseyev) senza
andare in discoteca o in auditorium, o addirittura guardarci il film
originale. Chi era costui? George Boole!
Però, resi a Boole i suoi algebrici meriti, ascoltare musica dal vivo è sempre un’altra
cosa, diciamo la verità.
I tre brani dell’originale
programma avevano qualche vaga relazione fra loro: la Suite for Variety Stage Orchestra
(che incorpora diverse musiche preesistenti) presenta come secondo brano (Danza-1) il terzo numero (Festa popolare) della Gadfly,
riorchestrato; inoltre il Valzer-2 sembra
proprio una derivazione aggiornata e abbellita di quello che apre la Jazz Suite 1. Scomparsa
la quale, Rysanov ha però trovato modo per chiarirci il primo dei due legami. Come?
Saltando a piè pari la Danza-1 e chiudendo (apparentemente) con soli 7 degli 8
numeri della Suite. Dopodichè si è girato verso la sala spiegando l’arcano, e attaccando,
appunto, il numero prima saltato, che ha così chiuso con i dovuti fracassi il
concerto.
Insomma, un programma
francamente discutibile, la cui esecuzione è però stata gratificata di calorosi
applausi da parte di un pubblico di pochi irriducibili...
2 commenti:
La suite numero 1 è stata egregiamente eseguita nel foyer bar durante l'intervallo.Come fece Chailly anni fa presentando un programma molto simile.
@Marco
Ops! me la son persa, uscendo a prendere una boccata d'aria. Ma la cosa non è stata annunciata, o sbaglio?
Ciao!
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