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16 novembre, 2010

Wagner in Israele



L'avvocato Yonatan Livni, figlio – si noti bene – di un sopravvissuto all'Olocausto, ha registrato presso la cancelleria del Ministero della Giustizia israeliano la prima Associazione Wagner di Israele.

Lo scopo dell'Associazione è quello di promuovere e diffondere la conoscenza delle opere di Wagner in Israele, dove dal 1938 esiste un autentico ostracismo – di fatto, non di diritto – alla loro esecuzione pubblica (Barenboim e Mehta ne sanno qualcosa, per aver timidamente cercato di infrangere tale ostracismo).
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È vero che Wagner fu un acceso antisemita, ma qui non stiamo parlando dei suoi scritti o discorsi, ma della sua musica, afferma Livni, che aggiunge: Orff e Strauss (al contrario di Wagner, ndr) furono parte integrante dell'establishment nazista, eppure si eseguono tranquillamente in Israele. Ed infine osserva argutamente: Hitler adorava anche Mercedes e Volkswagen, eppure migliaia di quelle autovetture circolano in Israele, guidate da ebrei senza alcun problema. E conclude che è quindi ora di metter fine anche al bando di quest'ultimo prodotto germanico.
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Naturalmente le organizzazioni dei superstiti dell'Olocausto hanno annunciato che continueranno ad opporsi all'esecuzione di Wagner in Israele. Ma intanto il passo dell'avvocato Livni comincia ad incrinare un fronte che fino ad oggi pareva impenetrabile.
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Il destino di Wagner, a 130 anni dalla morte, avvenuta ben 50 anni prima dell'ascesa di Hitler al potere, è di essere considerato da molti (non solo ebrei) come l'ispiratore del nazismo e delle azioni criminali di Hitler. E la ragione di ciò non risiede certo nell'essere lui stato affetto da antisemitismo (fenomeno quasi normale e diffusissimo, nella società ottocentesca in cui Wagner viveva) ma nell'aver egli prodotto grandi opere d'arte (nelle quali, si badi bene, non si trova alcun intento, esplicito o implicito, né alcun programma politico di distruzione degli ebrei).

Purtroppo le convinzioni antisemite di Wagner diedero ad Hitler il pretesto per sfruttarne i capolavori per i propri abominevoli progetti: ed è questa la tragedia postuma dell'Artista Richard Wagner.

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