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Una delle curiosità principali della prima scaligera 2009 – insieme alla regìa di Emma Dante – è rappresentata dal debutto nel ruolo principale di Anita Rachvelishvili, 25enne georgiana cresciuta proprio all’Accademia della Scala. Per Barenboim è stata una specie di colpo di fulmine: l’ha sentita per il ruolo secondario di Mercedes e subito ha pensato invece a lei per Carmen!
Ricordiamo che – esattamente due anni fa – il Maestro scaligero fece un analogo blitz ingaggiando a sorpresa tale Ian Storey quale Tristan. Con risultati non disprezzabili, ma certo nemmeno trascendentali. Auguriamoci che con l’Anitona vada meglio!
A proposito della quale, da un servizio del TGR-Lombardia veniamo informati che la (davvero bellissima!) georgiana, oltre ad avere un legame sentimentale col tenore Riccardo Massi, pare volesse assumere – ma Barenboim l’ha categoricamente sconsigliata - un cognome d’arte (Ravel…) al posto del suo autentico, che è effettivamente quasi impronunciabile, e poi a noi italiani, con quella desinenza in -vili, fa in genere un effetto sgradevole.
Da una sommaria ricerca sul web si scopre che in realtà la desinenza -shvili significherebbe figlio, un po’ come il -son svedese e il -sen danese. Fin qui, tutto bene. Ma poi altrove si trova una sorpresa: il termine significherebbe anche bullo, manesco, prepotente, il che apparirà appropriato a chi ricorda le non raccomandabili imprese di un tale Dzhugashvili, meglio noto col nome d’arte di Stalin. Si va di male in peggio con un’altra accezione: figlio di p…
Insomma, forse la bella Anita non aveva tutti i torti a volersi cambiar nome! Intanto staremo a vedere come se la caverà nei panni di Carmencita…
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Ricordiamo che – esattamente due anni fa – il Maestro scaligero fece un analogo blitz ingaggiando a sorpresa tale Ian Storey quale Tristan. Con risultati non disprezzabili, ma certo nemmeno trascendentali. Auguriamoci che con l’Anitona vada meglio!
A proposito della quale, da un servizio del TGR-Lombardia veniamo informati che la (davvero bellissima!) georgiana, oltre ad avere un legame sentimentale col tenore Riccardo Massi, pare volesse assumere – ma Barenboim l’ha categoricamente sconsigliata - un cognome d’arte (Ravel…) al posto del suo autentico, che è effettivamente quasi impronunciabile, e poi a noi italiani, con quella desinenza in -vili, fa in genere un effetto sgradevole.
Da una sommaria ricerca sul web si scopre che in realtà la desinenza -shvili significherebbe figlio, un po’ come il -son svedese e il -sen danese. Fin qui, tutto bene. Ma poi altrove si trova una sorpresa: il termine significherebbe anche bullo, manesco, prepotente, il che apparirà appropriato a chi ricorda le non raccomandabili imprese di un tale Dzhugashvili, meglio noto col nome d’arte di Stalin. Si va di male in peggio con un’altra accezione: figlio di p…
Insomma, forse la bella Anita non aveva tutti i torti a volersi cambiar nome! Intanto staremo a vedere come se la caverà nei panni di Carmencita…
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2 commenti:
Anche tu sei in clima pre Carmen eh?
Bella questa tua ricerca sul cognome della protagonista, ora la linko da me.
Ciao.
@amfortas
A parte Anita, sono curioso di vedere quale delle infinite possibili Carmen ci propinerà Barenboim!
Grazie per la visita e la citazione!
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