Concerto
tutto particolare, questo dodicesimo della stagione
principale dell’Orchestra Sinfonica di Milano: Emmanuel Tjeknavorian
torna (dopo meno di 15 mesi dall’esordio) sul podio dell’Auditorium nella nuova
e prestigiosa veste di Direttore Musicale (per ora designato, poi
sarà nel pieno delle funzioni dal 1° luglio…)
Per l’occasione (è appena trascorso SanValentino) il programma è dedicato (quasi) esclusivamente all’amore, declinato in musica da due coppie di sommi letterati/compositori germanici: Goethe/Wagner e Hofmannsthal/Strauss.
Apre il programma la giovanile Eine Faust Ouverture (1839) sulla quale Wagner ripiegò dopo averla originariamente immaginata come una Sinfonia (ci penserà il futuro genero Franz Liszt a compiere l’opera tre lustri più tardi…)
Questi i sei versi di Goethe posti programmaticamente da Wagner in calce alla partitura, che vide la luce poco prima dell’Holländer (di cui anticipa vagamente la struttura dell’Ouverture e le atmosfere cupe) e che fu poi rivista e pubblicata (1855) quando si affacciava da lontano un tale Tristan…
Trattandosi di musica dichiaratamente a programma, dobbiamo
Immaginare che Wagner vi abbia voluto evocare le tre figure-chiave del
capolavoro di Goethe e le relative personalità: Faust, Gretchen e
Mephistopheles. Incidentalmente, Liszt nella sua Sinfonia dedicherà proprio i
tre movimenti alle corrispondenti figure.
Intanto, lui ha messo tutte le partiture su un leggìo virtuale, cioè la sua memoria… e già questo è un indizio non da poco. Certo, il fatto che uno mandi a memoria un testo non garantisce di per sé che poi lo sappia anche recitare al meglio, ma il ragazzo ha invece dimostrato di essere anche un raffinato interprete, assumendo approcci diversi rispetto ai diversi brani in programma: asciutto, essenziale e quasi freddo nel Wagner giovanile; perfetto per rigorosità dei tempi ed espressione nel Wagner maturo (una perla davvero il Preludio…); esuberante e proprio viennese doc (quale lui è anche nella vita) nel dar respiro alle ubriacanti note dello Strauss della Rosa; e infine raffinato miniaturista nei diversi quadri delle avventure del burlone medievale.
Insomma, un esordio come meglio non ci si poteva attendere. Orchestra in formissima (prime parti e sezioni tutte) che già sembra entusiasta della sua nuova guida, il che promette solo ottime cose per il futuro. Pubblico in visibilio per lui, con ovazioni e battimani ritmati.
E oggi per Emmanuel niente riposo, chè lo aspetta la Sinfonica Giovanile!
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