Il
dimissionario Direttore Generale ed Artistico dell’Orchestra
Sinfonica di Milano non ha voluto privare gli appassionati del suo
tradizionale appuntamento natalizio con il monumentale Messiah di Händel.
Sul palco, ai suoi comandi, l’ensemble strumentale e vocale (Jacopo Facchini, Maestro del
Coro) de laBarocca, sua diretta creazione.
Negli
anni Jais ha consolidato (apportandovi via via qualche variante) la sua
personale struttura dell’oratorio da presentare al suo pubblico: eseguire
l’integrale della prima parte così come pubblicata (da Friedrich Chrysander,
inizio ‘900) seguito da un unico blocco della seconda e terza parte un pochino
sfrondate, in modo da realizzare due sezioni più o meno equivalenti in termini di
durata (60’ ciascuna). Ma ieri ha invece proposto l’intero corpus dell’opera
(quasi 2h30’ di durata). Qui una mia succinta sinossi
dell’opera.
I quattro solisti erano tutti maschietti (! e le quote rosa?!): il tenore Cyril Auvity e il baritono Renato Dolcini (già protagonisti di passate produzioni) cui si sono aggiunti i controtenori Mayaan Licht e Ray Chenez.
Auditorium letteralmente preso d’assalto, a dimostrazione che il barocco – se presentato come si deve – ha tuttora un seguito persino superiore al repertorio classico-romantico!
Successo strepitoso, premiato – come sempre – dalla riproposizione del trionfale Hallelujah!
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