Giuro che se trovo quel simpaticone che
ha programmato la prima di Salome
alla Scala proprio nel giorno della Festa
della donna, me lo... beh, ecco, mi fermo qui.
Ma
perdinci, come si può pensare che una ragazzina viziata che rifiuta, nell’ordine:
la metà di un regno, il più grande smeraldo, cento pavoni bianchi, perle,
topazi, opali, crisoprasi, rubini, sardonici,
pietre di giacinto, pietre di Calcedonia, cristalli, turchesi, il mantello del
Sommo Sacerdote e il Velo del Santuario... sia disposta a ballare nuda davanti
a noi in cambio di un misero rametto con quattro fiorellini gialli?
E così lei se l’è presa
al punto da mandarci sto fottutissimo virus a guastarci tutte le feste da qui a
Pasqua e magari pure Ferragosto e Natale, managgia!
Che Salvini se la porti!
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