Radio3 ha irradiato in diretta la prima di Salome dal Teatro Comunale di Bologna.
Interessanti due brevi interviste di Giovanni Vitali ai principali responsabili della rappresentazione: concertatore e regista.
Nicola Luisotti, rispondendo alla domanda su quale idea interpretativa avesse scelto, fra le diverse che altri direttori hanno proposto (decadente, novecentesca, …) ha risposto: "Non so, io so solo che un direttore deve studiare a fondo la partitura, e poi cercare di renderla al meglio". Ohibò, finalmente qualcuno che tiene bene i piedi per terra!
Invece Gabriele Lavia, richiesto di spiegare i fondamenti della sua regìa, e in particolare dell'ambientazione, ha risposto (parafraso): "Un ambiente in Palestina, dove si parla tedesco? Ridicolo! Così ho ambientato Salome in Germania, in un luogo vicino a quelli in cui l'opera fu composta". Quindi immaginiamo che Lavia ambienterà Il mercante di Venezia a Stratford, il Ratto a Vienna e La fanciulla del West sull'Amiata. Qui i piedi, oltre che la testa, sono evidentemente usati per calpestare ben bene l'originale…
Salome è opera difficile, si sa, e quindi è difficile cantarla e suonarla al meglio. All'ascolto radiofonico l'Orchestra è parsa all'altezza, Luisotti ha mantenuto la sua promessa e realizzato i suoi propositi, senza cercare invenzioni strampalate. Quanto ai cantanti, la svedesina Erika Sunnegårdh (chiamata a rimpiazzare la Nadja Michael) mi è parsa fisicamente dotata e potente, ma non certo impeccabile, con urletti sugli acuti e qualche raucedine in basso. Lo Jochanaan di Mark Doss mi è sembrato poco autorevole (forse i microfoni lo hanno penalizzato?) Buono l'Erode di Robert Brubaker e discreti tutti gli altri, con i 4 tenori ebrei bene in evidenza ed efficaci nell'inflessione vocale à la Alberich-Mime.
Vedremo e sentiremo prossimamente dal vivo.
4 commenti:
Ricordo ancora i Masnadieri (di Schiller, non di Verdi) con Lavia: un gran mal di testa, tutto quell'urlare... E' stato lì che mi è venuto qualche dubbio su Lavia - però ha sposato Monica Guerritore, che invidia.
Giuliano,
Lavia, a parte la Monica, ha grandi risorse. Tutto sta ad usarle bene.
Giudicherò nel merito dopo aver visto questa sua opera d'arte.
A presto!
Sta gente parla davvero solo per dare aria alla bocca. Secondo Lavia allora la Carmen andrebbe ambientata in Francia e l´Aida o il Nabucco in Italia?
@mozart2006
Lavia potrebbe avere mille (?) validi motivi per ambientare Salome in Germania, come anche nel Burkina-Faso.
Ma quello addotto sabato sera è proprio fuori dalla lista!
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