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da stellantis a stallantis

27 maggio, 2009

Scala sempre più in Europa


Delle 10 opere incluse in abbonamento, solo 4 sono italiane: Rigoletto, Simon, L’Occasione, L’Elisir. Le ultime due per di più dislocate in autunno 2010, cioè lontane dal cuore della stagione.

Fuori abbonamento un Barbiere, cui fa compagnia un DonGiovanni.

Per il resto: Wagner (2), Bizet, Janáček, Berg e Gounod. Insomma, Francia e Mitteleuropa.

Qualcuno si lamenta per il poco o nullo spazio lasciato agli italiani e ai barocchi, reclamando per la Scala un ruolo di valorizzazione del prodotto interno. Il che ha giustificazioni tutt’altro che peregrine, ma quando il sovrintendente arriva da Aix e l’ispiratore della produzione musicale da Bayreuth, via Berlino... significa che qualcuno - chi ingaggia tali figure - ha imboccato una strada ben precisa e ben sapendo dove si andava a parare.

Dopodichè c’è chi (come il sottoscritto) si è affrettato a procurarsi un abbonamento - cosa che non faceva da anni - trovando il cartellone mitteleuropeo di Lissner-Barenboim di alto profilo e sicuro interesse (ovvio che si tratta di giudizio squisitamente personale).

Vedremo sul campo - registi, cast e direttori - se le promesse verranno mantenute.
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6 commenti:

mozart2006 ha detto...

A prescindere dai commenti de Lavocedelloggione,sito che,come hai acutamente notato,si sta pian piano "berlusconizzando",anch´io trovo la stagione molto interessante.Potrei eccepire qualcosa sui cast,ma la scelta dei titoli mi sembra buona.
Consentimi ora un off topic.Lo scorso fine settimana ero a Berlino,e tra le altre cose ho assistito alla Nona Sinfonia di Beethoven diretta da Barenboim davanti alla Brandeburg Tör,culmine dei festeggiamenti per il 60° anniversario della Repubblica Federale.Celebrare una ricorrenza patriottica con un concerto di tale valore,offerto gratuitamente alla gente,ha costituito un´altissima lezione di politica culturale e di democrazia.
Ciao

gabacca ha detto...

Ogni tanto il blog mi cancella e rifare tutta la procedura è un po' macchinoso, ma sono ancora in circolazione.
Condivido l'apprezzamento complessivo per la stagione presentata da Lissner.
Trovo insulsi i commenti di coloro, che pretendono che il cartellone sia al 100% di loro gusto.
Un po' di spazio al repertorio (e al botteghino) bisogna pur lasciarlo e a me dispiace che a farne le spese sia il Trittico monteverdiano, non cancellato ma diluito fino al 2013.
Avendo per la prima volta Nekrosius alla Scala gli avrei dato un titolo un po' più stimolante del Faust di Gounod, che non è assente da molti anni dalla Scala, ma qui riconosco che si tratta di un gusto personale.
Ho letto anche che Pappano farà per tre sere la seconda di Rachmaninov: se la fa anche per la quarta volta, oltre che all'immancabile anteprima benefica, all'inaugurazione della Filarmonica - dove avremo Yuja Wang per la prima volta alla Scala con Bartòk - si merita del lazzarone, lui e anche l'orchestra.
Ma sono nei, che non intaccano la validità complessiva delle proposte. Da quanti anni non avevamo un numero simile di direttori di fama, interpreti e titoli nuovi (o quasi) per la Scala? L'unica Lulu che ho visto era di Boulez e Chéreau, ma in buca c'era l'Opéra di Parigi; Da una casa di morti non so da quanti decenni non si fa (o se sia mai stata fatta), il coraggio di buttare sul palco una Carmen debuttante a Sant'Ambrogio è da elogiare senza sì e senza ma. Quando ho sentito la giovanissima Nino Machaidze cantare nell'Ascanio in Alba, che era un saggio di fine corso dell'Accademia, come l'Occasione rossiniana di quest'anno, dissi subito che l'avremmo risentita spesso e infatti la si vede in giro per l'Europa e anche nel nuovo cartellone scaligero. Anche Capitanucci viene dall'Accademia, che evidentemente è un punto di forza della Scala.
Poi se ci saranno degli abbonati che lasceranno vuoti posti pagati profumatamente in platea e nei palchi, peggio per loro. Le lagne sui prezzi esagerati della Scala non mi fanno né caldo né freddo, mi interessa poter andare in Loggione con 5 euro ai concerti e 12 all'opera con cast e direttore principali(magari poi il 2° cast a 10 euro è meglio del primo, ma Lissner è un furbone e per le opere più imortanti ci fa pagare 12 euro anche fuori abbonamento. Sono al massimo 280 euro di incasso in più, pari più o meno al prezzo di una poltrona).

Amfortas ha detto...

Trovo che quest'anno il cartellone sia davvero ottimo sotto ogni punto di vista.
Se fossi di Milano o zone limitrofe mi abbonerei senza alcuna esitazione.
Ciao Daland, scusa la lunga assenza!

daland ha detto...

@Amfortas
Voi a Trieste siete più mitteleuropei di noi (sono sicuro che molti rimpiangono Antonietta!) quindi non mi stupisce il tuo apprezzamento.

Con l’occasione ti faccio qui gli auguri, sono contento che tutto sia a posto!

mozart2006 ha detto...

Ciao,
senz´altro avrai letto l´annuncio del concerto di Lang Lang,sul sito scaligero.Non so chi sia attualmente l´estensore dei comunicati stampa alla Scala,ma quel *Novecento...timbricamente polverizzato di Debussy * e´una vera perla di comico involontario.E l´aspirapolvere timbrico,chi lo ha composto,forse Stockhausen????

daland ha detto...

Caro mozart, certo limitarsi a ricordare che c’è un “filo rosso” fra Chopin e Debussy, proprio tramite i preludi, sarebbe stato di una banalità disarmante!