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16 aprile, 2008

Ridiamoci sopra, ma la realtà supera la fantasia

Questa arriva dall’America, che non è propriamente la patria dell’humor... ma non è male.

Una nuova produzione del Ring - Dialogo fra il regista R e il kapellmeister K

R, impaziente: è ora che ci mettiamo daccordo una volta per tutte; perchè ormai mancano solo due settimane alla prima del Siegfried.

K, lamentandosi: tu la fai facile, anche se devo ammettere che è stata un’idea geniale quella di iniziare il ciclo con il Secondo Atto di Siegfried, invece di quella noiosa scena sul fondo del Reno: con quelle acque poi, che oggi sono diventate così melmose... Soltanto, non sono completamente convinto che il drago debba uscire dall’ingresso del grattacielo della “Food & Drug Administration”. Ma il mio compito è molto più gravoso del tuo...

Il regista R non era proprio nell’umore per dar retta alle depressioni del maestro K, e lo interruppe così: siamo almeno daccordo che il Walhall è una Torre di Controllo? Che ne dici di Wotan comandante e Loge capo dei Controllori di Volo? Mi sembra una conseguenza logica. Invece non sono ancora convinto che le Figlie del Reno debbano apparire come Hostess: temo che sia una cosa troppo banalmente realistica.

Sì sì, per te è tutto facile, riprese a mugugnare il maestro K.

Vedi - spiegò seriosamente il regista R - deve esserci un nesso credibile fra la Torre di Controllo e il temporaneo nascondiglio di Hunding, in quelle gole infernali dell’Afghanistan orientale. In fin dei conti, essendo un simbolo di Al-Qaeda... tu puoi trasporre il ritorno di Hunding in FA bemolle minore staccato. Con gli ottavini che suonano istericamente. È facile, è non e mai stato fatto prima! Onestamente, non capisco come fai a dire che è facile per me, quando invece ci sono complesse...

Sbotta il maestro K: ehi, visto che mi hai obbligato a eliminare i corni nella scena dell’Annuncio, adesso sono io nelle peste per trovare una tessitura orchestrale adatta. I controfagotti e il tamburo militare da soli non bastano proprio. Ah, com’era facile ai vecchi tempi, quando ancora non erano cadute le ultime barriere, prima che Mertens a Monaco decidesse che, per dare al Ring una forma presentabile al giorno d’oggi, bisognava intervenire anche sulla partitura, non solo sul testo!

Stranamente, il regista R si fece silenzioso.

E il maestro K continuò: se ci pensi bene, associare sempre la tuba al drago e l’ottavino al fuoco, come si faceva ai vecchi tempi, era davvero noioso. Tuttavia ci tocca la responsabilità di non scompigliare troppo le intenzioni originali di Wagner, mentre ne rinnoviamo il messaggio per i contemporanei.

Ormai il maestro K era un fiume in piena: Guarda solo il Götterdämmerung: a Zurigo hanno già rappresentato la Sala dei Ghibicunghi davanti ad una Centrale Nucleare, a BuenosAires era Wall Street, e a Detroit hanno usato vere Cadillac nere per la Marcia Funebre. Ma i Ghibicunghi come banchieri capitalisti sono totalmente passati di moda! Solo quando Furtmingler osò finalmente sostituire il motivo dell’avidità con il canto di quelle fanciulle-fiore della British Airways si ebbe una vera innovazione sul fronte musicale. E guarda come il pubblico si è velocemente adattato a nuove dimensioni, nuove idee, basta con quei vecchi riferimenti fra leit-motive caricati di simbologie!

Concluse il maestro K: ciò che intendo dire è che la mia responsabilità per la partitura è molto più grande della tua pura e semplice fedeltà al testo. Chi se ne frega, al giorno d’oggi, di sapere se Hagen è veramente figlio di Hunding e non, come si è sempre creduto...

Irritato, il regista R interruppe: perchè devi sempre cercare di minimizzare le mie responsabilità? Come oggi sappiamo bene, Wagner voleva che i suoi testi fossero duttili. L’anno prossimo faremo tutto in modo completamente diverso! Andiamo! È chiaro che la mia responsabilità di ricreare il Ring per il pubblico di oggi è molto più vasta della tua re-instrumentazione o magari della trasposizione dell’Addio di Wotan ad una progressione da SI bemolle minore ad un vero, infuocato DO maggiore da scuola di Darmstadt. Mi auguro che alla fine tu te ne renda conto!

OK, OK, acconsentì il maestro K: tu puoi tenerti la tua Torre di Controllo. Ma almeno fammi avere in tempo i blip del radar, in modo che il mio oboista possa provare la transizione da staccato a legato quando la passerella dei passeggeri viene deposta alla fine del Rheingold.

R: Ma certo, mentre parliamo il mio assistente sta già lavorando sul simbolismo del blip. Quindi procediamo. Le Valchirie come paracadutiste le hanno già fatte a Bayreuth, che ne dici se invece gli facciamo dirottare l’aeroplano di Wotan? Come? Non è abbastanza originale? Capisco... R si sentì davvero insultato.

K: Senti, io devo lavorare sulla musica della scena del Nibelheim. Capisco che mostrare Nibelheim come un terminal affollato di un aeroporto è una bella allegoria, ma i tuoi continui annunci dell’altoparlante disturbano troppo i miei orchestrali. Devo trovare una strumentazione più forte e precisa.

Fai quello che devi fare, osservò il regista R. Per quel che mi riguarda, finalmente ho trovato la soluzione per le Tre Norne: negozieranno il legname del Frassino del Mondo come futures alla Borsa di Chicago. Con ciò possiamo finalmente procedere!

Il Mormorìo della Foresta mi è sempre sembrato eccessivamente romantico - annunciò eccitato il maestro K. Facendolo suonare ai tre Alpenhorn all’unisono avrà un effetto molto più arcano...

Penso che per il nostro Ring possiamo sicuramente mantenere la definizione di Bühnenfestspiel - disse il regista R. Dopotutto, Wagner sapeva bene ciò che faceva.

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