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17 gennaio, 2019

laVerdi festeggia una venerabile coppia


Ieri sera festa grande in Auditorium (tutto esaurito come rarissimamente accade!) per celebrare le nozze di diamante (artisticamente parlando) della premiata coppia di pianisti formata dai venerabili Bruno Canino (83 appena compiuti) e Antonio Ballista (83 fra due mesi) che sono ininterrottamente alla ribalta dall’ormai remoto 1958.   

Sotto la bacchetta del troneggiante Marcello Bufalini i due hanno offerto un programma a dir poco strabiliante, che forse pochi giovani nel pieno delle forze avrebbero osato affrontare: quattro concerti tutti d’un fiato!

Bach ha aperto la serata, con il Concerto in DO, BWV1061, composto in origine per le sole tastiere e poi arricchito del contributo orchestrale. Poi ecco Mozart e il Concerto in MIb, K365, composto negli ultimi tempi di Salisburgo, poco prima del trasferimento a Vienna.
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Dopo l’intervallo, è la volta di Varianti, dedicata da Ennio Morricone ai due pianisti, citati nel titolo per cognome-nome, ma con un piccolo particolare, un minuscolo segno musicale messo davanti alla B di Bruno: Ballista Antonio Canino Bruno, che trasforma la sequenza delle iniziali da BACB a... BACH!

Brano composto in occasione del conferimento di una Laurea Honoris Causa al compositore da parte dell’Università milanese. Qui la prima assoluta, eseguita in quell’occasione dai due dedicatari. Ha chiuso in bellezza il programma ufficiale il Concerto in RE di Francis Poulenc.

Ma ecco che, dopo essersi fronteggiati per un’ora e mezza, i due inseparabili si sono finalmente riuniti davanti ad una sola tastiera (quella del Piano-1, di Canino) per congedarsi con questo bis raveliano.

Ovazioni e applausi, con il pubblico tutto in piedi a rendere omaggio a questi autentici emblemi del pianismo italiano, omaggio cui si è unito per un grande grazie! il Direttore artistico de laVerdi, Ruben Jais.

Che dire: che Dio ce li conservi così.

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