L’ormai immancabile appuntamento con il Requiem
di Verdi è affidato quest’anno alle
sapienti mani e alle amorevoli cure di Oleg
Caetani.
Insieme all’affiatatissimo coro di Erina
Gambarini, compongono quest’anno il quartetto SATB Erica Wen Meng Gu
(una pettoruta cinesona); Yulia Mennibaeva, che viene dalla Russia; Edoardo
Milletti (compaesano di SanFrancesco) e il georgiano (lo dicono
contestualmente nome e cognome) George Andguladze. Caetani li colloca al
proscenio ai due lati del podio (da sinistra a destra per chi guarda) in ordine
ASTB (ossia le voci gravi all’esterno) mentre l’orchestra (ieri guidata da Dellingshausen)
si dispone teutonicamente con i violini secondi davanti a destra e i bassi
dietro a sinistra; timpani e grancassa (protagonisti nel terrificante Dies
Irae) stazionano in basso a destra, dietro i secondi violini; le trombe remote
(per l’effetto stereo nel Tuba mirum) come sempre sono appollaiate alle
due estremità avanzate della galleria.
Dico subito che la lettura di Caetani (che ha
diretto con la partitura in... testa) mi ha pienamente convinto: prendo come
esempio lo stacco del tempo dell’Offertorium, spedito proprio come da
metronomo di Verdi, e non languido e strascicato come spesso capita di sentire.
Impeccabile - come sempre, del resto - il coro, che 20 anni orsono
nacque sotto la mano esperta (per anni e anni di Scala) di Romano Gandolfi.
A differenza di precedenti edizioni, mi pare che il
quartetto dei solisti quest’anno sia di livello più che discreto. Su tutti l’imponente
(anche nel fisico) Erica (faccio prima a dire solo il nome...) che ha
mostrato un gran bel timbro di voce, con acuti senza una sbavatura e discreto
volume anche nei centri e nei gravi; e poi Edoardo Milletti, che dopo un
esordio periclitante (forse l’emozione) ha sfoggiato la sua voce squillante di
tenorino lirico (canta spesso Almaviva). Gli ex-sovietici Mennibaeva e Andguladze
hanno mostrato buona tecnica ed espressione, a dispetto di voci di potenza non
eccezionale.
Auditorium tornato piacevolmente ad affollarsi e
prodigo di applausi e acclamazioni per tutti. Fuori, persino il tempo si è rimesso
al bello...
Nessun commento:
Posta un commento