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14 luglio, 2010

Un Barbiere alla Scala prima delle vacanze

Come non bastassero le vicende bondiane (regolare sciopero della prima) questo Barbiere ha avuto anche una gestazione difficile (e meno male che non è stato un aborto) con licenziamento dell'allenatore (Spinosì) proprio alla vigilia della partita, sostituito in fretta e furia con uno che non è ancora in ferie solo per caso, dovendo anzi prepararsi per il prossimo ROF ferragostano: il giovine (e bravo, invero) Michele Mariotti.

Ieri sera niente Flórez, ma il negretto Lawrence Brownlee, che nonostante la sua vocina si è meritato almeno tre minuti di applausi a scena aperta, dopo la sua aria finale. Ma tutti i numeri (escluso l'iniziale Ecco ridente in cielo) sono stati accolti da consensi e nessun buato. La DiDonato ha trionfato come Rosina ed anche gli altri (li vogliamo chiamare secondo cast?) hanno raccolto applausi e bravo! a josa. Il pubblico della terza (effettiva) ha evidentemente gradito questa ripresa del quarantennale allestimento del grande Ponnelle, uno che – possedendo qualità, sensibilità e cognizione di causa – non aveva certo bisogno di ricorrere ad idee strampalate e intellettualoidi, né di stravolgere gli originali che metteva in scena, per avere successo.

Insomma, date le premesse, poteva andare assai peggio. Ma restano - al momento di andare in vacanza e a stagione agli sgoccioli (10 opere su 12) – tutte le perplessità sulla qualità generale della produzione scaligera. Che francamente contraddice la litanìa di Lissner di una Scala diversa e superiore, e quindi meritevole di privilegi esclusivi.

Aspettiamo adesso il ROF, dove ritroveremo Mariotti con i suoi bolognesi nel Sigismondo e poi nello Stabat Mater. Demetrio-Polibio e Cenerentola completano il cartellone principale.

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