Ieri pomeriggio nella preziosa bomboniera del Fraschini è andata in scena la sesta
(seconda per Pavia) recita di A
Midsummer Night’s Dream proposto da Opera Lombardia. Prima dell’inizio, un doveroso pensiero ai nostri connazionali che
vivono giorni di ansia e di lutto (e purtroppo vivranno mesi – come minimo – di
disagi e difficoltà inimmaginabili). Pubblico piuttosto scarsino all’inizio e
divenuto scarsissimo (ahi ahi) dopo i due intervalli, pur se assai caloroso con
tutti i protagonisti.
L’attuale produzione (per la regìa di Ferdinando Bruni e Elio De Capitani e la concertazione di Francesco Cilluffo) riporta l’opera dalle nostre parti a piu di 7
anni di distanza dall’ultima apparizione: era il giugno 2009 alla Scala, e in
quell’occasione venne ripreso lo storico (si può dire, visto che parliamo del
1991) allestimento di Robert Carsen
ad Aix. Ebbene, mi sentirei di dire che lo spettacolo visto ieri nulla abbia da
invidiare a quello, per concezione drammaturgica ed efficacia interpretativa,
nel sostanziale rispetto di testo e partitura.
L’abbinamento dello spettacolo musicale a quello
parallelo della commedia originale - programmata proprio a ridosso dell’opera e
ripresa dall’affermata produzione del Teatro
dell’Elfo, impiegando le stesse scene di Carlo Sala, con piccoli mutamenti - ha in qualche modo avvicinato Shakespeare
a Britten-Pears (o viceversa) senza però comportare squilibri o stravolgimenti
della struttura britteniana: chi si sorprende di fronte alla scena iniziale,
che presenta un grande arco di trionfo, simbolo di Atene, al posto del bosco di
Britten, intuisce però assai presto trattarsi di una semplice anticipazione
dell’ambiente che caratterizzerà poi il finale dell’opera: gli abitanti del
bosco lo stanno semplicemente... sognando e poi, poco a poco, il bosco medesimo
si insinuerà sulla scena fino ad occuparla interamente. Apprezzabili i costumi (senza
tempo, o di tutti i tempi) di Ferdinando
Bruni ed efficacissime le luci di Nando
Frigerio.
Ma è la musica, ovviamente, la protagonista dello
spettacolo, e qui va lodato il Maestro Cilluffo
per aver saputo porgerla con grande accuratezza, aiutato in ciò dall’Orchestra I
Pomeriggi Musicali, la cui spiccata vocazione cameristica ha consentito al
concertatore di mettere in luce le mille sottili sfaccettature del mondo sonoro
creato da Britten per questa deliziosa commedia di Shakespeare.
E gli interpreti non sono stati da
meno, a cominciare dalle Voci bianche
del Musiké SMIM Vida di Cremona (Raul
Dominguez) quattro delle quali munite di folte barbe (gli elfi Cobweb,
Peaseblossom, Mustardseed e Moth) per continuare con le voci di tutti i protagonisti, tra cui spiccano le coppie
di amanti (Alex Tsilogiannis, bella e
squillante voce tenorile, Cecilia Bernini,
una convincente Hermia, Paolo
Ingrasciotta, baritono dalla voce calda e potente e Angela Nisi, efficacissima Helena) coppie benissimo assortite ed
amalgamate (unico neo, ma per fortuna non musicale, la statura fisica relativa di
Hermia ed Helena); e poi le altre due coppie regali (l’Oberon di Raffaele Pe, controtenore dalla voce
penetrante e sempre perfettamente impostata, Anna Maria Sarra, una Tytania fin troppo esuberante e con qualche
eccesso di... intemperanza, Federico Benetti
e Arina Alexeeva, austera accoppiata... greco-amazzonica); e infine i sei simpaticissimi artigiani, protagonisti di uno
straordinario ed esilarante spettacolo nello spettacolo: su tutti il Bottom di Zachery Altman, gran voce di
basso-baritono e imponente portamento scenico, Roberto Covatta, un Flute che si traveste da spassosissima Thisby, e
poi ancora il Quince di Nicholas Masters,
lo Snout di Claudio Grasso, lo Starveling
di Dario Shikhmiri e lo Snug di Rocco Cavalluzzi. E come non entusiasmarsi
per il parlante Puck di Simone Coppo, semplicemente perfetto!
Insomma, ancora uno spettacolo
(cosiddetto) di provincia che rivaleggia alla grande con le produzioni di
paludate (e ricche di aiuti pubblici!) istituzioni metropolitane. E che meriterebbe
di godere di molta maggior visibilità. Chi appena può non si lasci scappare le
restanti quattro recite (Brescia 4-6 e ReggioE 18-20 novembre).
(2. continua con... approfondimenti sulle note)
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