Ed anche un po’ per l’Emilia, a dir il vero...)
A riportare uno spicchio d’estate in questo autunno
ormai inoltrato ci pensa il Circuito
Lirico Lombardo, ora rimesso a nuovo con la dizione Opera Lombardia, mettendo in scena, fra i primi di ottobre e quelli di novembre, la
britteniana A Midsummer Night’s Dream.
Partita (con grande successo, dicono) da Cremona (7-9/10) la bella stagione è transitata
a Como (21-23/10) e di lì si porterà a Pavia (28-30/10) prima di chiudere a
Brescia (4-6/11). Essendo compartecipe della produzione, anche la terrona ReggioEmilia ospiterà il Sogno a fine novembre (18-20).
___
Per i pochi (o
tanti) che non ne sono a conoscenza, ricordo che la traduzione corrente italiana
del titolo (Sogno di una notte di mezza
estate) è piuttosto fuorviante, dato che collocherebbe la vicenda attorno
ai primi giorni d’agosto (la metà dell’estate astronomica, appunto). In realtà
in GranBretagna (e in altri paesi nordici) Midsummer sta normalmente ad
indicare un periodo attorno al solstizio (cioè l’inizio dell’estate) e in
particolare si associa alla festa di SanGiovanni (24 Giugno). Ecco perchè in
altre lingue il titolo viene tradotto più semplicemente e genericamente come Sogno di una notte d’estate.
Si tratta quindi di un periodo al quale si
riferiscono anche altre opere musicali, quali ad esempio: Una notte sul Monte Calvo (Musorgski) dove assistiamo ad un sabba delle streghe, ma anche i Meistersinger (Wagner) e Feuersnot (Strauss) ambientati
temporalmente proprio nei giorni o precisamente nella notte di SanGiovanni. Una
notte tutt’altro che popolata solo da ingenue fatine ed elfi canterini, come
vorrebbe certa agiografia (cui si legano spesso anche gli allestimenti del
Sogno...) ma una notte piena di trasgressione ed erotismo (se non proprio di
sconci riti di streghe) e quindi di incubi (à la Berlioz...) come si può
constatare proprio leggendo il testo
di Shakespeare ripreso da Britten.
Per restare alla collocazione temporale, va rilevato
però come anche il genio di Stratford sia caduto in una certa contraddizione,
quando fa dire a Theseus che il periodo in cui si svolge la vicenda è quello
dell’arrivo e dei conseguenti riti del (primo di) Maggio, il che contrasta con
il titolo della commedia (che avrebbe dovuto a questo punto recitare: A Midspring Night’s Dream!)
___
___
La premiata coppia Benjamin Britten – Peter Pears approntò il libretto dell’opera
impiegando proprio il testo di Shakespeare: non tutto, chè ne sarebbe uscita
una cosa tipo Parsifal (!) ma quanto
basta per mantenere intatte le caratteristiche della commedia originale, anzi
addirittura apportandovi, se possibile, del valore aggiunto. La
tabella sottostante riassume le differenze fra struttura e contenuti dell’originale
di Shakespeare e quelli del libretto di Britten-Pears. Le sezioni colorate
rappresentano porzioni di testo originale diversamente riallocate nel libretto;
laddove la colonna Britten-Pears reca
un no, trattasi di parti espunte;
laddove reca un =, trattasi di parti
del testo originale replicate (attenzione: quasi mai integralmente!) nel
libretto.
Shakespeare
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Britten-Pears
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Atto I – Scena
1 – Palazzo di Theseus
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Theseus
annuncia le nozze con Hippolyta.
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Giudizio
di Theseus sul diritto di Demetrius a sposare Hermia (figlia di Egeus) che
dichiara invece di amare, corrisposta, Lysander.
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no
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Lysander ed Hermia progettano la fuga nei boschi per
sottrarsi alla legge di Atene.
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Lysander
ed Hermia rivelano il loro progetto ad Helena, innamorata (prima corrisposta
e poi respinta) di Demetrius. Helena progetta di rivelare il segreto a
Demetrius, come mezzo per ottenerne comprensione e stargli vicino.
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no
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Atto I – Scena
2 – Casa di Quince
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Gli artigiani Quince, Snug, Bottom, Flute, Snout
e Starveling si riuniscono per mettere a punto lo spettacolo teatrale (la
tragedia di Pyramus and Thisby) da proporre e poi recitare per le
nozze di Theseus. Si danno appuntamento per una prova generale l’indomani
sera nel bosco.
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Atto II –
Scena 1 – In un bosco di Atene
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Atto I – Il bosco
- Imbrunire
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Il
folletto Puck incontra una fata. Le racconta che i due rispettivi sovrani
(Oberon e Titania) sono in crisi poichè lei non vuol cedere a lui un
fanciullo indiano da lei adottato. Arrivano da parti opposte Oberon e
Titania, con seguiti di elfi e fate. I due sovrani si rinfacciano accuse e
tradimenti. Titania se ne va. Oberon ordina a Puck di portargli la viola-del-pensiero,
il cui succo versato sugli occhi di un/a dormiente lo/a fa innamorare del
primo essere vivente incontrato al risveglio. Oberon intende usarlo su
Titania per strapparle poi il fanciullo indiano.
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=
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Lysander-Hermia
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Arriva
Demetrius inseguito da Helena. Lui respinge le profferte di lei (Oberon ha visto
e udito tutto). Torna Puck con i fiori chiesti da Oberon, il quale si propone
di usarne il succo su Titania e ordina a Puck di usarlo a sua volta su
Demetrius per farlo innamorare di Helena.
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=
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Artigiani (ma nel bosco)
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Atto II –
Scena 2 – Altra parte del bosco
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Arriva
Titania con le sue fate, che le cantano una ninna-nanna e la fanno
addormentare, Arriva Oberon e le versa il succo del fiore sugli occhi.
|
|
Arrivano
Lysander ed Hermia. Stanchi, decidono di fermarsi per dormire. Lui vorrebbe
starle vicino, ma lei gli impone di coricarsi separati. Arriva Puck e, scambiandolo
per Demetrius, versa il succo sugli occhi di Lysander. Arrivano Helena e
Demetrius. Lui la respinge nuovamente e se ne va. Lei vede Lysander e lo
sveglia. Lysander si innamora immediatamente di lei, che ne rimane
sconcertata e fugge. Lysander va alla sua caccia. Hermia si risveglia e si
dispera, non trovando più il suo Lysander.
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=
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Titania-Oberon
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|
Atto III –
Scena 1 – Il bosco
|
Atto II – Il bosco
– Notte fonda
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Titania
dorme. Arrivano i sei artigiani per la prova dello spettacolo. Puck assiste
non visto. Bottom si allontana per poco. Quando torna ha la testa di un
asino. I compagni fuggono. Bottom canta e sveglia Titania, che immediatamente
si innamora di lui e gli mette a disposizione i suoi valletti.
|
=
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Titania-Bottom
|
|
Atto III –
Scena 2 – Altra parte del bosco
|
|
Puck
racconta ad Oberon dell’innamoramento di Titania per Bottom, cui lui ha messo
la testa d’asino. Oberon se ne rallegra e chiede conferma a Puck anche
dell’incantesimo su Demetrius. Arrivano Demetrius ed Hermia, che lo accusa di
aver ucciso Lysander. Puck rivela che non è quello l’uomo cui ha fatto l’incantesimo.
Hermia fugge, Demetrius si addormenta. Oberon rimprovera Puck per l’errore
commesso con lo scambio di persona. Ordina a Puck di rintracciare Helena e
versa il succo sugli occhi di Demetrius. Arriva Helena sempre seguita da
Lysander, al quale rinfaccia ancora il suo... voltafaccia. Demetrius si sveglia
e si innamora istantaneamente di Helena. Lei si sente presa in giro, mentre
Lysander si ingelosisce. Arriva anche Hermia che chiede conto a Lysander della
sua fuga. Appresa la novità, accusa Helena di averle strappato l’amato. Fra i
quattro nasce una baruffa generale. Lysander e Demetrius si allontanano per
sfidarsi a duello. Hermia ed Helena se ne vanno infuriate. Oberon rimprovera
ancora Puck per il suo errore e gli consegna il succo di un’erba che toglierà l’incantesimo
a Lysander. Puck si prende gioco di Demetrius e Lysander attirandoli presso di
lui finchè si addormentano. Arrivano una dopo l’altra anche Helena e Hermia,
che si addormentano a loro volta. Puck spruzza il succo dell’erba sugli occhi
di Lysander, mettendo fine alla magia.
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=
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Atto IV –
Scena 1 – Stessa parte del bosco
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Titania
e Bottom vivono la loro relazione, fra servizi di valletti e danze e canti di
fatine. Finalmente si coricano insieme, abbracciati.
|
|
Atto III – Il bosco
– Primo mattino
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|
Arrivano
Puck e Oberon, che racconta di aver finalmente avuto il fanciullo indiano e così
può liberare Titania dall’incantesimo. Lei si sveglia e crede di aver fatto
un brutto sogno. Oberon le indica Bottom, cui fa togliere la testa d’asino da
Puck.
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=
|
Oberon
e Titania si allontanano, riconciliati. È quasi l’alba. Arrivano Theseus e Hippolyta,
con seguito, per una battuta di caccia mattutina. C’è anche il padre di Hermia
(Egeus) che scorge i quattro ragazzi addormentati. Theseus ordina una fanfara
di corni per svegliarli.
|
no
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I
ragazzi raccontano la loro strana avventura notturna. Theseus benedice le due
coppie, cassando la richiesta originale di Egeus.
|
|
I
quattro ragazzi stentano a credere a quanto è successo, pensano di aver
sognato, e si avviano verso la città. Bottom si risveglia a sua volta, ancora
incredulo di ciò che gli è successo durante la notte: ci vuol far comporre sopra
una ballata.
|
=
|
Atto IV –
Scena 2 – Casa di Quince
|
|
Riunione
degli artigiani per gli ultimi preparativi. Manca Bottom, che poi arriva, e
nonostante sia ancora stordito per la sua avventura dà gli ultimi ritocchi e
consigli per la recita della sera, alla festa di nozze di Theseus.
|
= (ma nel bosco)
|
Atto V – Scena
unica – Palazzo di Theseus
|
Atto III – Palazzo
di Theseus
|
Theseus
e Hippolyta commentano la strana avventura dei quattro ragazzi.
|
no
|
Theseus-Hippolyta
|
|
Racconto
dei ragazzi
|
|
Ora ci si prepara per lo spettacolo. Viene scelta la
tragedia proposta dai sei artigiani. Esibizione degli artigiani in Pyramus and Thisby. Dopo la bergomask, Theseus dichiara chiusa la festa
e manda tutti a letto (per dormire?) Puck, Oberon, Titania e i loro seguiti arrivano
per chiudere la commedia. Puck chiede benevolenza al pubblico, poi ringrazia
e saluta.
|
=
|
Come
si può notare, il libretto di Britten-Pears (B–P nel seguito) è assai più
conciso e meno dispersivo della commedia (la quale ha però esigenze di
spettacolo un po’ diverse). Il primo atto di Shakespeare viene rimosso, salvo
però riallocarne tre sue sezioni in parti successive. Da esso viene espunto
radicalmente il dibattimento - di fronte al giudice Theseus - che oppone
Egeus-Demetrius a Lysander-Hermia a proposito del dovere di quest’ultima di
accettare Demetrius come sposo (o alternativamente di finire in convento o...
sul patibolo) così come il successivo incontro di Lysander-Hermia con Helena e
la sua conseguente esternazione. Di
Theseus e Hippolyta verremo a sapere solo nel finale dell’opera, e ciò
costrinse (purtroppo?) B-P a cassare i piccanti riferimenti a relazioni
equivoche intercorse fra costoro, ciascuno separatamente, e Titania e Oberon...
Cassati i particolari relativi alla scoperta dei poteri magici della
viola-del-pensiero da parte di Oberon; così come il dettagliato racconto che
Puck fa ad Oberon delle prove dei sei artigiani, in occasione del suo
sortilegio (la testa d’asino) a Bottom. Alleggerito parecchio il testo della
baruffa fra i quattro giovani amanti, così come l’altro dettagliato racconto di
Oberon a Puck, con la descrizione dell’incontro durante il quale Titania (tuttora
in tresca con Bottom) accetta di consegnargli il fanciullo indiano. Espunta
anche la comparsa mattutina nel bosco, all’alba del giorno delle nozze, di
Theseus, Hippolyta ed Egeus (quest’ultimo personaggio è totalmente ignorato
nell’opera). Dall’atto conclusivo eliminate le lungaggini relative ai
preparativi dello spettacolo dei sei artigiani e la figura del ciambellano Filostrato. Poi: una serie
di micro-tagli qua e là un po’ ovunque e qualche verso isolato che passa da un
personaggio all’altro.
Shakespeare
introduce il soggetto presentandoci il mondo degli umani, ad Atene: prima -
noblesse oblige... - gli altolocati (Theseus, Hippolyta, Egeus, i quattro
giovani) e poi i popolani (i sei artigiani aspiranti-attori); solo nel
second’atto ci introduce al mondo soprannaturale e fantastico di fate ed elfi
(Titania, Oberon) mettendolo poi a contatto con quello degli umani (solo altolocati) che penetrano nel bosco. Nel
terz’atto arrivano nel bosco anche i popolani ed abbiamo l’osceno accoppiamento
fra la regina delle fate ed un umano asinizzato
(!) dalla magia di un elfo-carogna. Dopodichè il bosco diventa terreno di
scontro – per motivi sentimentali - fra i quattro umani, giovani rampolli della
buona società ateniese. Nel quarto atto si materializza – presenti Theseus,
Hippolyta ed Egeus - la riconciliazione generale (Oberon-Titania,
Lysander-Hermia, Demetrius-Helena). Ormai si torna in città, dove troviamo
ancora i popolani, per l’ultima messa a punto dello spettacolo. L’atto
conclusivo è praticamente monopolizzato da detto spettacolo (la tragedia di
Pyramus e Thisby, con un finale tipo Romeo&Juliet, cui Shakespeare lavorava
nello stesso periodo del Sogno) in onore dei ducali sposi e dalla conclusiva
apparizione dei fantastici abitanti del bosco.
B-P invece ci fanno subito entrare in-medias-res, precisamente nel bosco
abitato da fate ed elfi, il mondo del soprannaturale, del fantastico, che però
mostra subito problemi simili (la baruffa fra Oberon e Tytania) a quelli degli
umani. Questi ultimi (dapprima le due coppie di giovani nobili – in ordine d’arrivo
invertito rispetto a Shakespeare - poi i popolani-attori) occupano la parte
centrale dell’atto, chiuso dal ritorno di Oberon che affattura Tytania. B-P invertono anche l’ordine dei sortilegi:
prima quello (erroneo) di Puck su Lysander e poi quello di Oberon su Tytania,
che chiude l’atto. La principale innovazione di B-P nel second’atto consiste
nel riunire, senza soluzione di continuità, due momenti che in Shakespeare sono
separati, ma che sono in stretta relazione causa-effetto: il primo essendo la
vicenda (nata dall’incantesimo di Oberon su Tytania e da quello di Puck su
Bottom) che porta la regina delle fate ad innamorarsi di un uomo-asino (ma
anche deretano al quadrato, come si
deduce dal nome Bottom (fondo-schiena)
e dal sostantivo ass, che sta per
asino sì, ma anche per culo!); e il
secondo (che in Shakespeare apre l’atto quarto, subito prima della rimozione
dell’incantesimo e della riconciliazione fra Oberon e Tytania) che ci presenta
squarci della vita sregolata di questa scellerata coppia fata/uomo-asino. Per
il resto, il testo di B-P segue quello originale, salvo ignorare, come detto,
la comparsa di Theseus e seguito nel bosco e poi inserire – a metà dell’atto
conclusivo – le battute che Shakespeare aveva messo in bocca a Theseus e
Hippolyta proprio in apertura, e il racconto della riconciliazione delle due
coppie di amanti.
La compattazione e ristrutturazione operate da B-P aprono anche qualche piccola falla (cosa praticamente inevitabile, stante il principio seguito di non modificare il testo originale) a livello di plausibilità di alcune situazioni. Il primo esempio riguarda Lysander ed Hermia: nella commedia di Shakespeare i due giovani, a seguito del dibattimento davanti a Theseus, prendono la coraggiosa decisione di fuggire all’indomani, rifugiandosi dapprima nel bosco, per poi trasferirsi presso la zia di lui e colà sposarsi. Questa parte dell’azione viene da B-P spostata nel primo atto, che si svolge già nel bosco: ecco quindi che abbiamo una palese incongruenza di due persone che a parole stanno ancora progettando la fuga, mentre nei fatti sono già fuggitivi! E poi gli stessi due personaggi ritornano in scena, ancora nel bosco, dopo aver evidentemente girovagato a vuoto, invece di procedere verso la loro meta. Insomma, questo spostamento di tempo e luogo del primo incontro Lysander-Hermia lascia parecchio a desiderare sul piano del realismo e della logica. Un caso analogo a questo riguarda gli artigiani, il cui primo incontro preparatorio viene spostato da B-P dal giorno precedente (Shakespeare) in casa di uno di loro, alla sera nel bosco. Anche qui abbiamo due incontri abbastanza ravvicinati, che non lasciano il tempo ai personaggi di imparare le loro parti, come accade invece nella commedia, dove i sei hanno un intero giorno di tempo per farlo. E a proposito di artigiani, ecco un’altra piccola smagliatura: in Shakespeare Bottom si addormenta nel bosco, con Tytania (Atto IV, Scena 1) e il giorno successivo (Scena 2) non è quindi presente in casa di Quince per gli ultimi ritocchi allo spettacolo; poi però arriva e reca la notizia che il duca ha desinato ed ha accettato che la sera stessa si dia il loro spettacolo. Evidentemente, tornando dal bosco, Bottom ha potuto ragguagliarsi sulla situazione a palazzo ed ora ne riferisce ai compagni. Ebbene, in B-P la riunione degli artigiani avviene ancora nel bosco, subito a ridosso del risveglio di Bottom; il quale ricompare appena dopo, con la buona notizia relativa allo spettacolo: il che presuppone che nel breve frattempo lui sia corso ad Atene, abbia raccolto l’informazione, e poi sia tornato precipitosamente nel bosco a riferirla ai compagni! Infine, abbiamo una chiara contraddizione fra la sequenza degli avvenimenti e ciò che ascoltiamo dalla bocca di alcuni protagonisti: si tratta del matrimonio delle due coppie di amanti. In Shakespeare abbiamo una successione assolutamente coerente e logica: Theseus incontra i quattro al mattino nel bosco e benedice la loro unione, disponendo che le due coppie si sposino quel giorno stesso insieme a lui e Hippolyta; quindi alla festa serale avremo tre coppie di sposi. Viceversa B-P, avendo cassato la scena della caccia nel bosco e spostato il racconto delle coppie e le conclusioni di Theseus alla festa, cadono purtroppo in un evidente controsenso: laddove Theseus, reduce dalle sue nozze, proclama che le due coppie di giovani (che sono appena arrivate dal bosco e non sono ancora sposate) si sposeranno insieme a lui (!?)
C’è poi una libertà che B-P si prendono rispetto al testo di Shakespeare, e che val la pena di mettere in evidenza. Essa concerne gli effetti dei poteri magici di Oberon e del suo tirapiedi Puck. Si tratta del succo di viola-del-pensiero e di altre erbe, capaci di far innamorare una persona - al suo risveglio - del primo essere vivente (uomo o bestia, fa lo stesso...) incontrato, oppure di rimuovere l’incantesimo; e della facoltà di Puck di cambiare i connotati alle persone, trasformandole in bestie umane. Tali poteri vengono impiegati nei confronti di Titania, di Bottom, di Lysander e di Demetrius. Ma mentre nei primi tre casi la magia viene revocata e le vittime tornano al loro precedente stato, il che fa apparire a loro - e a noi spettatori - gli effetti di tali magie niente più che manifestazioni oniriche (da cui il titolo della commedia), nel caso di Demetrius le cose stanno assai diversamente: su di lui la magia (che lo ha fatto re-innamorare di Helena, dimenticando Hermia) continua ad agire. Insomma, mentre per gli altri la vita riprende il decorso normale, lasciando solamente il ricordo di un incubo (Titania accoppiata ad un asino: la bella e la bestia) o di un bel sogno (Bottom che se la spassa con la regina delle fate) o di un sogno frutto di desideri repressi (Lysander che ama Helena), per Demetrius la vita cambia materialmente e radicalmente proprio a causa della magia di Oberon: in sostanza, per lui, e solo per lui, il sogno (non proprio piacevole) si dissolve in una realtà che adesso lui accetta entusiasticamente laddove, prima di sognare, la aborriva! E non è un caso che Helena, la vittima più bistrattata dei due incantesimi (quello erroneo di Puck su Lysander e quello meditato di Oberon su Demetrius) alla fine fatichi ad accettare quella realtà (l’amore di Demetrius, che lei pure aveva vanamente inseguito) proprio perchè materializzatasi inspiegabilmente: E mi pare d'aver trovato Demetrio come, per caso, si trova un gioiello... mio e non mio. Ebbene, B-P mettono le parole di Helena in bocca anche agli altri tre giovani amanti (sostituendo ogni volta il nome dell’amato)! Come dire: la vita è comunque come un sogno per tutti, poichè non se ne comprende la razionalità...
B-P rimuovono la contraddizione shakespeare-iana relativa alla data in cui si svolge la vicenda: per loro è certamente la notte di SanGiovanni, e (anche) a tale scopo hanno cassato la comparsa di Theseus nel bosco, dove il duca accenna al Rite-of-May. Quanto alla durata complessiva dell’azione, si osservi lo schema riportato qui sotto:
Come si vede, B-P tagliano l’intera prima giornata (dove, in Shakespeare, abbiamo l’annuncio delle nozze di Theseus, la causa intentata da Egeus e poi i quattro giovani e ancora, separatamente, i sei artigiani, che si danno appuntamento nel bosco per la sera del giorno successivo). Il resto dell’azione si svolge su due notti e nel giorno che le separa. Al proposito, c’è un altro piccolo appunto da muovere a Shakespeare: nel suo indirizzo iniziale, Theseus afferma che mancano quattro giorni (e Hippolyta rincara la dose: e quattro notti) al loro matrimonio (che deve attendere la luna nuova). Dopodichè la festa nuziale viene data già alla sera del terzo giorno... Assai più coerenti sono B-P, che infatti a Theseus mettono in bocca Questo giorno ci porta una nuova luna...
Quanto ai luoghi, Shakespeare ambienta la prima e l’ultima riunione
preparatoria degli artigiani a casa di uno di loro, mentre B-P li fanno
incontrare sempre nel bosco e mostrano il Palazzo soltanto in chiusura
dell’opera.
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La compattazione e ristrutturazione operate da B-P aprono anche qualche piccola falla (cosa praticamente inevitabile, stante il principio seguito di non modificare il testo originale) a livello di plausibilità di alcune situazioni. Il primo esempio riguarda Lysander ed Hermia: nella commedia di Shakespeare i due giovani, a seguito del dibattimento davanti a Theseus, prendono la coraggiosa decisione di fuggire all’indomani, rifugiandosi dapprima nel bosco, per poi trasferirsi presso la zia di lui e colà sposarsi. Questa parte dell’azione viene da B-P spostata nel primo atto, che si svolge già nel bosco: ecco quindi che abbiamo una palese incongruenza di due persone che a parole stanno ancora progettando la fuga, mentre nei fatti sono già fuggitivi! E poi gli stessi due personaggi ritornano in scena, ancora nel bosco, dopo aver evidentemente girovagato a vuoto, invece di procedere verso la loro meta. Insomma, questo spostamento di tempo e luogo del primo incontro Lysander-Hermia lascia parecchio a desiderare sul piano del realismo e della logica. Un caso analogo a questo riguarda gli artigiani, il cui primo incontro preparatorio viene spostato da B-P dal giorno precedente (Shakespeare) in casa di uno di loro, alla sera nel bosco. Anche qui abbiamo due incontri abbastanza ravvicinati, che non lasciano il tempo ai personaggi di imparare le loro parti, come accade invece nella commedia, dove i sei hanno un intero giorno di tempo per farlo. E a proposito di artigiani, ecco un’altra piccola smagliatura: in Shakespeare Bottom si addormenta nel bosco, con Tytania (Atto IV, Scena 1) e il giorno successivo (Scena 2) non è quindi presente in casa di Quince per gli ultimi ritocchi allo spettacolo; poi però arriva e reca la notizia che il duca ha desinato ed ha accettato che la sera stessa si dia il loro spettacolo. Evidentemente, tornando dal bosco, Bottom ha potuto ragguagliarsi sulla situazione a palazzo ed ora ne riferisce ai compagni. Ebbene, in B-P la riunione degli artigiani avviene ancora nel bosco, subito a ridosso del risveglio di Bottom; il quale ricompare appena dopo, con la buona notizia relativa allo spettacolo: il che presuppone che nel breve frattempo lui sia corso ad Atene, abbia raccolto l’informazione, e poi sia tornato precipitosamente nel bosco a riferirla ai compagni! Infine, abbiamo una chiara contraddizione fra la sequenza degli avvenimenti e ciò che ascoltiamo dalla bocca di alcuni protagonisti: si tratta del matrimonio delle due coppie di amanti. In Shakespeare abbiamo una successione assolutamente coerente e logica: Theseus incontra i quattro al mattino nel bosco e benedice la loro unione, disponendo che le due coppie si sposino quel giorno stesso insieme a lui e Hippolyta; quindi alla festa serale avremo tre coppie di sposi. Viceversa B-P, avendo cassato la scena della caccia nel bosco e spostato il racconto delle coppie e le conclusioni di Theseus alla festa, cadono purtroppo in un evidente controsenso: laddove Theseus, reduce dalle sue nozze, proclama che le due coppie di giovani (che sono appena arrivate dal bosco e non sono ancora sposate) si sposeranno insieme a lui (!?)
C’è poi una libertà che B-P si prendono rispetto al testo di Shakespeare, e che val la pena di mettere in evidenza. Essa concerne gli effetti dei poteri magici di Oberon e del suo tirapiedi Puck. Si tratta del succo di viola-del-pensiero e di altre erbe, capaci di far innamorare una persona - al suo risveglio - del primo essere vivente (uomo o bestia, fa lo stesso...) incontrato, oppure di rimuovere l’incantesimo; e della facoltà di Puck di cambiare i connotati alle persone, trasformandole in bestie umane. Tali poteri vengono impiegati nei confronti di Titania, di Bottom, di Lysander e di Demetrius. Ma mentre nei primi tre casi la magia viene revocata e le vittime tornano al loro precedente stato, il che fa apparire a loro - e a noi spettatori - gli effetti di tali magie niente più che manifestazioni oniriche (da cui il titolo della commedia), nel caso di Demetrius le cose stanno assai diversamente: su di lui la magia (che lo ha fatto re-innamorare di Helena, dimenticando Hermia) continua ad agire. Insomma, mentre per gli altri la vita riprende il decorso normale, lasciando solamente il ricordo di un incubo (Titania accoppiata ad un asino: la bella e la bestia) o di un bel sogno (Bottom che se la spassa con la regina delle fate) o di un sogno frutto di desideri repressi (Lysander che ama Helena), per Demetrius la vita cambia materialmente e radicalmente proprio a causa della magia di Oberon: in sostanza, per lui, e solo per lui, il sogno (non proprio piacevole) si dissolve in una realtà che adesso lui accetta entusiasticamente laddove, prima di sognare, la aborriva! E non è un caso che Helena, la vittima più bistrattata dei due incantesimi (quello erroneo di Puck su Lysander e quello meditato di Oberon su Demetrius) alla fine fatichi ad accettare quella realtà (l’amore di Demetrius, che lei pure aveva vanamente inseguito) proprio perchè materializzatasi inspiegabilmente: E mi pare d'aver trovato Demetrio come, per caso, si trova un gioiello... mio e non mio. Ebbene, B-P mettono le parole di Helena in bocca anche agli altri tre giovani amanti (sostituendo ogni volta il nome dell’amato)! Come dire: la vita è comunque come un sogno per tutti, poichè non se ne comprende la razionalità...
B-P rimuovono la contraddizione shakespeare-iana relativa alla data in cui si svolge la vicenda: per loro è certamente la notte di SanGiovanni, e (anche) a tale scopo hanno cassato la comparsa di Theseus nel bosco, dove il duca accenna al Rite-of-May. Quanto alla durata complessiva dell’azione, si osservi lo schema riportato qui sotto:
Shakespeare
|
Britten-Pears
|
Giorno 1 – Atto I
|
|
Atene - Palazzo
di Theseus
|
|
Atene - Casa
di Quince
|
|
Giorno 2 – Atto II
|
Giorno 1 – Atto I
|
Sera, nel bosco
|
Sera, nel bosco
|
Atto III
|
Atto II
|
Notte, nel bosco
|
Notte, nel bosco
|
Giorno 3 – Atto IV
|
Giorno 2 – Atto III
|
Alba, nel bosco
|
Alba, nel bosco
|
Atene - Casa di Quince
|
Nel bosco
|
Atto V
|
|
Sera, Atene - Palazzo di Theseus
|
Sera, Atene - Palazzo di Theseus
|
Mezzanotte – arrivo degli elfi
|
Mezzanotte – arrivo degli elfi
|
Come si vede, B-P tagliano l’intera prima giornata (dove, in Shakespeare, abbiamo l’annuncio delle nozze di Theseus, la causa intentata da Egeus e poi i quattro giovani e ancora, separatamente, i sei artigiani, che si danno appuntamento nel bosco per la sera del giorno successivo). Il resto dell’azione si svolge su due notti e nel giorno che le separa. Al proposito, c’è un altro piccolo appunto da muovere a Shakespeare: nel suo indirizzo iniziale, Theseus afferma che mancano quattro giorni (e Hippolyta rincara la dose: e quattro notti) al loro matrimonio (che deve attendere la luna nuova). Dopodichè la festa nuziale viene data già alla sera del terzo giorno... Assai più coerenti sono B-P, che infatti a Theseus mettono in bocca Questo giorno ci porta una nuova luna...
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E la musica?
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(1. continua)
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