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19 giugno, 2020

Time-out: Delman - Le magnifiche sei (5)


Per la penultima puntata del ciclo si torna in America. Delman, per par-condicio, dopo Mosca e Milano non risparmia un suo pistolotto nemmeno a Pittsburgh, contro l’organizzazione che evidentemente non gli permette di provare come vorrebbe (sappiamo come lui fosse un maniaco delle prove...) Poi lo vediamo prendersela con i cultori del... metronomo, affermando il principio di coerenza dell’interpretazione, a scapito di quello di stretta aderenza a fredde indicazioni tecniche. E il ritmo dell’Allegro con anima è, per Delman, quello del batticuore!

All’attacco del corno nell’Andante cantabile Delman propone l’immagine della donna che, sola in una chiesa deserta, prega silenziosa ed immobile. L’esplosione del tema del Fato nei tromboni (Allegro non troppo, verso la conclusione) è spiegata dal Direttore (prima dell’attacco del movimento) come la presa di coscienza dell’impotenza dell’Uomo di fronte alla... forza del destino.  

Strano che Delman definisca tetro quell’Andante: forse lo fa per valorizzare la presenza del successivo Valse, indispensabile per preparare adeguatamente il finale: un walzer per nulla effimero, ma pieno di profondità.

Curioso l’invito che Delman fa ai ragazzi di preparare già voltata la pagina per l’inizio dell’Andante maestoso. Poi fa provare le 20 battute del conclusivo Molto meno mosso: è l’Uomo che si impone caparbiamente di essere felice, contro il destino e a dispetto di tutte le sofferenze e le avversità che la vita gli riserva!

Ecco, ora si lasciano i grattacieli di Pittsburgh, opera del genio umano, come le Sinfonie di Mozart, Beethoven, Shostakovich e... Ciajkovski (che ci pare di udire - proprio la Quinta - anche dalle cuffie del driver che porta all’aereo).
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(5. Continua)


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