La Scala ha ospitato ieri, come ormai
tradizione, l’OrchestraVerdi
in quello che solitamente era il concerto di rientro dalle vacanze. Quest’anno
– complice l’EXPO – la stagione non ha avuto interruzione alcuna, nemmeno per
ferragosto, e come premio il FUS (che bisognerà ridefinire: Fatevi
Una
Sega)
ha gratificato laVERDI di un… tozzo di pane ammuffito: siamo alle solite, roba
da chiodi, o meglio… da Franceschini (magari in nome
e per conto di Renzi: pregasi constatare differenze di trattamento fra laVERDI
e la toscana ORT).
E questa è un’orchestra che riempie il
più famoso teatro italiano come capita di vedere assai di rado, e trascina il
pubblico ad ovazioni solitamente riservate ai Wiener, ecco.
Jader
Bignamini
ha avuto così l’occasione di salire per la prima volta sul podio del
Piermarini, dove gli auguriamo di tornare in futuro, perché se lo merita
davvero.
Menu tutto russo, con un po’ di…
champagne. Rimski che incapsula Musorgski-Ravel. Tutte portate che
l’Orchestra cucina a menadito, cioè suona deliziosamente, tanto che sarebbe
difficile fare graduatorie, sia globali che individuali.
Bignamini, che purtroppo non dirigerà,
come inizialmente previsto, l’Otello
verdiano a Parma (ma a fine ottobre tornerà ad interpretare in Auditorium, a
distanza di un anno preciso, il Requiem) darà il la anche alla restante parte della stagione
2015, che si chiuderà a dicembre.
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