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07 maggio, 2010

Stagione dell’OrchestraVerdi - 30

Ancora Wayne Marshall sul podio de laVerdi – krumiri! obietterà qualcuno (non io, che in due giorni mi son visto scippare un Simone e una Frau) - in un programma davvero tosto.

Si comincia con Il lago incantato di Anatoly Konstantinovich Liadov, uno più o meno contemporaneo di Mahler, tanto per orizzontarsi. In effetti la composizione è del 1909, quando Mahler stava completando Das Lied von der Erde. Si tratta di un breve schizzo (sottotitolato leggenda, in RE bemolle) dove archi, arpa e celesta, con leggeri interventi degli strumentini, la fanno da padroni, per descriverci la pace notturna del laghetto ghiacciato. Il massimo rischio che si corre qui è quello di appisolarsi, e anche Marshall, pur con la sua proverbiale verve, può ben poco. Tutto finisce però in 8 minuti, compresi 30 secondi di silenzio finale, ottenuto dal Direttore che tiene le braccia alzate per un'eternità, neanche fosse la nona di Mahler…

Rischio del tutto scongiurato invece da Alban Gerhardt, che ci suona il celeberrimo Concerto per violoncello di Dvorak.


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Marshall, al suo solito, parte in quarta, poi si placa un pochino. Gerhardt ci fa sentire il suo violoncello con grandi cavate e – specie nel secondo movimento – dà spettacolo. Poi, dopo due bis con cui ringrazia i ripetuti applausi, non contento ancora e non ancora stanco di suonare, si va a sedere a fianco di Mario Grigolato e dà il suo contributo al brano che chiude il concerto.

Che è lo stravinskiano Uccello di Fuoco. Per la verità in origine era stata programmata la versione integrale del balletto, per ricordarne il centenario della composizione (1910). Ma poi si è ripiegato sulla più tradizionale – e breve – seconda suite del 1919, che richiede anche un organico meno ipertrofico di quello del balletto.

Questa suite comprende 5 dei 23 numeri del balletto, più l'Introduzione, e precisamente:

n°3. Danza dell'Uccello di fuoco;

n°9. Danza-rondò delle Principesse;

n°18. Danza infernale delle creature di Kastchei (costui è una sorta di Klingsor! e farà la stessa fine);

n°19. Ninna-nanna;

n°23. Scomparsa del palazzo di Kastchei e delle sue creature magiche e ritorno alla vita dei cavalieri pietrificati, allegrezza generale.

I brani si susseguono con alternanza quasi regolare di tempi lenti e mossi. Bizzarra e pretenziosa la tonalità dell'Introduzione: sette bemolli in chiave (neanche fosse il Götterdämmerung!) DO bemolle, che enarmonicamente si trasformerà alla fine in SI.

La danza dell'Uccello di fuoco è in FA#, tempo Allegro rapace (smile! a Stravinski non faceva difetto lo humor, evidentemente, ma mi dite come fa uno strumentista a suonare rapace?)

La danza delle Principesse è in SI maggiore, con il languido recitativo dell'oboe:





che fa da sostegno al rondò, cui rispondono gli archi prima e i flauti poi.

Torna l'Allegro, qui feroce (3/4) per la danza infernale, caratterizzata nella prima parte da sette schianti che si inframmezzano alle sarabande dei fiati e alle sparate di corno, trombone e trombe; poi si interpone una sezione in 2/4, con le trombe a dettare un ostinato ritmo anapestico (doppia semicroma + croma); ancora una successione di passaggi in 3/4 e 2/4 che porta la danza ad un autentico parossismo, cui segue una caduta proprio da spossamento, che porta alla successiva…

Ninna-nanna, un Andante in MI bemolle minore che, invece di condurre (come nel balletto) al provvisorio risveglio del mago Kastchei, porta direttamente alle 16 battute di misterioso e notturno tremolo (flautando) di tutti gli archi, che prelude al finale. La cui apoteosi, dopo l'esposizione del tema Lento e maestoso (3/2) si apre con la perorazione, in 7/4, degli ottoni:















Che, dopo un passaggio a velocità dimezzata (Maestoso) sfocerà nelle otto battute finali (in 3/2, fff, molto pesante) con tutti gli archi in tremolo a tenere l'accordo di SI maggiore, mentre i fiati percorrono smaglianti accordi su un arco (DO-DO#-FA-DO#-DO) prima di confluire sulla tonalità della chiusa. Qui, prima delle ultime tre battute dell'accordo finale, Marshall si inventa una corona puntata, cosa tanto proditoria quanto di effetto supremo, che strappa ovazioni e grida quasi sconsiderate dal pubblico, testimone di una prestazione davvero maiuscola!

Il prossimo concerto presenterà un piccolo Schubert e il bartokiano Barbablu!.

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