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20 giugno, 2008

Beethoven l’incompreso

Sappiamo che Eduard Hanslick non fu tanto tenero con Beethoven, a proposito della IX Sinfonia. Il critico praghese trapiantato a Vienna, campione della classicità e dell’estetica musicale (si legga il suo Vom Musikalisch-Schönen, traduzione italiana Mariangela Donà, Il Bello Musicale, Giunti Martello - Firenze 1978) era però almeno coerente con alcuni onesti principi formali: per lui Beethoven aveva “sbagliato” a inquinare la forma sinfonica con l’indebita introduzione di una parte per soli e coro, caratteristica degli oratori e delle cantate.

Ecco invece come giudicò Beethoven e la sua ultima sinfonia Ludwig Spohr (*):

Confesso francamente di non aver mai trovato piacere negli ultimi lavori di questo compositore. Sì, e devo includere fra questi anche la sua tanto ammirata ultima sinfonia, il quarto movimento della quale a me pare così brutto, di così cattivo gusto e così scadente, che non riesco nemmeno a capire come quel compositore lo abbia potuto scrivere. Ci trovo un’ulteriore conferma di quanto ebbi già a notare a Vienna, che cioè quel compositore era carente di simbolismo estetico e mancava di senso del bello.

(*) riportato qui da A.C.Douglas

Interessante notare come Spohr fosse tutto tranne che un reazionario, anzi come compositore fece molto per innovare e simpatizzò apertamente con le opere di Wagner.
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4 commenti:

Amfortas ha detto...

Questa cantonata non la conoscevo, ed è proprio tosta.
Peraltro chissà che potranno dire di noi, un doamni :-)
Ciao!

daland ha detto...

Criticare i “grandi” è un modo come un altro per auto-incensarsi. E Beethoven era un “grande” già da giovane... così Berlioz definì il finale della sua prima sinfonia “mesquine, comme dans le rondo final, par exemple, véritable enfantillage musical”.

mozart2006 ha detto...

Difatti Berlioz era molto acido.Basta leggere il suo commento alla prima della "Fille du Regiment".Sembra la lamentela di una vecchia zitella coi reumatismi...
Ma anche Schumann,come critico,era assolutamente privo di valore.

Amfortas ha detto...

Criticare i “grandi” è un modo come un altro per auto-incensarsi.

Questa è una vera perla di saggezza che bisognerebbe ricordare più spesso.
Ciao!