intime gioje

chiuder la prigione e buttar la chiave

17 giugno, 2008

Aspettando Parsifal 2008 a Bayreuth: Stefan Herheim dà il calcio d’inizio

Lunedi 16 giugno ha visto il kick-off di Parsifal 2008. Dopo il benvenuto di Kathi Wagner - che evidentemente si sente già Festspielleiterin - Stefan Herheim ed Heike Scheele hanno cominciato a far prendere dimestichezza agli interpreti con regia e scene del dramma sacro.

L’ambientazione è - almeno all’inizio - proprio a Bayreuth (Wahnfried e Festspielhaus). Cioè - dice Herheim - nei luoghi e nei tempi in cui l’opera ultima di Wagner fu concepita. Il che quadra con quanto anticipato da Daniele Gatti, che aveva parlato di un orizzonte temporale che dal 1882 arriva ai tempi del Terzo Reich. (a proposito del direttore, non risulta che fosse presente a questo primo incontro, cosa che ciascuno potrà interpretare a suo modo)

Pare quindi che il Konzept di Herheim - come è sempre il caso suo e dei post-moderni campioni del teatro-di-regia - consista nel presentarci il significato dell’opera (anzi, un significato, quello che lui interpreta con la sua fervida immaginazione) e non già il significante, che è ciò che l’Autore ha scritto di suo pugno (musica, poema e indicazioni di scena). La trasposizione di tempi e persone del dramma nel tempo e nelle persone di quando il dramma fu composto non è una novità in generale, e non lo è per lo stesso Herheim: un paio di anni fa il regista norvegese ha presentato a Riga un Rheingold in cui - come dèi - apparivano Mozart, Nietzsche e Bismarck, dove Wotan e Alberich erano Wagner medesimo e Walhall ed Anello erano per l’appunto i “tesori” di Bayreuth.

Parsifal, un “racconto redenzion-maniacale” lo definisce letteralmente il regista; stando alle indicazioni di Gatti, dobbiamo quindi immaginare che il nazismo ci verrà presentato come il risultato finale di quella maniacale tendenza verso la redenzione (della razza ariana) che Wagner, secondo molti, oggettivamente determinò con la sua opera?

(continua)

2 commenti:

mozart2006 ha detto...

Modesta proposta ai teatri italiani..una regia con Veltroni/Parsifal,Napolitano/Gurnemanz,Berlusconi/Klingsor e Mara Carfagna/Kundry....

daland ha detto...

Caro Gianguido, il nostro problema - andati ormai in pensione i vecchi Titurel-Ciampi e Amfortas-Prodi - è che il mago-Silvio è ormai padrone del campo (Sicilia docet, 8-0).

E poi c’è chi sostiene che, in fondo, neanche le azioni di Parsifal-Gurnemanz fossero proprio volte a fin di bene!