Freschi
della prestigiosa conquista del Premio Ezio
Bosso 2025,
attendendo il Capodanno (…poi continueranno fino al 2 gennaio, quando lo
saluteranno in quel di Lucerna) l’Orchestra Sinfonica e il Coro
Sinfonico di Milano, guidati da Emmanuel Tjeknavorian e Massimo
Fiocchi Malaspina, hanno aperto ieri sera la tradizionale kermesse
di esecuzioni (4+1) della Nona beethoveniana.
Il funambolico Fabio Sartorelli ha introdotto da par suo il concerto con uno strepitoso viaggio beethoveniano, tutto incentrato sul messaggio-base della Nona: la gioia, la concordia, la libertà e la pace; in una parola, la comunione fra tutti gli uomini!
Mai come oggi è un messaggio da gridare, anzi da… cantare a squarciagola in questo nostro mondo invaso da autocrazie, governanti che predicano e praticano sovranismi, suprematismi, egoismi, intolleranze, odio razziale, repressioni, guerre; e dove anche le (poche, sedicenti?) democrazie rimaste ne combinano di tutti i colori.
Se proprio devo fare il pierino e trovare qualche pelo nell’uovo, dirò che a volte il volume dei fiati ha sommerso quello dei poveri archi (e anche delle voci dei solisti, in particolare del tenore); e che il Tjek ha, come in passato, dato qualche sforbiciata (di troppo, per me...) alle due sezioni esterne dello Scherzo, eseguendo solo un da-capo (quello iniziale).
Ma
sono quisquilie, rispetto alle celestiali altezze raggiunte nell’Adagio dai
violini di Dellingshausen e al memorabile recitativo degli archi bassi guidati
da Scarpolini che ha mirabilmente evocato in musica i concetti che poco
dopo verranno esplicitati in modo inoppugnabile dalle voci, a partire da quella
del baritono, quel Padre che il testo di Schiller ci addita lassù
come nostra speranza e certezza.
E che ci evoca Freunde e Freude, queste due parole che nella lingua tedesca differiscono solo per una piccola consonante ma che racchiudono la verità universale: amici e gioia, perché solo l’amicizia di tutti gli Uomini ci può garantire la gioia di vivere, e la gioia di rimando ci può conservare amici e solidali.
Ma, insomma, è stata una grande serata di musica, con un Auditorium colmo all’inverosimile e prodigo di ovazioni, urla e applausi ritmati all’indirizzo di tutti i protagonisti.


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