Il
terzo appuntamento della stagione principale dell’Orchestra Sinfonica di
Milano ha un sapore tutto… astronomico! Sul podio un
altro Direttore Ospite, l’iberico Jaume Santonja, alla sua quinta
apparizione in Auditorium, dove esordì quasi quattro anni orsono.
Il
primo dei due brani in programma (apparentati da legami estetici e… spaziali) ci porta in
realtà al cinema: trattasi infatti della Suite dalle musiche da
film della saga Star Wars, di John Williams.
Lo sterminato panorama musicale che ha accompagnato i diversi episodi della serie spazia da quel 1977 che la vide nascere, per proseguire poi con le successive uscite del 1999, 2002, 2003(TV), 2005, 2008(TV), 2014(TV), 2015, 2016, 2017, 2018(TV), 2019 e 2022(TV). Un ampio collage di musiche della saga (arricchito da… illustri contributi) si può ascoltare in questa performance di John Axelrod al Concertebouw nel 2017. Per chi volesse approfondire l’intricata tessitura di questa gigantesca tela suggerisco un dettagliato studio scaricabile da web.
Nel 1977 l’Autore pubblicò una prima versione della Suite in 3 movimenti, poi arricchita nel 1997 di altri due, che è entrata nel repertorio di molte orchestre ed è così strutturata:
Eccone una recente, eccellente esecuzione al Teatro Massimo di Palermo.
Si sa che Williams si sarebbe ispirato per le musiche di Star Wars anche a Holst e al suo The Planets (vedi sotto), in particolare alla sezione di Mars; e poi anche a Korngold, antesignano della musica da film a Hollywood. A me invece, ascoltando il Main Title, è sempre saltata alla mente un’analogia (non dico un plagio e nemmeno una citazione, ma certo una reminiscenza) nientemeno che di Bruckner (primo tema della Quarta sinfonia)!
La seconda sezione del tema principale (che ritorna un paio di volte) è di ispirazione più lirica:
Per il resto questo primo numero della Suite presenta altri motivi di diverso carattere prevalentemente guerresco.
Il Princess Leia's Theme è tutto incentrato sul meraviglioso motivo esposto inizialmente dal corno solo:
… e poi splendidamente sviluppato da altri strumenti in assolo e dal crescendo del pieno orchestrale, prima di sfumare sul MI sovracuto del primo violino, sul tappeto degli archi e l’arpeggio… dell’arpa.
The Imperial March è interamente pervasa dal pesantissimo, enfatico, minaccioso e martellante motivo principale, più volte reiterato:
Ascoltandola è impossibile non
ritrovarci chiare atmosfere mutuate da Mars, il primo numero della Suite
di Holst.
Yoda’s Theme presenta un motivo principale (a) assai languido e nobile, esposto inizialmente dai corni e più volte ripreso da altri strumenti e dall’orchestra. L’atmosfera crepuscolare è interrotta una volta dall’irruzione di un motivo (b) più gaio e brillante:
The Throne Room & End Title chiude in bellezza e grandiosità la Suite (come i titoli di coda…).
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