In attesa che arrivi qualcuno più capace di Draghi (!? eh sì, perchè lui starà
mettendo in piedi un fantastico Recovery-Plan,
ma la curva dei contagi non riesce a
pianificarla nemmeno lui, poveretto...) si deve continuare a navigare a vista.
Francamente non vorrei essere nei panni di chi, a fronte della pianificata, sospiratissima riapertura di cinema e teatri (27 marzo p.v.) ha cominciato, solerte e lungimirante, a fare investimenti per farsi trovar pronto al giorno-x. Sì perchè, stante l’incapacità draghiana (non parliamo poi di quella franceschiniana) di pianificare rigorosamente la corsa del virus e la conseguente colorazione di regioni, provincie, città e villaggi, ciò che si profila all’orizzonte è il rischio che accada qualcosa di simile alla batosta che dovettero subire gli imprenditori (e relativi impiegati) dello sci poche settimane orsono.
É ancora calda la figuraccia fatta dal trio-pisquano (Fontana-Moratti-Bertolaso)
ridottosi ad emanare l’ordinanza 714 (passaggio della Regione Lombardia ad arancione-scuro) la sera del giovedi per
la mattina del venerdi!
Insomma, visto l’andazzo, c'è il caso che il giorno-x si debba scoprire che tre quarti del Paese è di colore arancione o magari rosso, quindi impedito a riaprire le sale al pubblico.
Per intanto continuiamo quindi ad accontentarci dello streaming che ci permette almeno di non restare vittime di sindromi da astinenza e istinti suicidi. Segnalo quindi il programma di Marzo de laVerdi, che ci offre proposte interessanti (come quella di ieri con il solido Kochanovski) tutte ri-godibili per ben un anno on-demand:
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