affinità bombarole

rinsaldato il patto atlantico

11 febbraio, 2009

Della Musica humana.

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LA Musica humana è quell'Harmonia, che può esser intesa da ciascuno, che si riuolga alla contemplatione di se stesso: imperoche quella cosa, laquale mescola col corpo la viuacità incorporea della ragione, non è altro, che un certo adattamento & temperamento, come de uoci graui & acute, ilquale faccia quasi una consonanza. Questa è quella, che congiunge tra se le parti dell'Anima, & tiene unita la parte Rationale con la Irrationale; & è quella, che mescola gli Elementi, ouer le qualità loro nel Corpo humano con ragioneuole Proportione. Onde principalmente si deue auertire, c'hò detto, che può esser intesa da ciascuno, che si riuolga alla contemplatione di se stesso; accioche non si credesse, che la Musica humana fusse, ò si chiamasse quell'ordine, che osserua la Natura nella generatione de i nostri corpi; la quale (come dicono i Medici; & anche lo conferma Agostino) poi che nella matrice della donna ritroua il seme humano, corrompendolo per lo spatio di sei giorni lo conuerte in latte; il quale in noue giorni trasforma in sangue; & in termine di dodici dì ne produce una massa di carne senza forma; ma à poco à poco introducendouela, in diciotto giorni la fà diuenire humana; di modo che essendo in Quarantacinque giorni compita la generatione, l'Onnipotente Iddio le infonde l'Anima intellettiua. Onde di questo habbiamo:
Sex in lacte dies, tres sunt in sanguine terni, Bis seni carnem, ter seni membra figurant.
Et veramente questo mirabilissimo ordine hà in se concento & harmonia, considerata la distanza d'un Numero all'altro, come è chiaro da uedere; che dal primo al secondo si ritroua la forma della Consonanza Diapente; & da questo al terzo quella della Diatessaron; & dal terzo all'ultimo quella della medesima Diapente. Et di nuouo dal primo al terzo & dal secondo all'ultimo la forma della Diapason; & dal primo all'ultimo chiaramente si scorge quella della Diapasondiapente; come più facilmente nella figura si vede.














18 12 9 6

Diapente Diatessaron Diapente Diapason Diapason Diapasondiapente
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Ma questa non chiamo io Musica humana; la qual dico, che si può conoscere da tre cose; cioè, dal Corpo, dall'Anima & dal Congiungimento dell'uno & dell'altra. Dal Corpo, come nelle cose che crescono, ne gli humori & nelle humane operationi. Nelle cose che crescono; noi ueggiamo ciascun uiuente quasi con vna certa harmonia cambiare il suo stato; gli Huomini diuentano de fanciulli vecchi, & de piccioli grandi; le Piante di humide, uerdi & tenere, si fanno aride secche & dure. Et benche ogni giorno si ueggono, & se habbiano inanti gli occhi; nondimeno non si può ueder tal mutatione; come ancora nella Musica non si può vdire lo spacio, col quale si uà dalla uoce acuta à quella che è graue, quando si canta; ma solamente si può intendere. Ne gli Humori; come vediamo nel temperamento de tutti quattro gli Elementi nel corpo humano: Et nelle Humane operationi la conosciamo nell'Animal rationale; cioè, nell'Huomo: imperoche in tal modo è retto & gouernato dalla Ragione; che passando per i debiti mezi nel suo operare conduce le sue cose, come una certa harmonia à perfetto fine. Conoscesi ancora tal harmonia dall'Anima; cioè, dalle sue parti, che sono l'Intelletto, i Sentimenti & l'Habito. Imperoche (secondo Tolomeo) corrispondono alle ragioni di tre consonanze; cioè, della Diapason, della Diapente & della Diatessaron; conciosia che la parte Intellettuale corrisponde alla Diapason, che hà sette Interualli; & sette sono le sue Specie; onde in essa si ritrouano sette cose; cioè, Mente, Imaginatione, Memoria, Cogitatione, Opinione, Ragione & Scienza. Alla Diapente, la quale hà quattro Specie & quattro Interualli, corrisponde la Sensitiua in quattro cose; nel Vedere, nell'Vdire, nell'Odorare & nel Gustare; essendo che 'l Toccare è commune à ciascun de i nominati quattro Sentimenti; & massimamente al Gusto. Ma alla Diatessaron, laqual si fà di tre Interualli, & contiene tre Specie, corrisponde la parte Habituale, nell'Augumento, nella Sommità ò Stato, & nel Decrescimento. Simigliantemente se noi uorremmo che le parti dell'Anima siano la sede della Ragione, dell'Ira & della Cupidità ; ritrouaremo nella prima sette cose corrispondenti à gli Interualli & alle Specie della Diapason; cioè, Acutezza, Ingegno, Diligenza, Conseglio, Sapienza, Prudenza & Esperienza. Nella seconda ritrouaremo quattro cose, che corrisponderanno alle Specie & à gli Interualli della Diapente; cioè, Mansuetudine, ò Temperanza d'animo, Animosità, Fortezza & Tolleranza: nella Terza tre cose corrispondenti à gli Interualli & alle Specie della Diatessaron; cioè, Sobrietà, ò Temperanza, Continenza & Rispetto. Oltra di ciò si considera ancora tale Harmonia nelle potenze di essa Anima; cioè, nell'Ira, nella Ragione & nelle Virtù; come sarebbe dire nella Iustitia & nella Fortezza; percioche queste cose tra loro si uengono à temperare, nel modo che ne i Suoni della Consonanza si contempera il Suono graue con l'acuto. Si conosce ultimamente tale Harmonia dal congiungimento dell'Anima col Corpo per la naturale amicitia; mediante la quale il Corpo con l'Anima è legato; non già con legami corporei; ma (come uogliono i Platonici) con lo Spirito, il quale è incorporeo; come di sopra vedemmo. Questo è quel leggame, dalquale risulta ogni humana Harmonia; & è quello, che congiunge le diuerse qualità de gli Elementi in un composto; cioè, nel Corpo humano; seguendo l'opinione de Filosofi; i quali concordeuolmente affermano, che i Corpi humani sono composti di Terra, Acqua, Aria & Fuoco; & dicono la Carne generar si della Temperatura de tutti quattro gli Elementi insieme; i Nerui di terra & di fuoco; & finalmente l'Ossa di acqua & di terra. Ma se questo ne paresse strano, ragioneuolmente non potiamo negare, che non siano composti almeno delle qualità elementali, mediante i quattro Humori, che in ogni corpo si ritrouano: come è Malinconia, Flegma, Sangue & Colera; i quali benche l'uno all'altro siano contrarij; nondimeno nel Misto, ò Composto, che uogliamo dire, stanno harmonicamente vniti. Anzi se per patir freddi & souerchi caldi, ouer per troppo mangiare, ò per altra cagione facciamo uiolenza ad uno de gli Humori; in istante ne segue il distemperamento & l'infirmità del corpo; ne egli prima si risana, se essi non sono ridutti alla pristina proportione & concordia; la quale non potrebbe essere, quando non ui fusse quel legamento, che di sopra hò detto, della Natura spirituale con la corporale, & della rationale con la irrationale.Questa Concordia harmonica adunque della Natura spirituale con la corporale, & della rationale con la irrationale, è quella che costituisce la Musica humana: percioche mentre l'Anima quasi con ragion de Numeri perseuera di stare vnita col Corpo; il Corpo ritiene col nome l'essere animato; & non essendo per altro accidente impedito, hà potestà di far ciò che uuole; doue disciogliendosi l'Harmonia, egli si corrompe; & perdendo col nome l'esser animato, resta nelle tenebre, & l'Anima vola all'immortalità. Et ben fu detto, Quasi con ragion de Numeri; conciosiache gli Anrichi hebbero una strana opinione; che Quando uno si annegaua, oueramente era ucciso, l'Anima sua non poteua mai andare al luogo deputato, fin che non haueua finito il musical Numero; colquale dal suo nascimento era stata congiunta al corpo. Et perche haueano per fermo, che tal Numero non si potesse trappassare; però tali accidenti chiamarono Fato, ouer Corso fatale. Onde il Poeta introducendo Deifobo, ilquale fù ucciso da i Greci, à parlare, tocca questa opinione con le seguenti parole;
Explebo numerum, reddarque tenebris.
Ma perche queste cose s'appartengono più à i ragionamenti della Filosofia, ch'à quelli della Musica; lascierò di parlarne più oltra; contentandomi d'hauerne detto queste poche, & dimostrato la varietà della Musica animastica; della quale, come di quella, che nulla, ò poco fà al proposito, non ne farò più mentione.

ISTITVTIONI HARMONICHE DEL REV. M. GIOSEFFO ZARLINO DA CHIOGGIA,
Maestro di Capella della Serenissima Signoria DI VENETIA. Prima Parte. Capitolo 7. (MDLVIII)
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09 febbraio, 2009

addio

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Leb' wohl, du kühnes,
herrliches Kind!
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03 febbraio, 2009

Buon compleanno, Felix!


Jakob Ludwig Felix Mendelssohn Bartholdy compie oggi 200 anni.

Matthew Guerrieri commemora l’anniversario con una delle sue simpatiche strip su personaggi della musica: stavolta, assieme al festeggiato, un suo illustre amico-nemico, Richard Wagner. Riassumo per i non anglofoni la storiella:

1. Felix offre a Richard un sufflè e Wagner si lamenta: avrebbe voluto qualcosa di più tedesco: ma cosa ci si può aspettare da un ebreo? aggiunge.
2. Felix precisa: ancora con l’ebreo? Io sono luterano, amico! Richard: ma hai sangue ebreo nelle vene! E allora? Fai parte della cabala, come Meyerbeer!
3. Felix: per l’amor di dio, a me Meyerbeer non piace nemmeno! OK. Allora almeno assaggia il dolce. Richard: cosa c’è nella crema?
4. Felix: sangue di bambini cristiani, naturalmente! Richard sputa tutto...
5. Felix: amico, è crema di lamponi! Ma tu credi proprio a tutto, vero? Richard: scriverò un libello al proposito.

E a proposito del Wagner antisemita: ecco un articolo del Wall Street Journal (che non è solo finanza!) sul perdurante ostracismo a Wagner in Israele. Qui il mio intervento in un forum americano sulla questione.
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31 gennaio, 2009

Non solo can-can


Les Contes d’Hoffmann, che Radio3 ha irradiato ieri sera dal Regio di Torino, fa giustizia di tanti luoghi comuni su Offenbach, di cui si ricorda solo il can-can dell’Orphée e, appunto, la Barcarolle dei Contes.


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Désirée Rancatore era Olympia, da anni una sua specialità: nell'aria che la bambola meccanica canta nel secondo atto, la soprano (non sorpano come si legge sulla locandina del Regio) palermitana ha infilato una sfilza di MIb acuti (di cui forse solo uno è scritto in partitura) come nulla fosse.


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Possiamo quindi perdonarle se sul suo sito ufficiale il compositore franco-tedesco viene sempre presentato come Hoffenbach..

29 gennaio, 2009

Bayreuth: Wagner sempre più dissacrato?


Kathi Wagner, dallo scorso settembre alla guida del Festival, ha già messo in mostra le sue personali attitudini nei riguardi degli allestimenti delle opere e dei drammi del bisnonno. In particolare con una controversa edizione dei Meistersinger, che nel 2007 segnò il suo debutto come regista a Bayreuth.

La nostra pare sia - artisticamente - innamorata di Christoph Schlingensief, altro campione di Regietheater, che ha deliziato (o nauseato, a seconda dei gusti) già per quattro stagioni, dal 2004, i pellegrini di Bayreuth con un Parsifal davvero innovativo.

E così ha espresso la volontà di ingaggiarlo ancora al Festival, oltre ad augurargli di guarire dal cancro al polmone che gli è stato diagnosticato di recente. E poi ne ha steso l’elogio in occasione dell’assegnazione al nostro del Premio della Cultura per il 2009 del tabloid B.Z.

C’è ancora da assegnare la regia (oltre che la direzione musicale) nientemeno che del Ring del bicentenario... non so se mi spiego.
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26 gennaio, 2009

Per ricordare

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Mne kazhetsa seichas — ya yudei.
Vot ya bryedupa dryevnemu Egiptu.
A vot ya, na kryeste raspyaty, gibnu,
i da sikh por na mne — sledi gvazdey.






Mi sento Ebreo.
Qui vago attraverso l’antico Egitto.
Qui muoio, inchiodato alla croce.
Ed ancora adesso ne porto le cicatrici.
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25 gennaio, 2009

L’alfa e l’omega


Radio3, in 24 ore, ci ha presentato due poli estremi dell’opera, anzi del dramma-per-musica.

Sabato, da Amsterdam, abbiamo ascoltato il seicentesco L’Ercole Amante di Francesco Cavalli; domenica, dal San Carlo, il novecentesco Peter Grimes di Benjamin Britten.

Emozionante constatare l’incredibile cammino che il canto e la musica hanno compiuto in 300 anni! Davvero un fondamento della nostra civiltà.
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23 gennaio, 2009

Die tote Stadt


Radio3, questa sera, ha irradiato l’opera più famosa di Erich Wolfgang Korngold, che ha inaugurato la Fenice, diretta da Eliahu Inbal.

La città morta del titolo è Brugge (Bruges per i francofoni): fossi un cittadino di quel simpatico (posso testimoniarlo personalmente) paesotto, sporgerei denuncia per diffamazione.

Abbastanza poco eseguita (però quest’anno, oltre alla Fenice, inaugura anche Londra, martedi prossimo) e meno ancora registrata (questo un riferimento in DVD) è un gradevole mantecato (su base wagneriana) di Richard Strauss e Franz Lehar, insaporito da un pizzico di espressionismo alla Alban Berg.

Che la musica descrittiva dei poemi di Liszt e Strauss e quella espressiva di Wagner&proseliti diventasse il riferimento per la grande produzione di musica da film della prima metà del ‘900 oggi appare quasi scontato, un fenomeno inevitabile. Di questo fenomeno Korngold è forse stato l’interprete più illustre e - in senso proprio - ricco.

Per chi fosse interessato ad un’esplorazione più seria del mantecato, c’è sempre il sommo Quirino Principe!
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20 gennaio, 2009

Un quartetto di buon auspicio...

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Itzhak Perlman, Gabriela Montero, Yo-Yo Ma, Anthony McGill
suonano in occasione dell'insediamento di Barack Obama.
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Cambio della guardia