I due moschettieri dell’orchestra si vanno valere - da incorniciare soprattutto l’Andantino centrale - ed ottengono un gran successo, ripagato con due applauditissimi bis. Apprezzabile la trascrizione del Claire de Lune di Debussy, dove all’arpa (che può, come il pianoforte, emettere contemporaneamente più suoni) è stato riservato un ruolo di primo piano, fin dalle primissime battute dove viene esposto, per terze, il mirabile tema.
24 novembre, 2018
laVerdi 18-19 - Concerto n°8
I due moschettieri dell’orchestra si vanno valere - da incorniciare soprattutto l’Andantino centrale - ed ottengono un gran successo, ripagato con due applauditissimi bis. Apprezzabile la trascrizione del Claire de Lune di Debussy, dove all’arpa (che può, come il pianoforte, emettere contemporaneamente più suoni) è stato riservato un ruolo di primo piano, fin dalle primissime battute dove viene esposto, per terze, il mirabile tema.
18 novembre, 2018
Il Beckett di Kurtág alla Scala
Ieri sera in un Piermarini poco frequentato fin dall'inizio è andata in scena la seconda di Fin de partie, Ia nuova (e prima...) opera di Kurtág György (l’ho scritto secondo l’usanza ungherese, prima il cognome e poi il nome) commissionata dal Teatro e che ha avuto una gestazione assai travagliata, con diversi rinvii da una stagione alla successiva, legati a seri problemi che hanno afflitto il 92enne compositore in questi ultimi anni.
| tempo | Beckett | Kurtág | 
|  |  | 1.
  Prologo: Roundelay | 
| 32” 1’48” | Descrizione
  della scena e ingresso di Clov, servitore di Hamm. Apertura tende
  delle finestre.  Scoprimento
  bidoni in cui abitano Nell e Nagg (senza gambe) e della  sedia a
  rotelle su cui dorme il padrone di casa Hamm (figlio di Nell e Nagg). | 2. Pantomima di Clov: Ouverture | 
| 2’50” | Monologo di
  Clov, sull’imminente fine delle sue disgrazie. | 3. Primo
  monologo di Clov   | 
| 3’43” | Monologo di
  Hamm, che vorrebbe farla finita, ma non ci riesce. | 4. Primo monologo di Hamm | 
| 7’00” 10’30” | Dialogo Hamm-Clov (la bicicletta).  Risveglio
  di Nagg che chiede la pappa.  Battibecco
  Hamm-Clov. | 
 | 
| 13’57 20’32” 21’16” 23’25” 23’53” | Dialogo
  Nagg-Nell, interrotto da Hamm. Dialogo
  Nagg-Nell: ricordi del Lago di Como. Nagg racconta
  la barzelletta dell’inglese e dei pantaloni. Irritazione di
  Hamm, che ordina a Clov di gettare i bidoni con i genitori in mare. Clov tasta il
  polso di Nell, che sembra morta. | 5. Bidone 
     Canzone Il mondo e i pantaloni | 
| 24’11” 25’08” 27’55” 29’46” 31’21” 32’35” 33’42” 34’22” 37’13” 38’15” 39’45” 40’36” 41’30” 43’05” | Dialogo Hamm-Clov (catetere, stimolanti e
  tranquillanti). Giro del mondo di Hamm in carrozzella, spinto da
  Clov. Clov esplora l’esterno. Clov esplora il mare. Hamm filosofeggia. Clov ha una pulce nell’inguine e lo cosparge di
  insetticida. Hamm propone un viaggio per mare, verso il Sud. Hamm pronuncia la profezia per Clov. Hamm ricorda il passato a Clov. Hamm chiede il suo cane di pelouche. Hamm chiede di mamma Pegg: morta, Clov non ha
  tempo per seppellirla. Hamm chiede ia sbarra per spostarsi con la sedia. Hamm racconta di un pazzo convinto di essere
  sopravvissuto alla fine del mondo. Clov mostra ad Hamm una sveglia: la caricherà
  quando se ne andrà per sempre. | 
 | 
| 45’52” 47’15” 47’53” 55’15” | Racconto di
  Hamm. Nagg per ascoltarlo chiede un confetto. Hamm vuol riprendere
  il racconto, ma ha mal di testa. Hamm inizia il
  suo racconto senza capo nè coda:  l’incontro a
  Natale con un uomo che ha lasciato il bambino lontano e solo. Preghiera,
  interrotta da Nagg che chiede il confetto  e da Clov che
  annuncia di aver trovato un topo in cucina. | 6. Romanzo   | 
| 56’20” | Nagg rievoca i
  primi giorni di vita del figlio Hamm  e gli annuncia
  che arriverà il giorno in cui lui avrà ancora bisogno del padre. | 7. Monologo di Nagg  | 
| 58’48” 59’51” 1h02’53” 1h03’32” 1h04’30” 1h04’46” 1h06’17” 1h07’00” | Hamm rivuole il cane di pelouche, poi lo butta. Hamm riprende la storia (il suo Romanzo). Hamm chiede a Clov di controllare se sua madre
  Nell è morta: pare di sì. E il padre? Pare di no, piange. Hamm si fa portare da Clov sotto la finestra. Clov
  lo porta sotto quella a destra. Hamm vuole andare verso l’altra, che dà sul mare. Clov lo porta là e apre la finestra. Fuori è tutto
  calmo. Si richiude la finestra. Hamm chiede a Clov di guardare nel bidone del
  padre: sta succhiando il biscotto. Hamm chiede a Clov di dargli un bacio: Clov rifiuta,
  anche di toccarlo. | 
 | 
| 1h07’30” | Hamm
  filosofeggia su vita e morte (Anassimandro, ndr).  | 8. Penultimo monologo di Hamm  | 
| 1h11’40”  | Hamm stuzzica
  Clov sulla sua fedeltà. Gli chiede il calmante: è finito. | 9.
  Dialogo di Hamm e di Clov   | 
| 1h12’25” 1h13’02” 1h14’10” 1h14’29” 1h16’40” 1h17’27” | Hamm chiede a Clov di guardare fuori, verso terra. Clov guarda dall’altra finestra, verso il mare,
  pensa ad un diluvio, poi capisce. Clov informa Hamm di cosa morì Pegg: di oscurità,
  perchè lui la lasciò senz’olio. Scenetta della ricerca del cannocchiale, del cane
  di pelouche e della bara. Clov guarda dalla finestra verso terra: c’è
  qualcuno là fuori. È un bambino, che Clov vorrebbe sopprimere,
  dissuaso da Hamm. |  | 
| 1h18’22” 1h19’57” | Hamm dichiara
  la fine. Clov fa per andasene, ma Hamm gli chiede un saluto. Clov gli canta
  una filastrocca fra l’erotico e lo scurrile.  | 10. “È finita,
  Clov” e Vaudeville di Clov       Vaudeville | 
| 1h20’21” 1h21’13” | Clov
  filosofeggia su amore, amicizia e... sulla somma ipocrisia della società. Poi,
  improvvisamente, tutto finisce e lui piangerà di gioia. | 11. Ultimo
  monologo di Clov   | 
| 1h21’45” | Saluti e
  ringraziamenti reciproci fra Hamm e Clov, che esce di scena. | 12. Transizione al finale   | 
| 1h22’25” 1h25’14” | Siamo al finale
  di partita. E del romanzo: tenere il bambino per la vecchiaia. Hamm getta via
  tutto, si tiene solo il fazzoletto aperto davanti al volto.  | 13. Ultimo monologo di Hamm         Fine del Romanzo | 
| 1h27’07” | 
 | 14. Epilogo | 
Dal punto di vista puramente tecnico, dalla tabella si desume che Kurtág ha tagliato circa 39 minuti su 87, quasi il 45% della pièce recitata. Dato che l’opera dura circa 120 minuti, se ne deduce che il compositore ha preso poco più della metà dell’oggetto originale e quella, in compenso, l’ha resa due volte e mezza più gonfia: ergo mi pare chiaro che l’oggetto finale del musicista ben poco abbia a che vedere con quello originale dello scrittore. A cominciare dal ritmo dell’azione, che in Beckett è spedito, a volte forsennato, mentre in Kurtág diventa quanto mai lento e in certi momenti esasperante. Abbiamo insomma una dimostrazione sintetica ma lampante di quanto la presenza della musica possa stravolgere (nel bene magari, ma anche e forse soprattutto nel male) l’originale. Lo stesso regista, Pierre Audi, lo riconosce nelle sue note apparse sul programma di sala.
Viceversa Kurtág ha arricchito (!?) il testo con altri contributi (legati probabilmente alla musica) quali il riferimento (verosimilmente all’episodio dei due ebrei polacchi) ai Quadri di Musorgski all’interno della ballata di Poldy Bloom (n°5, a sua volta un saluto al venerato James Joyce dell’Ulysses); le esplicite indicazioni di Stollen e Abgesang nel Romanzo (n°6); il riferimento (shakespeariano?) nel n°7 a Prospero (vedi i suoi New messages del 2009); la battuta su Maria-Antonietta (pane-brioches) nel n°8; e infine l’omaggio a Baudelaire e la reminiscenza di Debussy all’interno dell’ultimo monologo di Hamm (n°13).
In definitiva, una rivisitazione di Beckett che finisce per... smentirlo!


 
 
 
 
 
 
 

