nuovo pacchetto di sanzioni

dazi al 200% sui dvd di gergiev

04 maggio, 2021

Muti torna alla Scala (con i Wiener...)

Martedi 11/5 Riccardo Muti torna alla Scala (che riapre al pubblico il 10 con Chailly) per una tappa di un tour insieme all’Orchestra viennese, che prevedeva concerti in mezza Europa ma che si ridurrà ai soli tre italiani (Ravenna il 9, Firenze il 10 e appunto Scala l’11). Cancellati tutti gli altri impegni (6 a Bruxelles, 7 a Parigi, 13-14-15-16 a Vienna): insomma, l’Italia si distingue per coraggio... aperturista!

Il programma del concerto (sempre lo stesso per tutte le date, confermate o cancellate) comprende la Calma di mare di Mendelssohn, la Quarta di Schumann e la Seconda di Brahms. (Per la verità a Ravenna il programma sarà spezzato su due appuntamenti - pomeriggio e sera - uno con Schumann e l’altro con Brahms.)

Avendo rocambolescamente arraffato uno dei rari ingressi disponibili, non vedo l’ora di tornare dentro il Piermarini, rimasto per me tabù dall'ormai remoto 16 ottobre (Mehta-Mahler).
    

03 maggio, 2021

Musica del 1° Maggio

È uscito oggi su Il Fatto Quotidiano un fulminante commento di Selvaggia Lucarelli sulla vicenda Fedez-RAI a proposito del concerto dello scorso 1° Maggio.

Come premio di consolazione... un ritorno alle origini.


23 aprile, 2021

Firenze ringrazia... Salvini

Sì, è vero che al capitano interessava riaprire soprattutto ristoranti e non teatri, tuttavia senza volerlo ha fatto un gran favore all’offerta culturale del Maggio, che si è fiondato sulla preda con fantastico tempismo, programmando la riapertura dell’OF al pubblico per lo stesso 26 sera!

Qualunque sarà il risultato della scommessa di Draghi (incrociamo le dita...) di sicuro un eventuale e disgraziato esito negativo potrà essere imputato a chiunque fuorchè agli appassionati dell’arte e della musica, che nessuna occasione concedono allo sbifido Covid per diffondersi ulteriormente: perchè a teatro si va come ad una funzione religiosa, non certo come ad una movida o ad una partita di calcio.

Quindi, complimenti e in bocca al lupo al Maggio!

 

22 aprile, 2021

Brahms da Torino e Milano

In attesa di capire che succederà dal 26 in fatto di musica in presenza, continuiamo ad accontentarci di quella in... assenza.

Poco fa da Torino abbiamo potuto ascoltare e vedere l’OSN RAI che ci ha proposto due esecuzioni a mio giudizio (sempre con i limiti legati all’ascolto tecnologico) di grande livello: la Terza (soprattutto, per me) e la Prima di Brahms dirette da Daniele Gatti, che ritornerà il 29 per completare il ciclo con Seconda e Quarta.

Domani laVerdi prosegue a sua volta il suo ciclo sinfonico di Brahms propio con la Terza diretta da Flor, ciclo che si chiuderà a maggio con la Quarta.


16 aprile, 2021

Si parla solo di riaperture

Mentre continuiamo a dover accontentarci dei pur meritori streaming (poco fa laVerdi ha ripreso dopo la sosta pasquale con una pregevole Seconda di Bramhs diretta da Flor) si comincia a parlare di riaperture serie e... irreversibili (questa me la segno subito).

Al primo posto c’è sempre qualunque cosa non abbia rigorosamente a che fare con la cultura: quindi avanti col cibo, con il fitness, con la cura della persona (dai capelli ai... piedi) e naturalmente con lo sport più popolare, il calcio, che ormai si appresta ad ammettere sugli spalti migliaia di tifosi che non vedono l’ora di sfogare il loro... tifo appunto e di assembrarsi gioiosamente ad ogni gol o numero degli eroi della pedata.

A chi osserva che in cinema e teatri non si va normalmente a fare il tifo, ma ad assistere - in religiosa compostezza e opportunamente distanziati - a spettacoli prodotti con i massimi livelli di sicurezza, si fa osservare come si tratti pur sempre di luoghi chiusi, dove il virus rischia comunque di circolare e poi c’è il solito problema di tutto ciò che accade fuori (prima e dopo lo spettacolo): insomma... meglio soprassedere ancora per un po’, ecco.  

___

Chi può offrire spettacoli all’aperto gode ovviamente di qualche vantaggio: ad esempio Macerata e Martinafranca hanno già annunciato i rispettivi Festival che potrebbero risentire poco dei problemi da Covid.

Invece nel panorama comunque un po’ depresso delle iniziative culturali spicca un caso di apparente irresponsabilità, quello del ROF-XLII, il cui programma presenta la stessa identica struttura che ha caratterizzato almeno le ultime 20 edizioni (2020 esclusa): tre opere principali in cartellone, per 4 repliche ciascuna, una serata concertistica (lo Stabat) la serata conclusiva con un Gala al rinnovato Palafestival, più i due Reims accademici e concerti di canto quanto basta. E il tutto esclusivamente in luoghi chiusi! Non solo, ma le piante dei luoghi del festival ripropongono pari-pari la struttura di posti standard: ad esempio quella del Teatro Rossini sembra prevedere l’intera platea disponibile per il pubblico... (e gli orchestrali tornano in buca con tanti saluti a distanziamenti e sicurezza?) Stessa cosa per la Vitrifrigo Arena, che presenta come disponibili tutti i suoi 1200 e più posti!

Insomma, pare che a Pesaro abbiano intenzione di esorcizzare tutti i virus e varianti messi insieme... a noi non resta che fargli (e farci) i migliori auguri!


04 aprile, 2021

In Lombardia la diligenza corre più dell’elettronica

Naturalmente Attila Fontana parlerà di piccole e inevitabili sbavature che possono affliggere anche la Regione che resta la meglio organizzata in Europa... ecco qua: 

Lo scorso mercoledi 31/3 il mio medico di famiglia mi prenota un tampone molecolare presso la struttura fissa a ciò adibita, in quel di Sesto San Giovanni: i sintomi che presento (qualche linea di febbre) potrebbero nascondere la presenza dello sbifido virus. A mezzogiorno ho fatto il prelievo nasale e mi viene rilasciato un foglio per il ritiro del referto, normalmente entro 48 ore. Mi si conferma che il medesimo referto sarà anche disponibile online, sul mio FSE nell’apposita area-Covid.

Così a partire da venerdi pomeriggio (2/4) mi metto in trepida attesa (capirete: non si tratta di unghia incarnita, ma di questione di... vita o di morte!) Passano le ore e nulla accade. Poi, verso mezzanotte, arriva il sospirato SMS della Regione: il referto è disponibile sul mio FSE! Mi ci precipito sopra e - sorpresa - il referto è uccel di bosco!

Ci dormo (male) sopra e il mattino successivo ricomincio le mie esplorazioni: nulla di nulla. Allora, spazientito, arraffo la ricevuta e mi reco -  a piedi e con poche speranze - alla portineria del presidio sanitario di Sesto, adibita alla consegna del referto cartaceo. Miracolo a Milano! Il referto è disponibile! (per ovvie ragioni di privacy non ne rivelerò il contenuto, hahaha...) Evidentemente è arrivato lì trasportato da un furgone o da un pony che lo ha prelevato dal laboratorio di CàGranda, responsabile dell’analisi e del referto.

Torno a casa e - per pura curiosità - provo ancora ad esplorare il mio FSE: niente. Sapete quando il referto elettronico è comparso online? Dopo altre 6 ore!

Insomma, fate conto che un Frecciarossa e un Accelerato partano insieme da Milano Centrale alla volta di Roma Termini e che laggiù il Frecciarossa arrivi con qualche mezz’ora di ritardo rispetto alla lumaca. Tutto ciò non è meraviglioso?

E allora festeggiamo questo gran turbinio di accelerazioni, cambi di passo e colpi di reni come facevano i nostri bisnonni di fine ‘800!

01 aprile, 2021

A Pasqua vacciniamoci musicalmente in Russia

Se fosse una persona seria, quel tale che si fa chiamare capitano e vanta importanti amicizie a Mosca avrebbe già dovuto farsi regalare qualche milione di dosi di Sputnik così da accelerare l’arrivo delle condizioni che lui stesso dice di accettare per riaprire tutto dopo Pasqua e goderci finalmente la vita.

Ma ha già dimenticato ciò che è successo dopo la scorsa estate e poi a metà gennaio e ancora di recente (Sardegna docet): finchè non siamo tutti vaccinati, se si riapre è matematico che dopo un mese la curva torna ad impennarsi, e siamo daccapo. Anche perchè c’è un quarto degli italiani che, sposando la filosofia di vita virus del loro capitano, trasformano anche la più piccola delle aperture in un tana, liberi tutti. Per non parlare poi dei tanti specialisti spalmatori di morti e tinteggiatori abusivi di zone-Covid, capaci come per magia di coprire un rosso scarlatto con un giallo brillante...

E allora, finchè ogni giorno i morti, spalmati o meno, sono centinaia, teniamo bene i piedi per terra, le mascherine sul viso, tutte le restrizioni, diamo tempo al pennuto quanto pluri-mostrinato Gen.Figliuolo di bucarci tutti quanti e nel frattempo celebriamo (religiosamente) la Passione con Bach e (laicamente) la Pasqua con Rimski-Korsakov.

20 marzo, 2021

Ci siamo giocati anche la Sardegna

Senza aspettare il 27/3 ecco che anche la mosca bianca Sardegna ha deciso (per spirito patriottico, immagino!) di deludere... Franceschini. Così anche il simpatico Solinas ha solo perso tempo a inventare passaporti sanitari e credenziali tamponiche, chè lo sbifido virus gli ha risolto in un sol colpo tutti i problemi burocratici.

L’ultima newsletter della Scala, recapitata in questi giorni per posta prioritaria agli abbonati, ci informa tempestivamente, per la penna di Dominique Meyer, che c’è tuttora in giro una specie di virus che impedisce al Teatro di operare come da statuto della Fondazione. Ne prendiamo atto con vivo stupore, ma rassicurati che per la stagione 21-22 avremo sempre diritto alla prelazione senza oneri di qualunque tipo.

Ad allietare le nostre giornate, rafforzandoci nelle nostre inossidabili sicurezze sul processo di integrazione europea (che proprio nei momenti più difficili dovrebbe mostrare tutti i suoi vantaggi) sono arrivate ieri le assicurazioni del nuovo PM, benemerito salvatore dell’Europa dalle crisi finanziarie dell’ultimo decennio, che ci garantisce che noi (seguendo Merkel, Macron e i camerati della banda di Visegrád) ce ne andremo per i cazzi nostri a procurarci vaccini dove capita, se l’amata Europa non soddisferà più le nostre giuste pretese.

Ecco, più sovranisti di così non si può (Salvini&Meloni sentitamente ringraziano). E allora, ascoltiamo un sovranismo di quelli seri, nato non già a Visegrád, ma (sia pur non troppo lontano) a Vyšehrad.

12 marzo, 2021

C.P.I.

Come Potevasi Immaginare

Non c’è niente da fare: siamo intrappolati in una sbifida sinusoide.

I contagi aumentano? Si chiude (e la curva va giù...)

La curva va giù? Si apre (e la curva va su...)

La curva va su? Si richiude (e la curva torna giù)

La curva torna giù? Si riapre (e la curva... indovina indovinello?)  

La sinusoide si appiattirà soltanto con la vaccinazione universale (non solo italiana) e quindi prepariamoci a vivere enne ultime ondate.

Intanto il 27/3 si avvicina e l’impegno solenne di Franceschini si realizzerà (salvo... imprevisti) solo in Sardegna: beati loro che potranno far traslocare nell’isola (previo passaporto sanitario) teatri, compagnie, produzioni e cartelloni da tutta Italia e così fare indigestione di cultura. Loro, perchè noi di Milano, Roma, Torino, Napoli, Bologna, Venezia, Genova, Firenze, Palermo, Bari e così via restiamo bloccati in casa e dobbiamo accontentarci di qualche asettico streaming.

Come quello, invero pregevole, che laVerdi ci ha appena offerto, con la premiata coppia Dego-Bignamini in Shostakovich (una rimpatriata dopo l’analoga prestazione - in presenza però - del maggio 2019... pare passata un’eternità).

A proposito di sinusoidi, anche la vita artistico-privata di Shostakovich fu tutto un su-e-giù: su nel ’34, giù nel ’36, risu nel ’41, rigiù nel ’48, ririsù nel ’54... ecc. ecc. 

06 marzo, 2021

Si continua a navigare a vista...

In attesa che arrivi qualcuno più capace di Draghi (!? eh sì, perchè lui starà mettendo in piedi un fantastico Recovery-Plan, ma la curva dei contagi non riesce a pianificarla nemmeno lui, poveretto...) si deve continuare a navigare a vista.

Francamente non vorrei essere nei panni di chi, a fronte della pianificata, sospiratissima riapertura di cinema e teatri (27 marzo p.v.) ha cominciato, solerte e lungimirante, a fare investimenti per farsi trovar pronto al giorno-x. Sì perchè, stante l’incapacità draghiana (non parliamo poi di quella franceschiniana) di pianificare rigorosamente la corsa del virus e la conseguente colorazione di regioni, provincie, città e villaggi, ciò che si profila all’orizzonte è il rischio che accada qualcosa di simile alla batosta che dovettero subire gli imprenditori (e relativi impiegati) dello sci poche settimane orsono. 

É ancora calda la figuraccia fatta dal trio-pisquano (Fontana-Moratti-Bertolaso) ridottosi ad emanare l’ordinanza 714 (passaggio della Regione Lombardia ad arancione-scuro) la sera del giovedi per la mattina del venerdi!

Insomma, visto l’andazzo, c'è il caso che il giorno-x si debba scoprire che tre quarti del Paese è di colore arancione o magari rosso, quindi impedito a riaprire le sale al pubblico.

Per intanto continuiamo quindi ad accontentarci dello streaming che ci permette almeno di non restare vittime di sindromi da astinenza e istinti suicidi. Segnalo quindi il programma di Marzo de laVerdi, che ci offre proposte interessanti (come quella di ieri con il solido Kochanovski) tutte ri-godibili per ben un anno on-demand: