Per questo ultimo appuntamento pre-natalizio de laVerdi (per la verità il 19 ci sarà Jais con laBarocca per
il tradizionale Messiah)
si rivede in Auditorium Giuseppe Grazioli,
uno che qui è di casa e che ci regala un programma
tutto italiano (lui è uno specialista assoluto di questo repertorio).
Il fil-rouge che lega i 4 brani
in programma è la Sicilia, con un percorso ad arco che parte dall’epopea
medievale sublimata dal più grande compositore italiano dell’800 per arrivare
al ‘900 fra le due guerre, quindi avanzare ancora fino ai tempi del miracolo economico, per poi ripiegare a
inizio secolo.
Si parte con Giuseppe
Verdi e l’Ouverture da I
Vespri Siciliani, un vero capolavoro sinfonico, per compiutezza di
forma e sapientissimo uso dei temi conduttori dell’opera. laVerdi l’ha suonata diverse volte negli
ultimi anni ed anche ieri non ha mancato di far vibrare le corde del pubblico
che ha accolto l’esecuzione con grandissimo calore.
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Ecco poi Alfredo Casella con la sua Suite Sinfonica Op.41b tratta dalla
commedia coreografica La Giara, ispirata a Pirandello, che vide la luce a Parigi
nel 1924. Suite della durata di 20 minuti o poco più, che comprende i 2/3 (in
termini di tempo) dell’intero lavoro.
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Questa è la struttura
completa della Commedia; la parte
riquadrata è quella non inclusa nella
Suite:
I - a)
Preludio b) Danza siciliana
Preludio
- Andantino
dolce, quasi pastorale
- Poco
più lento, quasi adagio
- Allegro
grottesco ed animato (Zi' Dima passa e
scompare)
- Tempo
primo
Chiòvu (Chiodo, danza popolare siciliana)
- Allegro vivace (Scena:
aia siciliana;
entrano i contadini)
Danza generale
- Allegro vivace
- Lontano - Avvicinandosi - Brillante e giocoso
- Sempre più forte, ma senza affrettare - Con tutta la
forza - Calmato
- Lontano - Avvicinandosi - Giocoso
- Sempre più brillante e fortissimo - Stringendo
- Vivace (Irrompono
tre ragazze spaurite)
- Grave, funebre (La grande giara spaccata; tutti piangono; strazio generale)
- Vivace (Un
contadino chiama tre volte Don Lolò)
- Allegro drammatico (Don Lolò appare e scende; scena di furore; finimondo; contadini
atterriti)
- Poco a poco stringendo (Entra Nela che riesce a placare le ire del genitore)
- Allegro vivace e grottesco (Entra Zi' Dima; i contadini lo accolgono come a una messa; tutti lo
circondano e gli raccontano il fatto; lo conducono davanti alla giara)
- Lento (Zi' Dima
esamina la giara; silenzio religioso)
- Dio nuovo animando (Zi' Dima annuncia che riparerà la giara; “Evviva Zi' Dima”)
- Stringendo (Don
Lolò si spazientisce e scaccia i paesani; tutti fuggono; Don Lolò esce con
Nela)
- Andante moderato (Zi' Dima prepara la riparazione; si fa notte; fora i pezzi col trapano)
- Vivace (Le
tre ragazze spiano Zi' Dima)
- Andante moderato (Zi' Dima riprende il lavoro)
- Vivace (Le
tre ragazze riappaiono; Zi' Dima non le vede)
- Andante moderato (Zi' Dima riprende ancora il lavoro)
- Allegro animato (Rientrano giocosamente i contadini)
- Stringendo (Zi' Dima viene introdotto nella giara, poi chiusa con lembo rotto)
- Lento molto e misterioso (La giara sembra nuova; i contadini sono ammirati)
- Pesante ed allegro (I contadini cercano si estrarre Zi' Dima, ma la cosa non va)
- Agitato (Zi' Dima urla; nuovi tentativi dei contadini; nuove urla del vecchio; sforzi
eroici)
- Allegro vivacissimo (Arriva Don Lolò stravolto e fa ruzzolare a terra i salvatori;
disputa violentissima fra padrone e contadini)
- Alla breve, stringendo (I contadini vogliono spaccare la giara per liberare Zi' Dima; Don
Lolò non lo permette: prima Zi' Dima deve pagare il danno; baruffa generale)
- Prestissimo (Don
Lolò, dispersi i contadini, risale in casa)
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II - a) “La storia della fanciulla rapita dai pirati” b)
Danza di Nela c) Entrata dei contadini d) Brindisi dei contadini e) Danza
generale f) Finale
- Allegro animato (Un
contadino torna, accende la pipa a Zi' Dima e lo tranquillizza)
- Lento, calmissimo (Notte; chiaro di luna; calma; dalla giara escono le volute di fumo
della pipa)
- “La storia della fanciulla rapita dai pirati” (Dal fondo della campagna s’innalza un canto
popolare) (testo di Alberto Favara,
25 battute musicali in FA#
maggiore cantate dal tenore)
- Vivacissimo e leggero (Nela scende dalla casa; danza attorno alla giara; chiama i contadini)
- Allargando (Entrano
tutti i contadini festosamente)
- Pesante (Viene
portato da bere)
- Allegro deciso (Brindisi
dei contadini che acclamano Zi' Dima)
Danza
generale
- Allegro rude e selvaggio (I contadini ebbri danzano intorno alla giara)
- Orgiastico e brutale (Don Lolò, destato dal baccano, si affaccia e vede la scena)
- Allegro vivacissimo (Don Lolò scende come toro infuriato; spavento generale)
- In due (Don Lolò
abbranca la giara e la fa ruzzolare giù dall’altura; terrore dei contadini che
si precipitano in soccorso di Zi' Dima)
- Allegretto molto moderato e rustico (Rientrano i contadini, innalzando in trionfo
Zi' Dima liberato)
Finale
- Prestissimo (Don
Lolò, disperato, è fuggito; Nela guida la danza generale)
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Brano pieno di verve, ovviamente monopolizzato
(canzone esclusa, che il giovane ucraino - trapiantato qui da noi - Denys Pivnitskyi ci ha esposto da dietro
le quinte con bel portamento) da motivi di danza, ora graziosi ma più che altro
sfrenati, che non possono non trascinare all’entusiasmo, cosa puntualmente
accaduta ieri.
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Di Nino Rota
(uno dei beniamini di Grazioli, che ne ha inciso con laVerdi una montagna di musica) abbiamo ascoltato una parte della splendida Suite di musiche dal Gattopardo
di Visconti, del 1963. Liberamente
tratta dalla colonna sonora (di cui non segue la sequenza legata alla
pellicola) ci propone però i temi principali del film, sapientemente
organizzati in una struttura che ne esalta le bellezze.
Titoli
di testa (Allegro maestoso)
N.6 - Viaggio a Donnafugata (Allegro impetuoso)
N.19 - Senza titolo (Sostenuto appassionato)
N.11 - Angelica e Tancredi (Andante)
N.7 - I sogni del Principe (Un poco mosso ma tranquillo e sognante - con ansia - sentito - lo stesso tempo sereno e dolce)
N.3 - Partenza di Tancredi (Andante)
N.21 - Amore e ambizione (Sostenuto, quasi lento ma inquieto)
N.22 - Quasi in porto (Andante)
Finale (Stesso tempo)
N.6 - Viaggio a Donnafugata (Allegro impetuoso)
N.19 - Senza titolo (Sostenuto appassionato)
N.11 - Angelica e Tancredi (Andante)
N.7 - I sogni del Principe (Un poco mosso ma tranquillo e sognante - con ansia - sentito - lo stesso tempo sereno e dolce)
N.3 - Partenza di Tancredi (Andante)
N.21 - Amore e ambizione (Sostenuto, quasi lento ma inquieto)
N.22 - Quasi in porto (Andante)
Finale (Stesso tempo)
Tutto ciò è anche riportato sul programma di sala,
ma Grazioli salta direttamente da Angelica&Tancredi
al Finale (?!) Anche il pubblico
resta un filino perplesso.
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Ha chiuso la serata Gino Marinuzzi con la sua Suite Siciliana, che si
può apprezzare
qui proprio in una registrazione di Grazioli con laVerdi. Composta a 27 anni, nel 1909, è chiaramente tributaria del
tardoromanticismo d’oltralpe: con una battuta, e parafrasando Strauss - del quale Marinuzzi diverrà
sommo ed apprezzato interprete - potremmo re-intitolarla Aus Sizilien!
Come la Fantasia sinfonica del tedesco, si
articola in quattro quadri ispirati ad altrettanti aspetti caratteristici della
regione:
1. Leggenda di
Natale (Andante triste)
2. La canzone
dell’emigrante (Andante sostenuto)
3. Valzer
campestre (Un po’ lento)
4. Festa popolare (Allegro vivace)
Ottima prestazione dei ragazzi, accolta da convinti applausi. Forse per farsi perdonare l’auto-riduzione del Rota, Grazioli e l’Orchestra ci regalano il pezzo forse più siciliano dell’intero repertorio operistico!
Ottima prestazione dei ragazzi, accolta da convinti applausi. Forse per farsi perdonare l’auto-riduzione del Rota, Grazioli e l’Orchestra ci regalano il pezzo forse più siciliano dell’intero repertorio operistico!
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