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12 novembre, 2011

Orchestraverdi – concerto n 8


Il Direttore stabile dell'Orchestra torna sul podio per dirigere un variegato programma.

Prima del main course beethoveniano, il concerto affianca opere di due autori distanti precisamente un secolo: Rossini e Britten. Ma significativamente legati – meglio dire: Britten a Rossini – da una stessa base musicale, rossiniana ovviamente.

L'Ouverture del Guillaume Tell è un brano sinfonico di assoluta eccellenza, e da tempo uno dei cavalli di battaglia dell'Orchestra, che ormai lo suona a memoria e a meraviglia. Come sempre emozionanti le prestazioni dei singoli: cello, corno inglese e flauto e grandioso il tutti della travolgente cavalcata finale.

Dall'ultima opera teatrale del grande Gioachino attingono anche le aperture delle due composizioni di Benjamin Britten, completate dall'orchestrazione di alcune arie e duetti (dalle Soirées musicales) e di altra musica del tardo (si fa per dire, a 40-45 anni!) Rossini, che si godeva ormai le meritate rendite nell'agiatezza parigina. La storia delle due composizioni è alquanto intricata, e mostra quanto Britten fosse attaccato alla musica di Rossini. Si incomincia nel 1935, allorquando quello che diventerà il più famoso e rispettato omossessuale britannico appronta una Rossini Suite, per piccola orchestra, così articolata:


1. Allegro brillante (Pas de soldats, da Guillaume Tell, Atto III)
2. Allegretto (La promessa, n°1 da Soirées musicales)
3. Allegretto (Pas de six ,da Guillaume Tell, Atto I)
4. Bolero: Allegro moderato (L'invito, n°5 da Soirées musicales)
5. Allegro con brio (La danza, n°8 da Soirées musicales, già splendidamente orchestrata in precedenza da Ottorino Respighi nella Boutique fantasque)

Parte di essa (1-2-5) venne impiegata come colonna sonora in un cortometraggio pubblicitario del Servizio Postale britannico e altre parti furono incluse nelle colonne sonore dei film Calendar of the Year e di The men of the Alps (per la Società telefonica svizzera).

Nel 1936 Britten recuperò e riorchestrò per grande organico tre brani della Suite (1-2-4), ve ne aggiunse altri due sempre da Rossini, e ne fece un pezzo sinfonico autonomo, intitolato Soirées musicales (impiegato poi nel 1938 in un balletto di Antony Tudor) così articolato:

1. March, Allegro brillante in 2/4 (Pas de soldats, da Guillaume Tell, Atto III): Britten si limita ad esporre, dopo una breve introduzione, il tema principale, trasposto dal SOL dell'opera in SIb. Mantiene il metronomo rossiniano, ma fa del tema una ridicola parodia, affidandolo prima al clarinetto, poi ai flauto, all'ottavino e infine al metallico suono dello xilofono, col trombone basso che poi detta, insieme alle percussioni, il ritmo di una marcia simpaticamente squinternata.

2. Canzonetta, Allegretto grazioso in 6/8 (La promessa, n°1 da Soirées musicales): è in FA maggiore (l'originale in LAb). Britten qui fa sul serio – rallenta di parecchio rispetto al metronomo rossiniano - ed espone la prima parte dell'aria, affidata a clarinetto, oboe e flauto, con dolci terzine dell'arpa ad accompagnare la melodia.
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3. Tirolese, Allegro con brio in 3/4 (La pastorella dell'Alpi, n°6 da Soirées musicales): qui Britten non cambia la tonalità di Rossini (DO maggiore) ma accelera il metronomo rispetto all'Allegretto rossiniano e asseconda così la gaiezza ammiccante dell'aria con un'orchestrazione spiritosa.

4. Bolero, Andante molto moderato in 3/4 (L'invito, n°5 da Soirées musicales): dal LA minore di Rossini passiamo al SOL minore di Britten che rallenta il ritmo rispetto all'Allegro moderato dell'originale e poi, in omaggio al bolero, dissemina il pezzo di interventi delle castagnette, dal tipico suono di nacchera.

5. Tarantella, Presto vivace in 12/8 (La Charité, n°3 da 3 choeurs religieux, qui cantato da splendidi ragazzi di Taiwan): adesso si va proprio dal sacro di Rossini (un Andante molto) al profano di Britten, che trasforma il nobile canto in un impertinente saltarello, trasportando la tonalità da MIb a SIb.

Successivamente - nel 1941, quando si trovava in USA – Britten recuperò il n°3 dalla Suite del 1935 e orchestrò altra musica di Rossini, creando le Matinées musicales:

1. March, Allegretto in 2/4 (Pas de six ,da Guillaume Tell, Atto I): Britten introduce il brano da balletto dell'opera con 5 anzichè 3 poderosi accordi dell'orchestra e ne musica – giustapponendole liberamente - le prime sezioni, mantenendone le tonalità (FA, DO-SOL e SIb maggiore) accelerandone il tempo (da 80 a 112 di metronomo) ed introducendo effetti parodistici - facendo in particolare un uso spregiudicato di percussioni – che trasformano il brano in una marcetta da circo.

2. Nocturne, Andante tranquillo in 3/8 (La pesca, n°10 da Soirées musicales): Britten non solo mantiene la tonalità (LAb-MIb) del duetto di Rossini, ma anche l'atmosfera languida (solo leggermente più spedito il metronomo) che giustifica il titolo del brano. La celesta (o il pianoforte in ottava alta) accompagna la melodia con incisi presi di peso dall'aria rossiniana. Un pizzico di impertinenza è introdotto da qualche fruscìo di piatti e dalla ripresa del tema principale, affidato alle trombette.

3. Waltz, Allegro brillante in 3/8 (L'orgia, n°4 da Soirées musicales): SIb maggiore e SOL minore, sia in Rossini che in Britten (che però vi aggiunge una sezione in RE minore). Ma mentre in Rossini è un'orgia quasi innocente (un Allegretto) Britten la anima accelerando decisamente il tempo e introducendo tutta una serie di sguaiati interventi degli strumentini, delle percussioni e degli ottoni.

4. Pantomime, Allegretto quasi menuetto in 3/8 (Il rimprovero, n°2 da Soirées musicales): Britten porta la tonalità da SOL a DO, riduce la velocità e ci presenta una specie di parodia di un menuetto settecentesco, inquinato, nella sezione centrale, da impacciati interventi di fagotti, tromboni e percussioni.

5. Moto perpetuo, Prestissimo in 4/4 (da Gorgheggi e solfeggi): il pezzo di Rossini (ma l'attribuzione pare incerta) è costituito da un'anteprima di esercizi virtuosistici - scritti su un solo rigo musicale, senza altre indicazioni - che fanno da preparazione per alcuni brani scritti per linea di canto e accompagnamento di pianoforte: Andante in 3/4 in FA, poi Allegretto in 6/8, sempre in FA, quindi Andantino, 6/8 in MI minore e infine Allegretto, 3/4 in MI maggiore. Britten si inventa il suo moto perpetuo – in FA – montando e rimontando a suo piacere alcune parti degli esercizi, come ad esempio questa:
O anche questa:
 

O ancora quest'altra:
E poi ci aggiunge sue proprie manipolazioni, fra cui alcuni interventi virtuosistici delle due trombette, e una chiusa esilarante.

Brani dalle Soirées e dalle Matinées furono infine impiegati – insieme alla sinfonia della Cenerentola – nel balletto Divertimento di George Balanchine, che debuttò a Rio nel 1941.

Come si noterà, queste due composizioni di Britten hanno una identica struttura: una marcia dal Tell, 3 numeri dalle Soirées musicales e la chiusa da altre composizioni rossiniane. In questo concerto – introdotto da una conferenza del prof. Enrico Reggiani per il ciclo "Cultura musicale britannica e irlandese" - Zhang Xian ce ne presenta, tutto d'un fiato, un suo particolare assemblaggio: i tre numeri interni delle Matinées, seguiti dalle Soirées. Una scelta magari opinabile, dato che, rossiniana o britteniana che sia, è musica piacevolissima, orecchiabile e divertente da suonare (almeno a giudicare dall'atteggiamento dei ragazzi) oltre che da ascoltare. Comunque il pubblico ha mostrato di gradire assai e non ha risparmiato il suo applauso.

Dopo l'intervallo ecco la Settima di Beethoven, con cui Zhang Xian fece il suo debutto alla testa de laVerdi, alla Scala, il 6 settembre del 2009. Sono passati più di due anni e direi che sia visibile (oltre che udibile, ovviamente) l'impronta che la cinesina sta lasciando sull'orchestra, sicura, compatta in tutte le sezioni e che soprattutto (e questo è merito anche dei responsabili della Fondazione) suona senza l'assillo di un domani incerto: e di questi tempi – dove di certo sembra esserci soltanto il caos - direi che non è poco.

Successo travolgente, dopo quell'Allegro con brio che ha davvero trascinato all'entusiasmo il foltissimo pubblico dell'Auditorium.

Questo concerto, escluso Britten, verrà replicato – oltre che il 12 e 13 in Auditorium, come da calendario – anche giovedi 17 a Francoforte, nell'ambito dei Cultural Days della Banca Centrale Europea: un evento di prestigio, che oltretutto coincide con l'ascesa di un italiano al vertice della BCE.

Fra una settimana ancora Zhang Xian, con un programma di gran tradizione.
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