ipocrisia pesciarolaia

vado a votare, ma non voto

20 marzo, 2021

Ci siamo giocati anche la Sardegna

Senza aspettare il 27/3 ecco che anche la mosca bianca Sardegna ha deciso (per spirito patriottico, immagino!) di deludere... Franceschini. Così anche il simpatico Solinas ha solo perso tempo a inventare passaporti sanitari e credenziali tamponiche, chè lo sbifido virus gli ha risolto in un sol colpo tutti i problemi burocratici.

L’ultima newsletter della Scala, recapitata in questi giorni per posta prioritaria agli abbonati, ci informa tempestivamente, per la penna di Dominique Meyer, che c’è tuttora in giro una specie di virus che impedisce al Teatro di operare come da statuto della Fondazione. Ne prendiamo atto con vivo stupore, ma rassicurati che per la stagione 21-22 avremo sempre diritto alla prelazione senza oneri di qualunque tipo.

Ad allietare le nostre giornate, rafforzandoci nelle nostre inossidabili sicurezze sul processo di integrazione europea (che proprio nei momenti più difficili dovrebbe mostrare tutti i suoi vantaggi) sono arrivate ieri le assicurazioni del nuovo PM, benemerito salvatore dell’Europa dalle crisi finanziarie dell’ultimo decennio, che ci garantisce che noi (seguendo Merkel, Macron e i camerati della banda di Visegrád) ce ne andremo per i cazzi nostri a procurarci vaccini dove capita, se l’amata Europa non soddisferà più le nostre giuste pretese.

Ecco, più sovranisti di così non si può (Salvini&Meloni sentitamente ringraziano). E allora, ascoltiamo un sovranismo di quelli seri, nato non già a Visegrád, ma (sia pur non troppo lontano) a Vyšehrad.

12 marzo, 2021

C.P.I.

Come Potevasi Immaginare

Non c’è niente da fare: siamo intrappolati in una sbifida sinusoide.

I contagi aumentano? Si chiude (e la curva va giù...)

La curva va giù? Si apre (e la curva va su...)

La curva va su? Si richiude (e la curva torna giù)

La curva torna giù? Si riapre (e la curva... indovina indovinello?)  

La sinusoide si appiattirà soltanto con la vaccinazione universale (non solo italiana) e quindi prepariamoci a vivere enne ultime ondate.

Intanto il 27/3 si avvicina e l’impegno solenne di Franceschini si realizzerà (salvo... imprevisti) solo in Sardegna: beati loro che potranno far traslocare nell’isola (previo passaporto sanitario) teatri, compagnie, produzioni e cartelloni da tutta Italia e così fare indigestione di cultura. Loro, perchè noi di Milano, Roma, Torino, Napoli, Bologna, Venezia, Genova, Firenze, Palermo, Bari e così via restiamo bloccati in casa e dobbiamo accontentarci di qualche asettico streaming.

Come quello, invero pregevole, che laVerdi ci ha appena offerto, con la premiata coppia Dego-Bignamini in Shostakovich (una rimpatriata dopo l’analoga prestazione - in presenza però - del maggio 2019... pare passata un’eternità).

A proposito di sinusoidi, anche la vita artistico-privata di Shostakovich fu tutto un su-e-giù: su nel ’34, giù nel ’36, risu nel ’41, rigiù nel ’48, ririsù nel ’54... ecc. ecc. 

06 marzo, 2021

Si continua a navigare a vista...

In attesa che arrivi qualcuno più capace di Draghi (!? eh sì, perchè lui starà mettendo in piedi un fantastico Recovery-Plan, ma la curva dei contagi non riesce a pianificarla nemmeno lui, poveretto...) si deve continuare a navigare a vista.

Francamente non vorrei essere nei panni di chi, a fronte della pianificata, sospiratissima riapertura di cinema e teatri (27 marzo p.v.) ha cominciato, solerte e lungimirante, a fare investimenti per farsi trovar pronto al giorno-x. Sì perchè, stante l’incapacità draghiana (non parliamo poi di quella franceschiniana) di pianificare rigorosamente la corsa del virus e la conseguente colorazione di regioni, provincie, città e villaggi, ciò che si profila all’orizzonte è il rischio che accada qualcosa di simile alla batosta che dovettero subire gli imprenditori (e relativi impiegati) dello sci poche settimane orsono. 

É ancora calda la figuraccia fatta dal trio-pisquano (Fontana-Moratti-Bertolaso) ridottosi ad emanare l’ordinanza 714 (passaggio della Regione Lombardia ad arancione-scuro) la sera del giovedi per la mattina del venerdi!

Insomma, visto l’andazzo, c'è il caso che il giorno-x si debba scoprire che tre quarti del Paese è di colore arancione o magari rosso, quindi impedito a riaprire le sale al pubblico.

Per intanto continuiamo quindi ad accontentarci dello streaming che ci permette almeno di non restare vittime di sindromi da astinenza e istinti suicidi. Segnalo quindi il programma di Marzo de laVerdi, che ci offre proposte interessanti (come quella di ieri con il solido Kochanovski) tutte ri-godibili per ben un anno on-demand:


22 febbraio, 2021

Franceschini a U ?

Sarà forse uno dei primi effetti dell’arrivo del Draghi taumaturgo, oppure un non voler sfigurare rispetto al Salvini rinsavito... ma è davvero straordinario che il Ministro Franceschini si accorga solo oggi di qualcosa che era noto a tutti (e pure a lui stesso, visto come giudica l’esperienza della breve ripartenza dopo l‘estate).

Sia chiaro: siamo tutti felici di questa resipiscenza ma, dato che oggi non siamo messi meglio di ieri, i casi sono due: o Franceschini sbaglia oggi, o ha sbagliato ieri. E anche la motivazione da lui addotta per prospettare questa decisione è tutto fuorchè razionale: non già perchè il Covid sia sotto controllo e le vaccinazioni procedaono spedite, ma... per essere i primi in Europa a riaprire teatri e cinema. Con molte regioni in arancione e minacce di nuovi lockdown?  

E qualcuno annovera il personaggio fra i candidati al Quirinale?

20 febbraio, 2021

Scala-TV: la Salome di Michieletto (e... Chailly)

Che dire? Queste produzioni, destinate esclusivamente al pubblico televisivo, hanno vagamente il sapore un po’ dei cibi precotti, ma in tempi di pandemia ci conviene gustarle comunque, facendo buon viso a cattivo gioco, essendo ahinoi l’alternativa il totale digiuno...

Così ieri sera ho potuto personalmente sopravvivere con un dignitoso Terzo concerto di Beethoven proposto da Alexandre Tharaud con laVerdi (tuttora disponibile - previa registrazione - on-demand) e poco fa ho evitato la crisi d’astinenza da teatro con questa Salome di Michieletto, finalmente materializzatasi con un anno di ritardo e - causa l’improvvisa indisposizione che ha colpito Zubin Mehta - col podio occupato dal Direttore Musicale, come da locandina del 2020. Rispetto alla quale il cast è stato fatalmente rivoluzionato, con alcune perdite non da poco.

Non mi azzardo a dare giudizi sul piano musicale, date le circostanze: mi limito a dirmi moderatamente soddisfatto di ciò che l’etere ha portato alle mie orecchie.

Quanto all’allestimento, mi pare che Michieletto si sia mosso sul suo solito terreno. Qualche trovata non troppo trasgressiva a livello drammaturgia: Jochanaan che Salome associa al padre, per via dell’alloggio nella stessa cisterna; Salome che cerca di far fare alla madre la stessa fine che questa aveva fatto fare al padre, strangolandola con quella stessa corda. Invenzioni di riciclo: maschi infoiati che accompagnano la danza dei sette veli, di carseniana memoria; la Salome bambina che dovrebbe spiegarci perchè quella adulta è finita così e non cosà... etc. Sangue a volontà (e ci sta tutto) ma risparmiato proprio dove il libretto lo pretende: Herodes dovrebbe scivolare su quello versato da Narraboth auto-accoltellatosi, e invece deve scivolare su detriti di sabbia, poichè il siriano si è immolato ingurgitando cicuta o intruglio simile.

Recitazione assai ben curata (il Damiano in questo è un maestro e tutti lo hanno assecondato al meglio); scena spoglia e costumi anonimi (salvo l’enorme scafandro indossato da Salome all’inizio della danza) per dar giustamente risalto a ciò che avviene dentro e non fuori dei personaggi.  

Insomma, in attesa di tempi migliori (ma mi sa che sarà lunga, a giudicare dall’andazzo dei contagi, che nemmeno il mago Draghi potrà azzerare con bacchetta magica...) si sopravvive così, che ci dobbiamo fare?!

13 febbraio, 2021

Ricordo di una voce scomoda

So di infrangere le leggi del business nel proporre la pagina del Fatto Quotidiano, dedicata alla scomparsa di Paolo Isotta. Quello di Nanni Delbecchi mi sembra un modo serio e onesto di ricordare una voce scomoda ma acutissima. 

12 febbraio, 2021

Perchè un violino non diventi muto

Riporto una mail che la Scuola di Fiesole ha inviato a tutti gli appassionati di musica:

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Cari Amici,

vi scriviamo per rendervi partecipi di una drammatica richiesta di aiuto che giunge dal mondo della musica: ci stiamo stringendo intorno a Corinne Chapelle, fantastica violinista franco-americana che, dopo severi studi e la vittoria di importanti concorsi internazionali, ha intrapreso una brillante attività concertistica come solista presso le orchestre più prestigiose e accanto a celebri colleghi.

A Corinne Chapelle, che vive in Inghilterra - ha oggi 46 anni ed una figlia di 6 - è stata recentemente diagnosticata una grave forma di cancro che non è possibile sottoporre ad intervento chirurgico, ma può essere trattata con ottime speranze di successo in Germania e in Svizzera.

Le terapie necessarie sono purtroppo particolarmente onerose sul piano economico, e così si è lanciato un crowdfunding link per raggiungere la somma necessaria ad intraprendere il percorso di cura, il cui costo è di 300.000 sterline.

Ciascuno di noi può dare il suo contributo, e non solo in denaro: sarebbe davvero importante riuscire a far giungere questo appello ad enti, fondazioni, associazioni o istituzioni la cui partecipazione potrebbe risultare decisiva per il raggiungimento dell’obiettivo e salvare la vita di Corinne.

Certi della Vostra attenzione, e grati per quanto potrete fare, Vi salutiamo caramente

Alexander Lonquich

Lorenzo Cinatti

Fiesole, 12 febbraio 2021

08 febbraio, 2021

Arriva Draghi

La vignetta di Emilio Giannelli sul Corriere di oggi meriterebbe da sola il Premio Pulitzer!

Una seduta di governo dove il PM-chef invita i suoi a governare mangiare! Nel pentolone in tavola e nella dispensa ci sono evidentemente 209 miliardi...

In primo piano un Berlusconi giulivo getta del cibo a dudù Meloni, mentre Salvini pare contrariato che si foraggi la sua alleata-concorrente.

Fregandosene delle raccomandazioni dello chef, Renzi mette il cucchiaio nel piatto di Crimi, che si difende con una gomitata da karatè.

Sulla destra Calenda e Bonino paiono piuttosto a disagio, mentre in fondo a sinistra Zingaretti mangia a quattro palmenti, felice come una pasqua.

Lo scolaretto Speranza pare l’unico a domandarsi se non fosse meglio starsene a casa...

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Tornando ai temi di questo blog, già con Conte-Franceschini la cultura non se la passava troppo bene, chissà ora che al caravanserraglio si aggiunge la premiata coppia di buzzurri Berlusconi&Salvini.   

23 gennaio, 2021

laVerdi si... allarga

Ecco come si presenta la sala dell’Auditorium di Largo Mahler dove laVerdi ha suonato (trasmesso ieri sera in streaming) il secondo concerto del 2021, la Quarta di Ciajkovski diretta da Michael Sanderling.

Per garantire il distanziamento nel rispetto delle regole Covid, il palco riservato all’orchestra, che normalmente ha il suo bordo verso la sala in corrispondenza della linea gialla, è stato esteso - al di sopra delle poltrone - fin quasi a metà platea. Nello spazio standard trovano posto i soli fiati e percussioni più pochi archi, il grosso dei quali occupa la nuova grande piattaforma.

C’è da immaginare che questa inusuale dislocazione degli strumentisti comporti parecchie difficoltà per gli stessi e per il Direttore nel ritrovare la normale coesione esecutiva. Sono quindi tutti da elogiare se quanto ci hanno fatto ascoltare anche ieri è stato di eccellente qualità.

Riguardo a Sanderling, mi permetterei solo di obiettare sull’eccessiva sostenutezza del suo approccio interpretativo, particolarmente nel primo movimento, tenuto ad un passo al limite dell’esaperante...

Ora, concluso questo iniziale rodaggio, attendiamo di conoscere cosa laVerdi ci riserva per il prosieguo di questa complicata stagione.

14 gennaio, 2021

Di necessità virtù...

La situazione tuttora (se non sempre più) critica del Covid ha costretto anche laVerdi ad affidarsi alla ICT (Information & Communication Technology) per cercare non solo di sopravvivere, me sperabilmente di vivere a dispetto della pandemia.

Così la Fondazione ha preso ispirazione dai marziani Berliner, che da parecchi anni hanno messo in piedi un portale per le loro attività concertistiche, per creare una vera e propria Digital Concert Hall, accessibile per vedere concerti in streaming o on-demand e tutto il materiale audiovisivo ed editoriale dell’Orchestra.

Si parte domani 15 gennaio con il concerto diretto da Andrey Boreyko (Romeo&Giulietta di Prokofiev) per proseguire il 22 con Michael Sanderlng e la Quarta di Ciajkovski, sempre dalle 21:00. Questi primi concerti sono offerti gratuitamente (previa semplice registrazione al portale) mentre nell’immediato futuro verrà programmata una stagione web in piena regola, fruibile tramite acquisto di singoli biglietti o abbonamenti.

Intanto, questa sera Kent Nagano debutta con la OSN RAI.