ipocrisia pesciarolaia

vado a votare, ma non voto

10 novembre, 2008

Il Quiz del lunedi - 9














L’immagine qui riportata si riferisce a:

1. “L’Elisir d’Amore” di Donizetti.

2. “La Valchiria” di Wagner.

3. “Roberto il Diavolo” di Meyerbeer.

4. “L’Enfant et les Sortilèges” di Ravel.

5. “I Maestri Cantori di Norimberga” di Wagner.

(la soluzione nella prossima puntata)
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Soluzione del Quiz n°8: Orfeo ed Euridice (Wiesbaden, Mouchtar)

09 novembre, 2008

Ho fatto il mio fioretto

Mi sento davvero sollevato. Al pensiero che - per gli anni che mi restano - non dovrò più sottomettermi ad una tortura simile.

Ma - una volta nella vita - dovevo farlo, ne andava della mia dignità e persino della mia autostima. Così l’ho fatto, sì, mi sono masochisticamente sottoposto ai 135 minuti (dico: due ore e un quarto!) di uno dei più crudeli e stupidi e sadici e demenziali imbrogli musicali che mai siano stati perpetrati ai danni dell’umanità.

Ho seguito - lo giuro - l’intera esecuzione, trasmessa da Radio3, di Hymnen di Stockhausen.

Così, adesso, potrò sfidare chiunque ad obiettarmi che la mia è solo prevenzione, non suffragata dall’esperienza diretta!

Rimpianti? Altrocchè! In quegli stessi 135 minuti, o poco più, avrei potuto deliziarmi con un Holländer o un Rheingold, maledizione!

06 novembre, 2008

Americanate

Negli USA la storica elezione di Obama ha scatenato anche la fantasia dei musicofili, uno dei quali ha già buttato giù la sinopsi di un melodramma in piena regola:

L’Obama, ossia L’Avvento del Messia, Opera in Tre Atti.

(noi per Berlusconi dovremmo scrivere per lo meno una tetralogia)

05 novembre, 2008

Bondi, il Maggio e le guerre fra poveri

Amfortas ha scatenato un mezzo (e sano) putiferio prendendo decisamente posizione contro l’iniziativa di Mehta (appoggiato da Muti) di pubblicare un appello al ministro Bondi in difesa del Maggio Musicale, appello che il blog dei maggiolini ha diffuso in rete, sollecitando adesioni. Alla base c’è il famigerato taglio dei fondi FUS, deciso dai nostri governanti, che colpirà i teatri lirici e le istituzioni sinfoniche italiane, che già non nuotano notoriamente nell’oro.

Come per quelli imposti alla scuola e all’università, (l’ipocrita spiegazione) il razionale che il governo pone alla base dei tagli è che le pubbliche istituzioni sanno solo sprecare risorse e così, messe alle strette, si dovranno ingegnare per impiegare in modo più efficiente i diminuiti fondi disponibili. Chi riuscirà a farcela, secondo le più ortodosse e darwiniane teorie sulla sopravvivenza delle specie, avrà un futuro... chi non si adatterà, pace e amen all’anima sua. Fosse anche La Scala, il Maggio, o Santa Cecilia? Beh, Bondi, nell’ormai famosa intervista rilasciata a Cappelletto, ha citato, quasi con nonchalance, Scala e S.Cecilia come realtà di eccellenza, quasi a voler fare subito un’eccezione alla regola, e rassicurare (due suoi influenti amici politici, sindaci a Roma e Milano) gli italiani che potessero preoccuparsi per i due gioielli di famiglia.

Tornando al Maggio, la prestigiosa istituzione si è sentita offesa dalla bondiana esclusione dalla short-list e ha reagito, prima con un botta e risposta del sovrintendente Giambrone col ministro, poi con il citato appello di Mehta. Il quale appello inizia così: “Il taglio dei finanziamenti alle Fondazioni lirico-sinfoniche e a tutto il mondo della cultura italiana colpirà in modo pesantissimo anche il TEATRO DEL MAGGIO MUSICALE FIORENTINO minando la sua stessa esistenza e il suo futuro.” Fin qui tutto condivisibile direi, visto che si paventano i danni che i provvedimenti del governo faranno a tutto il mondo della cultura italiana, poi in particolare al Maggio.

L’appello prosegue però e sempre di più su una linea di difesa delle prerogative specifiche del Maggio, e conclude: “Per questi motivi Le chiedo (...) che il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, con la sua storia costellata di premi della critica e per il suo prestigio mondiale, sia riconosciuto tra le eccellenze nazionali in quanto parte fondamentale del patrimonio culturale, artistico e sociale del Paese, da preservare e valorizzare.” Insomma, il Maggio è diverso da altre istituzioni e si merita il trattamento speciale già annunciato per Scala e S.Cecilia. Obiettivamente, una difesa corporativa e non di classe.

A questo punto, firmare o non firmare? L’obiezione legittima di Amfortas è che così facendo si innesca una guerra fra poveri, dove chi alza di più la voce finirà per ottenere qualche briciola aggiuntiva, a tutto danno di chi di voce per gridare ne ha poca, o ha meno santi in paradiso.

Allora, che fare? Se si sta tutti zitti, o ci si limita a mugugnare, Bondi&C tireranno dritti per la loro strada. L’esperienza di questi giorni delle manifestazioni della scuola ci dice invece che una mobilitazione di massa e dal basso, forse, può ottenere qualcosa, quanto meno qualche ripensamento o riesame o riformulazione di provvedimenti. Ecco, per il mondo dell’arte, del teatro, della musica, è possibile mettere in campo iniziative simili a quelle di studenti, genitori e insegnanti? Purtroppo sembrerebbe di no.

E allora, in mancanza d’altro, anche un appello di un’istituzione importante come il Maggio è forse meglio di nulla. Per questo ho deciso di sottoscriverlo.

03 novembre, 2008

Il Quiz del lunedi - 8

























L’immagine qui riportata si riferisce a:

1. “Giulietta e Romeo” di Zandonai.

2. “Pelleas e Melisande” di Debussy.

3. “Tristano e Isotta” di Wagner.

4. “Orfeo ed Euridice” di Gluck.

5. “Lohengrin” di Wagner.

(la soluzione nella prossima puntata)
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Soluzione del Quiz n°7: I Maestri Cantori di Norimberga (Essen, Guth)

01 novembre, 2008

Della Origine & certezza della Musica.


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QVANTVNQVE Iddio Ottimo Massimo, per la sua infinita bontà, habbia concesso all'Huomo l'esser con le Pietre, il crescere con gli Arbori, & il sentire commune con gli altri Animali; tutta via com'ei volesse, che dalla eccellenza della Creatura si conoscesse l'onnipotenza sua, lo dotò dell'Intelletto; cosa che poco lo disaguagliò da gli Angioli. Et accioche egli sapesse il suo principio & fine esser la sù, lo creò con la faccia drizzata al cielo, doue è la sedia di esso Iddio; del che Ouidio nel Primo delle Trasformationi canta in questo proposito:



Pronàque cum spectent animalia caetera terras,

Os Homini sublime dedit coelumque videre

Iussit; & erectos ad sydera tollere vultus.

& questo perche ei non fermasse l'amor suo nelle cose basse & terrene; ma leuasse l'intelletto à contemplar le superiori & celesti; & penetrasse alle occulte & diuine col mezo delle cose, che sono & si comprendono per via de i Cinque sentimenti. Et benche, in quanto all'Essere, due soli fussero sufficienti; nondimeno per il Ben'essere, tre di più vene aggiunse: imperoche se per il Tatto si conoscono le cose dure & aspre, dalle tenere & polite; & per il Gusto si fà la differenza tra i cibi dolci & amari, & d'altri sapori; per questo & per quello si sente la diuersità del freddo & del caldo, del duro & del tenero, del greue & del leggiero; cose che veramente all'Esser nostro bastarebbono; non resta però, ch'al Ben'essere il Vedere, l'Vdire, & l'Odorare necessarij non siano; per i quali l'Huomo viene à rifiutare ciò che è cattiuo, & eleggere il buono. De questi chi vorrà ben essaminare la lor virtù, senza dubbio ritrouerà il Vedere, considerato da per sè, essere à i corpi di maggior vtilità; & consequentemente più necessario, che gli altri; ma ben si conoscerà poi, l'Vdito esser molto più necessario & migliore; considerandolo per accidente, nelle cose che appartengono all'Intelletto; conciosia che se bene per il senso del Vedere si conoscono più differenze di cose; essendo che più si estende, che l'Vdito, nondimeno questo nell'acquisto delle Scienze & giudicio intellettuale più si estende, & molto maggior vtile ne apporta. Onde ne segue, che l'Vdito veramente sia & più necessario & megliore de gli altri Sentimenti; auenga che tutti Cinque si chiamino Istrumenti dell'Intelletto: percioche ogni cosa che vediamo, vdimo, tocchiamo, gustiamo, & odoriamo, si offerisce à lui per il mezo de i Sensi & del Senso commune; ne di cosa alcuna può hauer cognitione, saluo che per il mezo di vno de questi cinque: essendo vero, ch'Ogni nostra cognitione da essi habbia l'origine. Dall'Vdito adunque, come dal più necessario de gli altri Sentimenti, la scienza della Musica hà hauuto la sua origine; la cui nobiltà facilmente si può per l'antichità dimostrare; percioche (come dicono Mosè, Gioseffo, & Beroso Caldeo) auanti che fusse il Diluuio vniuersale, fù al suono de martelli trouata da Iubale della stirpe di Caino; ma perduta poscia per lo soprauenuto diluuio, di nuouo fu da Mercurio ritrouata: conciosia che (come vuole Diodoro) egli fù il primo, che osseruò il Corso delle stelle, l'Harmonia del Canto, & le Proportioni de i Numeri; & dice ancora, lui essere stato l'Inuentore della Lira con tre Chorde; del cui parere è stato anco Homero & Luciano; quantunque Lattantio, in quello che fà della Falsa religione, attribuisca l'inuentione della Lira ad Apollo; & Plinio voglia, che l'Inuentore della Musica sia stato Anfione, Ma sia à qual modo si voglia; Boetio (accostandosi all'opinione di Macrobio, & allontanandosi da Diodoro) vuole, che Pitagora, & non Platone, come vuol Guidone Aretino; sia stato colui, che ritrouò la Ragione delle musicali proportioni al suono de martelli: Percioche passando egli appresso vna bottega di fabri, i quali con diuersi martelli batteuano vn ferro acceso sopra l'incundine, gli peruenne all'orecchie un certo ordine de suoni, che gli mouea l'udito con dilettatione; & fermatosi alquanto, cominciò ad inuestigare, onde procedesse cotale effetto; & parendogli primieramente, che dalle forze diseguali de gli huomini potesse procedere; fece che coloro, iquali batteuano, cambiassero i martelli: ma non vdendo suono diuerso da quello di prima; giudicò (com'era il vero) che la diuersità del peso de martelli fusse la cagione. Per la qual cosa hauendo fatto pesare ciascun di loro separatamente, ritrouò tra i Numeri de i pesi le ragioni delle Consonanze & dell'Harmonie; lequali egli poi industriosamente accrebbe in questo modo; c'hauendo fatto chorde di budella di pecore di grossezza vguale; attaccando ad esse i medesimi pesi de martelli; ritrouò le medesime consonanze; tanto più sonore, quanto che le chorde per sua natura rendono il Suono all'vdito più grato. Continuossi quest'Harmonia per alquanto spatio di tempo; & dopoi i successori, i quali sapeuano già i suoi fondamenti esser posti in certi & determinati Numeri, più sottilmente facendone proua, à poco à poco la ridussero à tale; che le diedero nome di perfetta & certa Scienza. Et rimouendo i falsi & dimostrando i veri concenti, con euidentissime ragioni de Numeri & infallibili, ne diedero in iscritto chiarissime Regole; come apertamente in tutte l'altre Scienze vediamo esser auenuto; che i Primi inuentori di esse, come chiaramente lo dimostra Aristotele, non n'hebbero mai perfetta cognitione; anzi con quel poco di lume erano mescolate molte tenebre di errori; i quali rimossi da chi li conosceua, in vece loro succedeua la verità; come fece egli intorno à i Principij della Filosofia naturale; che adducendo diuerse opinioni de gli Antichi filosofi, approuò le buone & vere, rifiutò le false, dichiarò le oscure & male intese, & aggiungendoui la sua opinione & autorità, dimostrò & insegnò la vera scienza della Filosofia naturale. Cosi della nostra scienza della Musica i posteri mostrando gli errori de passati, & aggiungendoui la loro autorità, la fecero talmente chiara & certa, che la connumerarono, & fecero parte delle scienze Mathematiche; & questo non per altro, saluo che per la sua certezza: percioche questa con l'altre insieme auanza di certezza l'altre Scienze, & tiene il primo grado di verità; il che dal suo nome si conosce; poi che Mathematica è detta da μάθημα parola greca, che in latino significa Disciplina; & nella nostra lingua importa Scienza, ò Sapienza; la quale (come dice Boetio) altro non è che vna Intelligenza; o per dirla piu chiaro, capacità di verità delle cose che sono & di loro natura non sono mutabili; della qual Verità queste Scienze fanno particolar professione; essendo che considerano le cose, che di lor natura hanno il vero essere. Et sono in tanto differenti d'alcune altre Scienze; che queste essendo fondate sopra le opinioni de diuersi huomini, non hanno in se fermezza alcuna; & quelle hauendo i Sentimenti per loro proua, uengono ad hauere ogni certezza. Percioche i Mathematici nelle cose essentiali sono d'un'istesso parere; ne ad altro consentono, che à quel, che si può sensatamente capire. Et è tanta la certezza di dette Scienze; che col mezo de' Numeri si sà infallibilmente il Riuolgimento de cieli, gli Aspetti uarij de i pianeti, l'Eclisse della Luna, & quello del Sole, & infiniti altri bellissimi secreti, senza esser tra loro punto di discordia. Ilperche da questo si può conoscere, che la Musica sia & nobile & certissima; essendo parte delle Scienze mathematiche.

ISTITVTIONI HARMONICHE DEL REV. M. GIOSEFFO ZARLINO DA CHIOGGIA,
Maestro di Capella della Serenissima Signoria DI VENETIA. Prima Parte. Capitolo 1. (MDLVIII)


29 ottobre, 2008

Wagner? Per me è arabo!

Lo ha detto, a margine di una tournée dell’Orchestra di Bayreuth nel Golfo, tale Zaki Anwar Nusseibeh, che fra mille altri incarichi ha anche quello di Viceministro della Cultura di Abu Dhabi.

Allo scopo di rendere comprensibile al mondo arabo le opere di Wagner, si rende infatti necessaria un’accurata traduzione dei testi in lingua araba.

Non è peraltro chiaro se la cosa debba riguardare solo la stampa dei libretti, o se il nostro abbia in mente una versione ritmica da cantare in arabo (chissà se rovinerebbe Wagner più di quanto non facciano tante moderne regie, incluse quelle della pronipotina terribile...)

Ma, stante l’insaziabile fame di quattrini del Festival, non è da escludere che la cosa si faccia, per facilitare qualche donazione oleosa...

27 ottobre, 2008

Il Quiz del lunedi - 7













L’immagine qui riportata si riferisce a:

1. “Hansel e Gretel” di Humperdinck.

2. “La Vestale” di Spontini.

3. “I Maestri Cantori di Norimberga” di Wagner.

4. “Il Profeta” di Meyerbeer.

5. “Falstaff” di Verdi.

(la soluzione nella prossima puntata)
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Soluzione del Quiz n°6: Così fan Tutte (Berlino, Konwitschny)

20 ottobre, 2008

Il Quiz del lunedi - 6







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L’immagine qui riportata si riferisce a:

1. “Tristano e Isotta" di Wagner.

2. “Un Ballo in Maschera” di Verdi.

3. “Alceste” di Gluck.

4. “Così fan Tutte” di Mozart.

5. “Pelleas e Melisande” di Debussy.

(la soluzione nella prossima puntata)
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Soluzione del Quiz n°5: Rigoletto (Berlino, Neuenfels)

18 ottobre, 2008

Sequestri

Passi il Tell impiegato come sigla della RAI, o Ciajkovski che ti invita a un drink, o i mille sequestri che la musica ha subito da parte del business.

Ma che il più sublime Requiem mai composto sia stato suonato per accompagnare i funerali di uno xenofobo nazi-razzista, fa davvero inorridire.