ricongiungimenti

Maurizio & Claudio

26 novembre, 2008

Classifiche indigeste


La prestigiosa rivista Gramophone ha pubblicato una classifica delle 20 più grandi orchestre del pianeta. Classifica stilata elaborando pareri di diversi esperti, critici, appassionati. Ecco le risultanze:

1. Royal Concertgebouw Orchestra, Amsterdam
2. Berlin Philharmonic
3. Vienna Philharmonic
4. London Symphony Orchestra
5. Chicago Symphony Orchestra
6. Bavarian Radio Symphony
7. Cleveland Orchestra
8. Los Angeles Philharmonic
9. Budapest Festival Orchestra
10. Dresden Staatskapelle
11. Boston Symphony Orchestra
12. New York Philharmonic
13. San Francisco Symphony
14. Mariinsky Theatre Orchestra
15. Russian National Orchestra
16. Leningrad Philharmonic
17. Leipzig Gewandhaus Orchestra
18. Metropolitan Opera Orchestra
19. Saito Kinen Symphony Orchestra
20. Czech Philharmonic

Possiamo ovviamente accusare i perfidi albionici di tutte le peggiori intenzioni punitive nei confronti di quella che loro definiranno la mandolinara-spaghettara Italia... ma intanto anche questa la prendiamo, incartiamo e portiamo a casa.

Chissà se - dopo i tagli - almeno Santa Cecilia sarà promossa in A.

6 commenti:

mozart2006 ha detto...

Puó essere dura da digerire,si possono discutere certe posizioni (a mio avviso la Staatskapelle Dresden meritava una classificazione piú alta) ma che non ci sia un´orchestra italiana in questa classifica non fa una grinza.Nessuno dei nostri complessi é paragonabile a questi,né per qualitá né per quantitá di lavoro.Gioca anche un ruolo l´ampiezza del repertorio:la Filarmonica della Scala gira da anni attorno alla Prima di Mahler,Patetica di Tchaikovsky,un paio di sinfonie beethoveniane e Also sprach Zarathustra.Lo sai meglio di me il repertorio che macinano i Berliner,la New York Philharmonic o i Wiener.Noi non siamo all´altezza,punto e basta.E il discorso diventerebbe ancora piú imbarazzante se parliamo delle seconde linee,perché in Italia,dopo S.Cecilia,la Filarmonica scaligera e l´orchestra del Maggio,praticamente c´é il vuoto.Ascolta solo le orchestre radiofoniche tedesche e sappimi dire...

daland ha detto...

@mozart2006

Il circolo in cui - qui in Italia - stiamo involvendoci non è vizioso, ma quasi disperante. È come se in una barca che fa acqua, invece di prendere qualche secchio per svuotarla, in modo da cercare poi di riparare la falla, si aprissero altri buchi sotto la linea di galleggiamento, sperando che l’acqua vi fuoriesca!

Consoliamoci (!?) con l’assenza dalla classifica dei cugini francesi.

Unknown ha detto...

Passo di qui e ti lascio un saluto, ma non oso neppure varcare l'uscio e addentrarmi in siffatti ragionamenti. Farei meno fatica ad interpretare un proclama di Al Zawahiri. :))
Saluti.

gabacca ha detto...

Beh, mi pare che la Philarmonia di Londra sia stata dimenticata a favore di una San Francisco Symphony, che non ricordo abbia dato prove eccelse, e dell'orchestra del Metropolitan, con cui nel repertorio sinfonico Santa Cecilia può sicuramente competere e in quello lirico anche quella della Scala, se tirata a lucido da un grande direttore...
Poi non vedo i Muenchner Philharmoniker né l'orchestra della Staatsoper di Monaco, che a mio avviso non sono da meno del Gewandhaus, storia a parte.
Queste classifiche lasciano sempre un po' il tempo che trovano...

daland ha detto...

Gabriele,
non sai quanto siano incazzati in America per l'estromissione della loro gloriosa Philadelphia Orchestra: qualcuno dà subito la colpa ad Eschenbach, altri alla spocchia dei cugini albionici.

E inevitabilmente si tende a screditare queste classifiche e soprattutto il "processo" di compilazione che ci sta dietro... che peraltro vale almeno quanto quello con cui qualcuno ha deciso di assegnare il pallone d'oro all'ennesimo Ronaldo.

gabacca ha detto...

Daland,
hanno ragione, la Philadelphia fuori e la San Francisco dentro è un controsenso, io della Philadelphia non mi ero accorto. Ma rimango del parere che siano classifiche del tubo.
Ho sentito la Cleveland diretta da Welser-Moest e non mi ha fatto un enorme impressione, ma i dischi di Szell, di Boulez e anche del Maazel di una volta...